La prima missione con astronauti di SpaceX si è conclusa il 2 agosto, con il rientro di Bob Behnken e Doug Hurley a bordo della Dragon Endeavour. Demo-2 è stata la seconda missione dimostrativa della nuova capsula di SpaceX, per certificarla al volo umano ed iniziare le missioni di lunga durata. La prima di queste spedizioni, la Crew-1, è attualmente fissata per il 31 ottobre. Sarebbe dovuta partire prima, il 23 ottobre, ma è stata rimandata per non interferire con il lancio della capsula russa Soyuz, programmata per il 14 ottobre. Dopo il rientro di Endeavour, i tecnici di SpaceX hanno analizzato la capsula, alla ricerca di eventuali anomalie che potrebbero compromettere missioni future. Oggi, in una conferenza stampa congiunta sono arrivati i risultati di quelle analisi.
I risultati delle analisi
La prima conferenza ha avuto come relatori: Jim Bridenstine, amministratore della NASA, Kathy Lueders, direttrice del Human Exploration and Operations Mission e Hans Koenigsmann, vice presidente del Mission Assurance di SpaceX. I tre relatori si sono soffermati maggiormente sulla missione Demo-2. Koenigsmann ha spiegato il comportamento della capsula durante le diverse fasi della missione e ha confermato che i risultati ottenuti dalle analisi sono stati ottimi, e solo alcuni dati non mostravano ciò che gli ingegneri si aspettavano.
È il caso dello scudo termico, che dopo il rientro presentava un’usura maggiore in alcuni punti rispetto a quanto ipotizzato inizialmente. Tale usura non era però così elevata da mettere a rischio la vita dell’equipaggio. SpaceX è già al lavoro per cambiare il design delle piastrelle, in modo da renderle più resistenti.
Un ulteriore elemento che verrà migliorato sarà il barometro, necessario per determinare l’altezza alla quale aprire i paracadute. Questi infatti, sono stati dispiegati ad un’altezza leggermente inferiore a quanto programmato. Le modifiche che apporteranno alle capsule successive richiedono però ulteriori analisi e certificazioni anche da parte di NASA. Questo è un altro motivo per cui è necessario molto tempo tra l’ultima missione dimostrativa ed il primo volo operativo. Dalle analisi è emerso che la probabilità che un incidente provochi la perdita dell’equipaggio è di 1 su 274. Il valore minimo accettabile per la NASA è di 1 su 270.
SpaceX ha progettato la nuova Dragon in modo che questa sia riutilizzabile ed è stato confermato che vedremo quindi volare nuovamente Endeavour con la missione Crew-2.
Video riassuntivo del lancio Demo-2 realizzato da SpaceX:
Da Crew-1 in poi
Per la prima volta nella storia dell’esplorazione spaziale, una capsula porterà in orbita un equipaggio composto da 4 persone. Gli astronauti della missione Crew-1 sono: il comandante Michael Hopkins, il pilota Victor Glover, gli specialisti di missione Shannon Walker e Soichi Noguchi.
Con Crew-1 verranno testate le capacità del sistema di supporto vitale in ambiente spaziale, soprattutto durante la fasi di arrivo e allontanamento dalla ISS. Mentre Endeavour era attraccata alla Stazione Spaziale, sono già stati effettuati test di abitabilità, ma non per lunghi periodi.
Per evitare inconvenienti durante le operazioni di recupero della capsula dopo l’ammaraggio, SpaceX e NASA collaboreranno maggiormente con la Guardia Costiera americana. Cercheranno di evitare quindi l’assembramento di barche avvenuto con la missione Demo-2, quando ci furono decine di barche per osservare da vicino la capsula tornata dallo spazio.
Ora sappiamo anche il nome della seconda capsula Dragon, quella della missione Crew-1 si chiamerà Resilience. Ad annunciarlo è stato l’astronauta della NASA Mike Hopkins, comandante della missione.
Dragon 2 è pronta in due versioni
Non solo il trasporto di un equipaggio, ma come accaduto con le missioni CRS, SpaceX lancerà anche rifornimenti per la ISS. Per tale scopo, sulla base della Crew Dragon, l’azienda di Musk ha realizzato una nuova Cargo Dragon. Questa sarà sprovvista di sistemi di supporto vitale e motori Super Draco ed avrà l’unico compito di trasportare nuovi materiali dalla Terra. La prima Cargo Dragon versione 2 è quasi ultimata e verrà utilizzata con la missione CRS-21.
Per la prima volta quindi, avremo ben due capsule Dragon contemporaneamente attraccate alla ISS: una Cargo ed una Crew. Koenigsmann ha dichiarato che per tutto il 2021 ci sarà sempre almeno una Dragon agganciata alla Stazione Spaziale.
Se tutti i test avranno successo, presto arriverà sulla ISS anche la capsula della Boeing, la CST-100 Starliner. Per fare in modo che questa capsula possa attraccarsi, l’equipaggio della Crew-1 dovrà spostare la Dragon ed agganciarla ad un altro punto di attracco. Verso la fine del prossimo anno potremmo vedere anche il lancio del primo equipaggio composto da cittadini privati, grazie agli accordi stipulati tra SpaceX ed aziende come Axiom Space e Space Adventure. Nel frattempo, i 4 astronauti hanno completato il loro addestramento e sono pronti a dare il via alla missione Crew-1.
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