La sonda dell’agenzia spaziale europea Bepi Colombo ha eseguito oggi (10 Aprile) un Flyby della Terra per cambiare la sua velocità in modo da raggiungere Mercurio. La sonda è stata progettata dall’ESA in collaborazione con l’agenzia spaziale giapponese (JAXA) e arriverà su Mercurio solo nel 2025. Il sorvolo della Terra eseguito oggi è solo il primo di nove flyby che la sonda eseguirà con la Terra, Venere e lo stesso Mercurio prima di arrivare alla sua orbita finale.
Un sorvolo terrestre non serve solo a cambiare la sua velocità sfruttando l’attrazione gravitazionale del pianeta. Bepi Colombo si è avvicinato fino a poco più di 12 000 Km dalla superficie della Terra, una distanza relativamente piccola. Per confronto, i satelliti di osservazione terrestre sono spesso posti ad un’altitudine di 36000 km, in quella che è definita l’orbita geostazionaria. Questa vicinanza di Bepi Colombo gli ha permesso di scattare delle foto del nostro pianeta e successivamente anche della nostra Luna.
I sorvoli dei vari pianeti del sistema solare sono stati sempre usati per raggiungere varie destinazioni risparmiando carburante. Se per raggiungere un pianeta del sistema solare esterno è necessario aumentare la velocità della sonda, per raggiungere Mercurio c’è invece bisogno di rallentare. Questo si può fare allo stesso modo basta cambiare la direzione e il verso con cui si esegue il flyby di un pianeta. In questo video dell’ESA è mostrato tutto il percorso della sonda prima di arrivare su Mercurio nel 2025.
La sonda Bepi Colombo
Giuseppe Colombo, detto Bepi, è stato un astronomo, fisico e matematico italiano. Fu uno dei principali scienziati e consulenti della NASA durante la missione Mariner 10 del 1974 che per prima raggiunse Mercurio. Colombo fu anche lo scopritore dell’accoppiamento rotazione-rivoluzione di Mercurio. Il pianeta compie infatti tre orbite attorno al proprio asse nello stesso periodo in cui ne compie due attorno al Sole. Dopo questa scoperta suggerì una variazione nell’orbita della sonda Mariner 10. Grazie a questa modifica la sonda riuscì ad eseguire 3 sorvoli in più del pianeta.
Dopo che la missione si rivelò un incredibile successo, dichiarò alla Stampa:
Quella è una delle cose che mi sono costate meno fatica. È un episodio banale della mia attività scientifica: non avrei mai pensato che potesse destare scalpore.
Non è quindi strano che l’ESA abbia deciso di dedicare a questo grande scienziato italiano la prossima missione su Mercurio. Bepi Colombo però non è una vera e propria sonda. Una volta completato il viaggio e arrivata su Mercurio la sonda si dividerà in due moduli distinti. Il primo è il Mercury Planetary Orbiter (MPO), che contiene gli strumenti per lo studio della superficie, dell’esosfera e della composizione interna del pianeta. Il secondo modulo è il Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO), che invece contiene gli strumenti dedicati allo studio della magnetosfera del pianeta. Le due parti sono attualmente collegate attraverso il Mercury Transfer Module (MTM) che fornisce anche la propulsione a tutta la sonda.
L’ultima sonda costruita dall’uomo a studiare Mercurio è stata l’americana Messenger dal 2011 al 2015. La sonda della Nasa ha effettuato alcune scoperte incredibili sul piccolo pianeta che ora Bepi Colombo vuole confermare e ampliare. Una di queste è per esempio la presenza di acqua. All’interno di alcuni crateri in ombra sembra infatti che si trovi del Ghiaccio d’acqua. Un altro mistero da risolvere riguarda ad esempio la presenza di campo magnetico. Come la Terra, Mercurio ha infatti un forte campo magnetico. Il problema è che secondo gli attuali modelli il nucleo del pianeta non dovrebbe riuscire a generarlo.
