• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Login
  • Registrati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Le guide di Astrospace
    • Cronache marziane
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
    • Spazio Blog
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Le guide di Astrospace
    • Cronache marziane
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
    • Spazio Blog
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

Scoperto un piccolo buco nero in un giovane ammasso stellare

Grazie allo strumento MUSE sul Very Large Telescope dell'ESO, i ricercatori hanno individuato la presenza di un piccolo buco nero in un ammasso stellare giovanissimo, di soli 100 milioni di anni. Il buco nero è stato scoperto grazie alla sua influenza gravitazionale su una stella nelle sue vicinanze. Questo metodo permetterà in futuro di scoprire sempre più buchi neri in ammassi anche più vecchi.

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Novembre 11, 2021
in Astronomia e astrofisica, News, Scienza
BlackHole NGC 1850

Rappresentazione artistica che mostra un buco nero compatto 11 volte più massiccio del Sole e la stella di cinque masse solari che vi orbita attorno. I due oggetti si trovano nell'ammasso stellare NGC 1850, a circa 160.000 anni luce di distanza nella Grande Nube di Magellano, galassia satellite della Via Lattea. La distorsione della forma della stella è dovuta alla forte forza gravitazionale esercitata dal buco nero. Credits: ESO/M. Kornmesser

Condividi su FacebookTweet

Talvolta riuscire a svelare i segreti del cosmo si rivela una vera e propria caccia. E’ una caccia, per esempio, quella ai buchi neri all’interno degli ammassi stellari, gruppi molto densi di stelle tutte più o meno della stessa età che possono aiutarci a comprendere molte cose riguardanti la loro evoluzione e la storia dell’Universo.

Di recente utilizzando il Very Large Telescope di cui l’ESO è partner, i ricercatori hanno studiato l’ammasso stellare NGC 1580. Si tratta di un ammasso di circa 100 milioni di anni, costituito da migliaia di stelle a circa 160.000 anni luce di distanza da noi, nella Grande Nube di Magellano, galassia satellite della Via Lattea. Le osservazioni hanno rilevato la presenza di un piccolo buco nero che sta influenzando il moto di una stella nelle sue vicinanze.

Si tratta della prima volta in cui un buco nero fuori dalla nostra galassia viene trovato con un metodo di rilevamento simile, e non sfruttando la radiazione X che emette. La prova che questo metodo funziona ci suggerisce un modo per dare la caccia ai buchi neri nella nostra galassia e in quelle vicine.

NGC 1850
NGC 1850, ammasso di migliaia di stelle a circa 160.000 anni luce di distanza nella Grande Nube di Magellano. Si ritiene che i filamenti rossastri che circondano l’ammasso, composti da vaste nubi di idrogeno, siano i resti di esplosioni di supernova. L’immagine è una sovrapposizione di osservazioni condotte in luce visibile con il VLT dell’ESO e Hubble. Credits: ESO, NASA/ESA, M. Romaniello

Lo spettrografo a campo integrale MUSE colpisce ancora

La ricerca del buco nero nascosto in NGC 1580 è stata effettuato sfruttando i dati raccolti dallo strumento MUSE. Acronimo di Multi Unit Spectroscopic Explorer, si tratta di uno spettrografo a campo integrale installato sul VLT, telescopio dell’ESO nel deserto di Atacama. Il coautore dello studio Sebastian Kamann, esperto MUSE, spiega:

MUSE ci ha permesso di osservare aree molto affollate, come le regioni più interne degli ammassi stellari, analizzando la luce di ogni singola stella nelle vicinanze. Il risultato netto sono informazioni su migliaia di stelle in un colpo solo, almeno 10 volte di più rispetto a qualsiasi altro strumento.

Utilizzando MUSE, il team di ricercatori ha potuto individuare e risolvere la stella il cui moto appariva deviato, modificato. E da chi, se non da un piccolo buco nero nelle vicinanze?

Alla caccia del buco nero

La presenza del buco nero nascosto all’interno di NGC 1850 è stato confermata dai dati dell’Hubble Space Telescope. Con essi, i ricercatori sono riusciti anche a stimare la massa del buco nero, circa 11 volte quella del Sole.

Sara Saracino dell’Astrophysics Research Institute della Liverpool John Moores University, autrice principale, afferma: “Il risultato è solo uno dei “criminali” cercati” riferendosi ai buchi neri. “Ma quando ne hai trovato uno, sai di essere sulla buona strada per scoprirne molti altri, in diversi ammassi”.

