Dopo 60 anni di dati, risultati e scoperte, l’European Southern Observatory (ESO) festeggia regalandoci una spettacolare immagine della nebulosa Cono. Questo oggetto fa parte di una regione di formazione stellare a circa 2500 anni luce da noi. Il suo aspetto simile a un pilastro rappresenta un esempio perfetto delle forme particolari che le strutture cosmiche ricche di gas molecolare e polvere possono assumere.
Lo scatto è stato realizzato con lo strumento FORS2 (FOcal Reducer and low dispersion Spectrograph 2) installato sul VLT (Very Large Telescope) dell’ESO. Fa parte di una campagna che celebra il 60° anniversario dell’ESO e si svolgerà alla fine del 2022, sia sui canali social con l’hashtag #ESO60years, sia con eventi locali negli Stati membri dell’ESO e in altri paesi (maggiori informazioni a questo link).
Un impenetrabile pilastro di gas e polveri
Nella nuova immagine del VLT, la scena è dominata dal pilastro della nebulosa Cono, lungo sette anni luce. Scoperta alla fine del XVIII secolo dall’astronomo William Herschel, la nebulosa a forma di corno si trova nella costellazione del Monoceros (l’Unicorno).
Essendo relativamente vicina alla Terra, questo oggetto cosmico è molto ben studiato. Tuttavia uno scatto simile è diverso da qualsiasi altro ottenuta in precedenza e mostra per la prima volta nel dettaglio l’aspetto scuro e impenetrabile della nebulosa, oltre ai toni drammatici della sua cupa atmosfera. E lo fa in un modo che la rende molto simile a una creatura mitologica.
La nebulosa Cono è un esempio perfetto delle forme simili a pilastri che si sviluppano nelle gigantesche nubi di gas molecolare freddo e di polvere. Un pilastro come questo si forma quando le stelle blu brillanti e massicce emettono venti stellari e intense radiazioni ultraviolette che spazzano via il materiale dalle loro vicinanze. Mentre il materiale viene spinto via, il gas e la polvere più lontani dalle giovani stelle vengono compressi in forme dense, scure e alte simili a pilastri.
Le capacità uniche dei telescopi dell’ESO
Nell’immagine di FORS2 l’idrogeno gassoso è rappresentato in blu, lo zolfo gassoso in rosso. L’uso di questi filtri fa sì che le stelle che indicano la recente formazione stellare appaiano quasi dorate, in contrasto con il cono scuro del pilastro che domina la nebulosa.
Di seguito un video che parte dalla nostra posizione nella Galassia, mostrando la fascia di stelle e polvere della Via Lattea. Muovendosi per successivi ingrandimenti ci si avvicina alla costellazione dell’Unicorno, nei pressi di Orione, dove si trova la grande regione di formazione stellare dell’ammasso NGC 2264. All’interno di questo ammasso, troviamo la forma a pilastro della nebulosa Cono. La nuova straordinaria veduta della nebulosa visibile nelle sequenze finali del video ne mostra l’aspetto nebuloso, scuro e impenetrabile. Credits: ESO/L.Calçada, ESO/Digitized Sky Survey 2. Acknowledgement: D. De Martin. Music: Azul Cobalto
Lo scatto, solo un esempio delle numerose osservazioni sbalorditive e affascinanti che i telescopi dell’ESO hanno realizzato in 60 anni, è stato prodotto nell’ambito del programma “Gemme Cosmiche”. Si tratta di un’iniziativa di divulgazione pensata per produrre immagini di oggetti interessanti utilizzando i telescopi dell’ESO, a fini didattici e di divulgazione verso il pubblico. Il programma utilizza gli intervalli temporali del telescopio non adatti per le osservazioni scientifiche. Tutti i dati raccolti potrebbero in ogni caso essere interessanti anche per scopi scientifici. Sono perciò messi a disposizione degli astronomi attraverso l’archivio scientifico dell’ESO.
Anche se questa è stata ottenuta a scopo divulgativo, quasi tutto il tempo dei telescopi dell’ESO è dedicato alle osservazioni scientifiche. Esse ci hanno permesso di catturare la prima immagine di un esopianeta, di studiare il buco nero al centro della nostra Galassia e di trovare la prova che l’espansione del nostro Universo sta accelerando. Con le strutture attuali e il prossimo ELT (Extremely Large Telescope) sarà possibile continuare ad aprire nuove strade per l’astronomia, la tecnologia e la ricerca scientifica in generale.
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