Il Falcon 9 di SpaceX supera nuovamente le aspettative, volando e atterrando per 16 volte. Tale traguardo è stato raggiunto durante l’ultima missione, Starlink-6.5, partita il 10 luglio alle 05:58 italiane. L’azienda di Elon Musk conferma ancora una volta la grande affidabilità dei suoi vettori, in grado di portare a termine diversi tipi di missioni.
Con quest’ultimo lancio, il numero 46 del 2023, sono arrivati in orbita altri 22 Starlink V2 Mini, la nuova versione dei satelliti della mega costellazione Starlink. Da maggio 2019, sono stati portati in orbita 4766 Starlink, consentendo così di fornire una connessione a internet a livello globale.
Una costellazione che conta così tanti elementi porta ad avere anche un elevato numero di manovre che questi devono effettuare in orbita per evitare collisioni. Secondo un report ufficiale inviato da SpaceX alla Federal Communications Commission, in sei mesi gli Starlink hanno dovuto eseguire circa 25 mila manovre evasive.
Il traffico in orbita
Il report, redatto da SpaceX e inviato regolarmente con cadenza semestrale alla FCC, riporta i dati inerenti un lasso di tempo che va dal 1 dicembre 2022 al 31 maggio di quest’anno. L’argomento principale trattato in questo documento è la gestione dei detriti in orbita e le manovre che effettuano gli Starlink per evitare le collisioni.
SpaceX lancia questi satelliti con un ritmo molto elevato, 1102 solamente nel 2023, ed è possibile che alcuni Starlink presentino malfunzionamenti poco dopo il raggiungimento dell’orbita. Per tale ragione il Falcon 9 li rilascia a circa 320 km di altezza, in modo che quelli guasti possano deorbitare velocemente, trovandosi ancora a quota relativamente bassa. I tecnici di SpaceX, prima di dare il comando per l’innalzamento dell’orbita, effettuano diversi controlli sui sistemi di bordo, e alla presenza del minimo difetto, fanno deorbitare il satellite guasto. Questo è un approccio non banale e particolarmente innovativo, che è permesso dall’alto tasso e velocità di produzione dei satelliti.
Raggiunta la quota operativa, gli Starlink devono poi gestire la presenza di detriti spaziali e altri satelliti presenti lungo il loro percorso. Nel lasso di tempo preso in analisi, i satelliti di SpaceX hanno effettuato 25.299 manovre evasive, evitando in questo modo scontri con altri oggetti.
Gli Starlink effettuano queste manovre quando la probabilità di collisione è superiore a 1 su 100.000, mentre aziende e agenzie comandano tali manovre con probabilità di 1 su 10.000. Avendo un elevato numero di satelliti in orbita, SpaceX ha deciso di adottare un approccio più conservativo, in modo da evitare situazioni che potrebbero compromettere le attività in orbita bassa. L’alto numero di manovre effettuate, che secondo alcune stime crescerà ad oltre un milione entro la fine del 2030, è dovuto anche a questo approccio conservativo.
A novembre 2021, la Russia ha effettuato un test anti satellite e, secondo quanto riportato da SpaceX, circa il 9% dei detriti generati si trova ancora in orbita. A seguito del test russo, da allora gli Starlink hanno dovuto effettuare circa 4700 manovre evasive.
L’instancabile B1058
Il record dei 16 voli lo ha stabilito il Falcon 9 con numero di serie B1058, un booster ormai attivo da oltre 3 anni. Il suo primo lancio risale a maggio 2020, durante il quale ha permesso al primo equipaggio della capsula Dragon di raggiungere la ISS. Si trattava della missione Demo-2, che avrebbe poi permesso di certificare la capsula al volo umano. È per tale ragione che sul B1058 è presente il logo della NASA, unico Falcon 9 su cui è tuttora presente.
Falcon 9’s first stage has landed on the Just Read the Instructions droneship, completing the first 16th launch and landing of a booster pic.twitter.com/bT70Zu2aKl
— SpaceX (@SpaceX) July 10, 2023
Inizialmente l’obiettivo di SpaceX era quello di raggiungere i 10 lanci con il medesimo booster, per poi effettuare delle analisi sulla struttura. Successivamente il limite è stato spostato a 15, raggiunto per la prima volta proprio dal B1058. Non era chiaro se SpaceX avrebbe fatto volare ancora questo booster fino all’annuncio della missione. Questo perché si riteneva che l’azienda lo avesse ritirato per eseguire attente analisi sulla struttura, dopo l’ultimo volo avvenuto il 17 dicembre.
Ora si sono prefissati un nuovo obiettivo: completare 20 missioni con un solo Falcon 9. Proprio con questo booster hanno iniziato il processo di certificazione.
Per SpaceX è possibile raggiungere tali risultati proprio grazie ai lanci Starlink, in quanto si tratta di missioni interne e l’azienda può permettersi di assumersi qualche rischio più del dovuto. Del Falcon 9 SpaceX è in grado di recuperare anche il fairing, dimostrando che una di queste coperture che protegge il carico può volare anche 10 volte.