La prova della presenza del buco nero è stata l’azione della sua forte influenza gravitazionale sull’ambiente circostante. Precisamente, sul moto di una stella di circa cinque masse solari nelle sue vicinanze, che è stata risucchiata dalla gravità e costretta ad orbitare attorno al buco nero.

BlackHole NGC 1850
Rappresentazione artistica che mostra un buco nero compatto 11 volte più massiccio del Sole e la stella di cinque masse solari che vi orbita attorno. I due oggetti si trovano nell’ammasso stellare NGC 1850, a circa 160.000 anni luce di distanza nella Grande Nube di Magellano, galassia satellite della Via Lattea. La distorsione della forma della stella è dovuta alla forte forza gravitazionale esercitata dal buco nero. Credits: ESO/M. Kornmesser

Come cerchiamo i buchi neri stellari?

Quello scoperto in NGC 1580 è un buco nero detto buco nero di massa stellare, perché ha una massa ancora comparabile con quella del Sole. Molto diverso quindi dal caso dei buchi neri supermassicci presenti al centro della maggior parte delle galassie.

Buchi neri così piccoli solitamente sono individuabili:

  • tramite il bagliore nella lunghezza d’onda dei raggi X che emettono mentre fagocitano il materiale che li circonda;
  • rilevando la presenza di onde gravitazionali generate dalla fusione o collisione di due buchi neri o stelle di neutroni.

La maggior parte di questi buchi neri stellari, però, non è semplice da trovare sfruttando la sola radiazione X. Per questo, dopo questa ulteriore conferma, i ricercatori ritengono che gli studi dinamici dell’ambiente circostante possano essere un ottimo metodo per rilevare la presenza di piccoli mostri celesti.

“Quando formano un sistema insieme con una stella, ne influenzano il moto in modo sottile ma rilevabile, quindi possiamo trovarli con strumenti sofisticati” spiega Stefan Dreizler, membro dell’equipe proveniente dall’Università di Göttingen.

Il primo buco nero in un ammasso giovane

A proposito di dinamica, il metodo utilizzato da Saracino e dal suo team è sicuramente interessante da applicare ancora in futuro. E ogni futura scoperta aiuterà a comprendere ancora più a fondo gli ammassi stellari e i buchi neri che ospitano.

Tra l’altro, il buco nero in NGC 1580 è il primo trovato in un ammasso così giovane.

Posizione NGC 1850
Mappatura della costellazione meridionale del Dorado e altre stelle in quella regione del cielo, la maggior parte delle quali può essere vista ad occhio nudo in una notte limpida e buia. L’ammasso NGC 1850 è contrassegnato da un cerchio rosso. Credits: ESO, IAU, Sky & Telescope

ELT alla ricerca di altri buchi neri nascosti

Il metodo assodato dal team di ricercatori potrebbe permettere anche il confronto futuro con buchi neri più grandi e ammassi stellari meno giovani. Questo darebbe importanti informazioni sulla crescita ed evoluzione di questi affascinanti oggetti cosmici, sorgenti delle tanto acclamate onde gravitazionali.

In futuro, sarà l’Extremely Large Telescope dell’ESO in Cile ad affiancare uno strumento già particolarmente produttivo come il VLT, nella caccia ad altri buchi neri nascosti. L’ELT riuscirà ad individuare stelli con luminosità molto inferiore, cosa che si spera possa aiutare a scovare la presenza di buchi neri in ammassi stellari anche particolarmente lontani, come gli ammassi globulari.

Lo studio completo è disponibile qui.

Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook, sul nostro canale Youtube e ovviamente anche su Instagram. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.

Tags: ammassoammasso stellarebuchi neribuco neroVLT

Potrebbe interessarti anche questo:

L'ammasso delle Iadi

Potrebbero esserci dei buchi neri nell’ammasso delle Iadi, il più vicino alla Terra

Settembre 11, 2023
pulsar PSR J1023+0038

Svelato l’enigma dietro lo strano comportamento di una pulsar

Agosto 30, 2023
Tutti i modi in cui l’Universo potrebbe ucciderci, spiegati da Licia Troisi

Tutti i modi in cui l’Universo potrebbe ucciderci, spiegati da Licia Troisi

Agosto 29, 2023
Nettuno osservato con lo strumento MUSE del Very Large Telescope

Osservata per la prima volta dalla Terra una macchia scura di Nettuno

Agosto 24, 2023
J. Robert Oppenheimer

Non solo “il padre della bomba atomica”. I contributi di Oppenheimer all’astrofisica

