• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Login
  • Registrati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Le guide di Astrospace
    • Cronache marziane
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
    • Spazio Blog
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Le guide di Astrospace
    • Cronache marziane
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
    • Spazio Blog
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

WASP-103b è il primo esopianeta deformato mai scoperto

Grazie al telescopio spaziale CHEOPS, è stata rilevata per la prima volta la deformazione di un esopianeta dovuta alle forze di marea presenti nel sistema. Questa scoperta potrebbe svelare importanti indizi sulla struttura e composizione interna del pianeta stesso.

Chiara De Piccoli di Chiara De Piccoli
Gennaio 25, 2022
in Astronomia e astrofisica, Divulgazione, Fisica, News, Scienza
Render di WASP-103b, l'esopianeta a forma di palla da rugby.

Render di WASP-103b, l'esopianeta a forma di palla da rugby. Crediti: ESA

Condividi su FacebookTweet

In orbita attorno a WASP-103 si trova un pianeta con una forma tutt’altro che sferica. È stato osservato da CHEOPS per ben dodici volte mentre transitava di fronte alla sua stella. Grazie alla precisione di questo telescopio e ai transiti osservati da Hubble e dal pensionato Spitzer, è stato possibile identificare per la prima volta la deformazione di un’esopianeta, noto come WASP-103b. La grande vicinanza alla stella lo sottopone a forze mareali simili, seppur monumentali a confronto, a quelle presenti nel sistema Terra-Luna, che gli conferiscono una forma a pallone da rugby gigante.

Le forze di marea

Il fenomeno delle maree è stato studiato da famosi scienziati come Galileo e Newton. Fu Pierre-Simon Laplace a definire la teoria dinamica delle maree, descrivendo il comportamento dei mari e degli oceani sotto l’effetto dell’azione gravitazionale della Luna. È infatti l’insieme delle forze di gravità che caratterizzano il sistema Terra -Luna a determinare l’innalzamento o l’abbassamento dei nostri oceani. Anche il Sole contribuisce a questa danza, ma trovandosi a una distanza decisamente maggiore rispetto a quella tra la Terra e il satellite, il suo contributo è minimo. Questo non accade nel sistema di WASP-103, situato nella costellazione di Hercules. Il pianeta scoperto attorno a questa stella di tipo F infatti, completa un giro attorno a essa in circa 22.2 ore.

Scoperto nel 2014, WASP-103 b era già stato identificato come target per osservazioni future sulla caratterizzazione della struttura e dell’atmosfera. Già allora questo pianeta aveva attirato l’attenzione dei ricercatori. Esso orbita vicino alla stella, poco distante dal limite di Roche, la distanza minima di un corpo dalla stella al di sotto della quale si disgrega per effetto delle forze mareali. Il rilevamento della sua distorsione non è stato quindi inaspettato.

Illustrazione per spiegare il limite di Roche
Man mano che un pianeta si avvicina al limite di Roche infatti, risente di forze di marea sempre più forti che lo deformano. Entro questa distanza, la resistenza del pianeta non è più tale da sopravvivere a queste forze di gravità e si disgrega in corpi più piccoli, che possono formare un anello di detriti attorno alla stella.

CHEOPS ha confermato quello che era stato ipotizzato sette anni prima. L’elevata precisione di questo telescopio spaziale ha permesso d’individuare i piccoli segnali della deformazione mareale in corso, presenti come una distorsione delle lightcurves, “curve di luce”, ottenute. Queste curve descrivono la diminuzione del flusso stellare luminoso dovuto al passaggio frontale di un corpo rispetto alla stella.

Il numero di Love

La deformazione che subisce un corpo sotto l’effetto delle forze di marea dipende dalla sua composizione. Le parti rocciose di un pianeta sono più difficili da deformare, rispetto a quelle gassose o all’acqua. Basta pensare all’effetto delle maree sulla Terra: a muoversi significativamente sono i mari e gli oceani, non la terra. Un parametro che descrivere la distribuzione della massa all’interno del pianeta, che varia a seconda della concentrazione di elementi pesanti nel nucleo rispetto all’involucro, è il numero di Love h. Grazie all’analisi delle lightcurves è stato possibile ricavarne una stima, seppur accompagnata da un’incertezza elevata.

Il valore ottenuto per WASP-103b è simile a quello di Giove, suggerendo, probabilmente, che la composizione dei due pianeti è simile. In termini di massa, questo esopianeta è 1.5 volte più grande rispetto al gigante gassoso del nostro Sistema Solare. Anche la dimensione dovrebbe essere simile. Il raggio ottenuto dalle analisi, il doppio rispetto a quello gioviano, potrebbe quindi essere maggiore di quello iniziale, a seguito di fenomeni di riscaldamento o altri meccanismi che gonfiano il pianeta.

