Il 27 agosto 2025, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha annunciato l’assegnazione dei primi contratti di lancio nell’ambito della Flight Ticket Initiative, un programma europeo che supporta la dimostrazione in orbita di nuove tecnologie satellitari. I primi accordi sono stati siglati con l’azienda italiana Avio, che progetta e costruisce (e da poco gestisce anche direttamente il lancio) del Vega-C, e con Isar Aerospace, azienda tedesca che sta ultimando il micro-lanciatore Spectrum.
La Flight Ticket Initiative, iniziata nell’ottobre 2023, è promossa congiuntamente dalla Commissione Europea e dall’ESA per offrire opportunità di volo a bordo di realtà industriali e istituzionali europee. Le missioni selezionate rientrano nei programmi IOD (In-Orbit Demonstration) e IOV (In-Orbit Verification).
Inizialmente, nel maggio 2024, erano stati identificati cinque operatori come potenziali fornitori di lanci per questa iniziativa: Arianespace, Isar Aerospace, PLD Space, Orbex e Rocket Factory Augsburg. Ogni contratto di lancio, secondo i termini del programma, può prevedere un contributo economico fino a 5 milioni di euro. La Flight Ticket Initiative fa parte del programma Boost! di ESA, che garantisce i voli per il programma IOD/IOV della Commissione Europea.
Le opportunità vengono annunciate regolarmente: la prossima scadenza per presentare domanda è il 1° ottobre. Ulteriori dettagli e modalità di candidatura per portare la propria tecnologia nello spazio sono disponibili qui.
Con l’annuncio di oggi, Isar Aerospace riceve due contratti di lancio per le missioni Cassini e Tom & Jerry, mentre Avio ottiene tre contratti per missioni che voleranno come payload secondari su futuri voli del Vega C.
Le missioni assegnate a Isar Aerospace
I due contratti ottenuti da Isar Aerospace riguardano missioni che voleranno a bordo del micro-lanciatore Spectrum, in fase finale di sviluppo (il primo test di volo è stato eseguito il 30 marzo 2025, mentre un altro test è atteso fra la fine del 2025 e l’inizio 2026). I lanci avverranno dallo spazioporto di Andøya, in Norvegia, a partire dal 2026.
La missione Cassini trasporterà in orbita tre piccoli satelliti con carichi utili provenienti da diversi enti europei: tra questi, IENAI Space, EICAS Automazione, Arcsec, INVENT, IEAP-CTU, Deimos, SkyLabs e Astrolight. L’obiettivo è validare in orbita nuove tecnologie e componenti, sfruttando il supporto dei programmi IOD/IOV.
La seconda missione, denominata Tom & Jerry, prevede il lancio di due satelliti: uno fungerà da “chaser”, l’altro da “target”. Il sistema servirà a dimostrare capacità di rendezvous e cattura in orbita, competenze essenziali per future operazioni di rimozione dei detriti spaziali e manutenzione satellitare. Si tratta di una dimostrazione chiave per lo sviluppo di capacità di in-orbit servicing, considerate strategiche a livello europeo.

Avio porterà in orbita tre payload su Vega-C
Avio ha ricevuto tre contratti per altrettante missioni che voleranno come payload secondari a bordo del lanciatore Vega-C, partendo dallo spazioporto di Kourou nella Guyana Francese. Si tratta delle missioni E.T. Pack della società spagnola Persei, Pluto+ dell’agenzia spaziale tedesca DLR e GapMap-1 della società francese Grasp.
E.T. Pack testerà un nastro lungo 1 km realizzato in alluminio, chiamato tether, progettato per disorbitare satelliti senza l’uso di propellente, mantenendo la stabilità e riducendo il rischio di collisione. Il nastro, infatti, genererà una corrente elettrica attraversando il plasma e il campo geomagnetico che circondano il pianeta. Si produrrà così una forza nota come drag di Lorentz che rallenterà e farà deorbitare il satellite. È una tecnologia mirata alla gestione del traffico spaziale e alla mitigazione dei detriti.
Pluto+, invece, dimostrerà un sistema avionico compatto e una vela solare flessibile capace di generare 100 Watt di potenza. L’esperimento intende mostrare come tecnologie solitamente impiegate su satelliti di grandi dimensioni possano essere applicate anche a piattaforme di piccole dimensioni.
La missione GapMap-1, infine, costituisce il secondo satellite di una costellazione destinata all’osservazione terrestre. Il carico utile principale sarà uno spettrometro a infrarosso a onde corte, pensato per il monitoraggio dei gas serra, in linea con le priorità europee in tema di cambiamento climatico.