Agosto 20, 2023
Magnetar

Svelato un altro oggetto che emette segnali radio misteriosi: forse è una magnetar

Luglio 26, 2023

I più letti

  • Saturno visto da Cassini

    Il Grand Finale della sonda Cassini-Huygens: 6 anni fa il “tuffo” nell’atmosfera di Saturno

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Il rover Curiosity ha (finalmente) raggiunto una cresta marziana dove l’acqua ha accumulato detriti

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Polaris, la stella variabile più vicina e luminosa, sta cambiando la sua pulsazione

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Axiom Space presenta l’equipaggio di Ax-3. Tra di loro l’italiano Villadei e altri 2 (+1) cittadini europei

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Gli eventi spaziali in Italia

Pagina di caricamento
  • Settembre 2023

Calendario di Eventi

L Lun

M Mar

M Mer

G Gio

V Ven

S Sab

D Dom

0 eventi, 28

0 eventi, 29

0 eventi, 30

0 eventi, 31

0 eventi, 1

0 eventi, 2

0 eventi, 3

0 eventi, 4

0 eventi, 5

0 eventi, 6

0 eventi, 7

0 eventi, 8

0 eventi, 9

0 eventi, 10

0 eventi, 11

0 eventi, 12

0 eventi, 13

0 eventi, 14

0 eventi, 15

0 eventi, 16

0 eventi, 17

0 eventi, 18

0 eventi, 19

0 eventi, 20

0 eventi, 21

0 eventi, 22

2 eventi, 23

2:00 pm - 9:00 pm

Galactic Park 2023

Settembre 23 @ 2:00 pm - 9:00 pm

Galactic Park 2023

Il 23 settembre Galactic Park torna a Milano per il landing, l’evento principale del 2023 che si terrà al Civico Planetario di Milano Ulrico Hoepli e nei giardini Indro Montanelli appena fuori […]

4:00 pm - 6:00 pm

Astrospace Talk all’evento Astronomia in Villa – A cosa servono tutti questi telescopi nello spazio?

Settembre 23 @ 4:00 pm - 6:00 pm

Astrospace Talk all’evento Astronomia in Villa – A cosa servono tutti questi telescopi nello spazio?

All'interno dell'evento ASTRONOMIA IN VILLA 2023 presso Villa Caldogno (VI), organizzato dal Gruppo Astrofili Vicentini e dalla Proloco di Caldogno, sabato 23 settembre 2023 alle ore 16 Mariasole Maglione, astrofisica […]

0 eventi, 24

0 eventi, 25

0 eventi, 26

0 eventi, 27

0 eventi, 28

0 eventi, 29

0 eventi, 30

0 eventi, 1

  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
Settembre 23
Settembre 23 @ 2:00 pm - 9:00 pm

Galactic Park 2023

Settembre 23 @ 4:00 pm - 6:00 pm

Astrospace Talk all’evento Astronomia in Villa – A cosa servono tutti questi telescopi nello spazio?

  • Non ci sono eventi in questa giornata.
Settembre 23
Settembre 23 @ 2:00 pm - 9:00 pm

Galactic Park 2023

Settembre 23 @ 4:00 pm - 6:00 pm

Astrospace Talk all’evento Astronomia in Villa – A cosa servono tutti questi telescopi nello spazio?

  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
  • Non ci sono eventi in questa giornata.
Vedi Calendario

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Gli ultimi approfondimenti

Superficie di Europa fotografata da Galileo

Vent’anni fa terminava Galileo, la prima missione a orbitare attorno a Giove

Settembre 21, 2023
La vera storia di una stella che forse è esplosa due volte

La vera storia di una stella che forse è esplosa due volte

Settembre 20, 2023
Spazio all’Oriente – La calda estate asiatica

Spazio all’Oriente – La calda estate asiatica

Settembre 19, 2023


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Le guide di Astrospace
    • Cronache marziane
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
    • Spazio Blog
Orbit
Shop
  • Login
  • Registrati
  • Carrello

© 2022 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162

Bentornato!

o

Accedi al tuo account qui sotto:

Password dimenticata? Registrati

Crea un Nuovo Account

o

Compila il modulo per registrarti

Acconsento ai termini di trattamento della Privacy.
Tutti i campi sono obbligatori. Accedi

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
Sei sicuro di voler sbloccare questo post?
Sblocca a sinistra : 0
Sei sicuro di voler annullare l'abbonamento?