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BepiColombo ha effettuato il suo secondo flyby ravvicinato di Mercurio

Oggi la missione ESA/JAXA BepiColombo ha portato a termine il secondo flyby a circa 200 km di altitudine dalla superficie di Mercurio. Ne rimangono altri quattro.

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Giugno 25, 2022
in Agenzie Spaziali, ESA, Esplorazione spaziale, News, Scienza, Sistema solare
Rappresentazione artistica dell'avvicinamento di BepiColombo a Mercurio. Credits: ESA/ATG, NASA/JPL

Rappresentazione artistica dell'avvicinamento di BepiColombo a Mercurio. Credits: ESA/ATG, NASA/JPL

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La missione BepiColombo, collaborazione di ESA e JAXA, ha effettuato il suo secondo flyby ravvicinato di Mercurio oggi 23 giugno alle 09:44 UT (11:44 CEST). Il flyby ha portato la sonda a circa 200 km di altitudine dalla superficie del pianeta. Lo scopo principale è quello di sfruttare la gravità di Mercurio per stabilizzare la traiettoria del veicolo spaziale.

Lavorando insieme, gli strumenti di BepiColombo studieranno tutti gli aspetti del pianeta più interno del nostro Sistema Solare. Dal nucleo ai processi superficiali, al campo magnetico e all’esosfera, per comprendere meglio l’origine e l’evoluzione di un pianeta vicino alla sua stella madre. La missione fornirà osservazioni senza precedenti del campo magnetico del pianeta e dell’interazione del vento solare con il pianeta, in due diverse posizioni contemporaneamente.

Nove flyby planetari per BepiColombo

Lanciato nello spazio a bordo di un Ariane 5 dallo spazioporto europeo di Kourou nell’ottobre 2018, BepiColombo si avvale di nove flyby planetari: uno sulla Terra, due su Venere e sei su Mercurio. Insieme al sistema di propulsione solare-elettrica del veicolo spaziale, i flyby lo aiuteranno a dirigersi verso l’orbita di Mercurio contro l’enorme attrazione gravitazionale del nostro Sole.

Per questo secondo di sei flyby, BepiColombo deve superare Mercurio a una distanza di soli 200 km dalla sua superficie, con una velocità relativa di 7,5 km/s. In questo modo, la velocità del veicolo spaziale rispetto al Sole sarà rallentata di 1,3 km/s, avvicinandolo all’orbita di Mercurio. La prima foto che arriverà dalla sonda, scattata durante l’avvicinamento a Mercurio, arriverà nel tardo pomeriggio del 23 giugno.

Infografica schematica del Flyby appena effettuato con Mercurio. Credits: ESA
Infografica schematica del Flyby appena effettuato con Mercurio. Credits: ESA

Entrare in orbita intorno a Mercurio è un compito impegnativo. Per prima cosa BepiColombo ha dovuto liberarsi dell’energia orbitale con cui è “nato” al momento del lancio dalla Terra. Il che significa che ha volato per la prima volta in un’orbita simile a quella del nostro pianeta, riducendo la sua orbita a una più simile a quella di Mercurio. Successivamente:

  • i primi sorvoli di BepiColombo sulla Terra e su Venere sono stati utilizzati per avvicinarsi al centro del Sistema Solare;
  • la serie di sorvoli su Mercurio è stata utilizzata per perdere altra energia orbitale.

Gli scatti di BepiColombo durante il flyby

Durante i flyby non è possibile scattare immagini ad alta risoluzione con la fotocamera scientifica principale. Tuttavia, le tre telecamere di monitoraggio di BepiColombo (MCAM) scatteranno foto. Johannes Benkhoff, scienziato del progetto BepiColombo dell’ESA, ha affermato:

Anche durante i sorvoli, queste istantanee sono estremamente preziose. Abbiamo la possibilità di far volare il nostro laboratorio scientifico di livello mondiale attraverso parti diverse e inesplorate dell’ambiente di Mercurio, alle quali non avremo accesso una volta in orbita. E allo stesso tempo di iniziare in anticipo i preparativi per assicurarci di passare alla missione scientifica principale nel modo più rapido e agevole possibile.

The closest approach of our second #MercuryFlyby is happening now! 🛰🌑⤴️#️⃣2️⃣ #staytuned for images later today! pic.twitter.com/5Mj50gOWIy

— Bepi (@ESA_Bepi) June 23, 2022

Le fotocamere forniscono istantanee in bianco e nero con una risoluzione di 1024 x 1024 pixel. Sono posizionate sul modulo di trasferimento di Mercurio in modo da riprendere anche le antenne e i pannelli solari della sonda.

Nelle immagini più ravvicinate dovrebbe essere possibile identificare grandi crateri da impatto e altre caratteristiche geologiche legate all’attività tettonica e vulcanica, come scarpate, creste e pianure laviche. Le prime immagini saranno trasmesse in downlink dopo alcune ore dall’avvicinamento. La pubblicazione di tutte le immagini nel Planetary Science Archive è prevista per lunedì 27 giugno.

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Tags: Bepi ColomboESAflybyJaxaMercurio

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