Illustrazione grafica che descrive le caratteristiche del sistema planetario di WASP-103b
Illustrazione grafica che descrive le caratteristiche del sistema planetario di WASP-103b. Crediti: ESA

Il mistero dell’orbita di WASP-103b

La scoperta dei pianeti classificati come hot-Jupiter è stata inaspettata. I primi modelli di formazione planetaria, infatti, non prevedevano la formazione di un pianeta gigante gassoso a distanza ravvicinata dalla sua stella. Eppure, dai risultati osservativi, questo tipo di pianeti erano lì, proprio dove non ci si aspettava di trovarli. Probabilmente fenomeni migratori, dovuti all’interazione con altri pianeti del sistema, li hanno avvicinati drasticamente alla loro stella, condannandoli a un decadimento orbitale senza via d’uscita.

WASP-103b rientra proprio in questo tipo di categoria ma la sua orbita sta tutt’altro che decadendo. Dalle misurazioni condotte su questo esopianeta, esso sembrerebbe allontanarsi dalla stella, sebbene non sia ancora chiaro come. Il team di ricercatori ha ipotizzato la possibilità di una stella compagna in grado di modificare la dinamica del sistema e allontanare WASP-103b dalle fauci della sua stella grazie a un’orbita ellittica. Questo scenario però non è stato possibile confermarlo, come nemmeno escluderlo. Ad aiutare i ricercatori a trovare una risposta a questo enigma potrebbe essere CHEOPS.

Il potenziale di CHEOPS

Lanciato nel dicembre 2019, CHEOPS (CHaracterising ExOPlanets Satellite) è un telescopio spaziale dell’ESA. Lo scopo principale della missione è la ricerca di transiti di esopianeti già noti, in orbita di fronte a stelle luminose, per una caratterizzazione più approfondita della loro struttura e composizione. Sfruttando il metodo dei transiti infatti è possibile ottenere una stima del raggio del pianeta. Il passaggio di fronte ad essa, infatti, determina una diminuzione della luminosità stellare, che dipende proprio dalla dimensione del pianeta stesso.

Si tratta della prima missione dell’ESA della classe small. Essa rientra nel programma di missioni scientifiche Cosmic Vision dell’agenzia europea. Progetti di questo tipo vengono definiti di “piccola classe” perché destinati a piccoli budget, inferiori ai 100 milioni di euro. Tra i principali contribuenti alla missione, il cui progetto è stato gestito dall’Università di Berna, rientra anche l’Italia, che si è occupata dell’ottica del telescopio e della sua costruzione.

Seppur un missione di piccola classe, ci si aspettano grandi contributi. La sua alta precisione fotometrica infatti riduce ampiamente gli errori di stima dei raggi dei corpi osservati. Con questa scoperta inoltre, ha dato prova dell’altissima capacità di svelare ben altro, come ad esempio la deformazione di un esopianeta.

Lo studio completo, pubblicato su Astronomy & Astrophysics è disponibile qui: Detection of the tidal deformation of WASP-103b at 3σ with CHEOPS.

Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook, sul nostro canale Youtube e ovviamente anche su Instagram. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.

Tags: AstrofisicacheopsEsopianetiGiovehot-jupiterHubblemareenumero di LoveSpitzer

Potrebbe interessarti anche questo:

Mondo roccioso ricoperto di vulcani

Spitzer e TESS hanno trovato un mondo roccioso (potenzialmente) ricoperto di vulcani

Maggio 19, 2023
Galassie osservate da Hubble

Spiare le galassie vicine per comprendere le galassie lontane

Maggio 15, 2023
Spettro di J160532

Il James Webb ha trovato il benzene in un disco di formazione planetaria

Maggio 11, 2023
Oggetto in fuga nello spazio

E se quell’enorme buco nero in fuga nello spazio non fosse un buco nero?

Maggio 11, 2023
Mini-Nettuno

Con Webb, lo sguardo più ravvicinato di sempre ad un mini-Nettuno

Maggio 11, 2023
Dischi di TW Hydrae

Dischi concentrici che formano pianeti attorno a una giovane stella

Maggio 5, 2023

I più letti

  • progressi di starship

    A Starbase si lavora senza interruzioni. I progressi di Starship

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Ecco il primo test riuscito di trasmissione di potenza elettrica nello spazio

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • La prima radiografia al mondo di un singolo atomo

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • La Parker Solar Probe ha attraversato il vento solare e ne ha quasi raggiunto la fonte

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Gli ultimi approfondimenti

progressi di starship

A Starbase si lavora senza interruzioni. I progressi di Starship

Giugno 6, 2023
L'interno della camera di MAPLE durante l'esperimento. Credits: Caltech.

Ecco il primo test riuscito di trasmissione di potenza elettrica nello spazio

Giugno 4, 2023
Artemis e la Luna: il contributo italiano. Intervista a Thales Alenia Space

Artemis e la Luna: il contributo italiano. Intervista a Thales Alenia Space

Maggio 18, 2023


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Le guide di Astrospace
    • Cronache marziane
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
    • Spazio Blog
Orbit
Shop
  • Login
  • Registrati
  • Carrello

© 2022 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162

Bentornato!

o

Accedi al tuo account qui sotto:

Password dimenticata? Registrati

Crea un Nuovo Account

o

Compila il modulo per registrarti

Acconsento ai termini di trattamento della Privacy.
Tutti i campi sono obbligatori. Accedi

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
Sei sicuro di voler sbloccare questo post?
Sblocca a sinistra : 0
Sei sicuro di voler annullare l'abbonamento?