Il Solar Orbiter e la sonda BepiColombo si stanno avvicinando a Venere. Entrambe le sonde eseguiranno un flyby di Venere, a distanza di poche ore una dall’altra. Una coincidenza temporale più unica che rara. Effettuare un flyby del pianeta è una manovra necessaria per modificare la propria traiettoria, in particolare per rallentare e avvicinarsi al sistema solare più interno. La sonda BepiColombo è diretta verso l’orbita di Mercurio, che dovrebbe raggiungere nel 2025. Solar Orbiter è invece diretto verso un’orbita solare molto ravvicinata, che porterà la sonda ad essere anche la prima a sorvolare i poli della nostra stella.
I due Flyby
La prima sonda ad effettuare il flyby con Venere sarà il Solar Orbiter. La missione è gestita dall’ESA in collaborazione con la NASA ed è stata lanciata ad inizio 2020 a bordo di un vettore Atlas V. Il suo obbiettivo è lo studio della corona solare e del vento solare, per scoprire ad esempio come si origina il campo magnetico coronale, o cosa guida il vento solare. Con la sua particolare orbita, la prima che sorvolerà i poli del Sole, saranno però molte le ricerche e le domande alle quali si spera di trovare una risposta. Solar Orbiter è inoltre stato costruito per avvicinarsi al Sole fino a 0.284 Unità Astronomiche, arrivando quindi anche all’interno dell’orbita di Mercurio.
Per raggiungere questa posizione, effettuerà un primo flyby di venere fra pochi giorni. Nel punto di massima vicinanza si troverà a 7995 km dalla superficie, alle 06:25 del 9 agosto (orario italiano). Bepi Colombo arriverà alla sua massima vicinanza con Venere alle 15:48 del 10 agosto, e sorvolerà la superficie a soli 550 km di quota. La sonda è sviluppata dall’ESA e dalla JAXA e si trova già al suo secondo flyby con Venere.
Una volta completato il viaggio verso Mercurio, nel 2025 si dividerà in due satelliti distinti. Il primo è il Mercury Planetary Orbiter(MPO), che contiene gli strumenti per lo studio della superficie, dell’esosfera e della composizione interna del pianeta. Il secondo modulo è il Mercury Magnetospheric Orbiter(MMO), che invece contiene gli strumenti dedicati allo studio della magnetosfera del pianeta. Le due parti sono attualmente collegate attraverso il Mercury Transfer Module(MTM) che fornisce anche la propulsione a tutta la sonda.
La possibilità di studiare Venere
Venere è uno dei pianeti più interessanti per l’esplorazione spaziale del ventunesimo secolo. Lo è diventato ancora di più dopo la scoperta di molecole di fosfina nella sua atmosfera avvenuta lo scorso autunno. Solar Orbiter e BepiColombo non potranno effettuare una ricerca approfondita durante il loro flyby, ma alcune foto potrebbero riuscire a scattarle.
Fosfina su Venere: ricontrollati i dati e confermata la scoperta, ma in quantità minori
Il Solar Orbiter deve rimanere rivolto costantemente verso il Sole, quindi non potrà scattare foto di Venere durante il flyby. Prima di avvicinarsi al pianeta lo strumento SoloHI potrebbe però fotografare il lato oscuro (non illuminato dal Sole) del pianeta. Questo strumento è progettato per per scattare immagini del vento solare, catturando la luce diffusa dagli elettroni nel vento.
La fotocamera di BepiColombo invece, è schermata dal modulo di servizio della sonda, e non potrà essere utilizzata. Tuttavia, con due delle tre fotocamere di servizio, si riuscirà ad ottenere delle foto del pianeta. Queste sono fotocamere in bianco e nero con una risoluzione di 1024×1024 pixel e sono posizionate sul Mercury Transfer Module in modo da osservare i pannelli solari e le antenne della sonda. Le immagini saranno inviate a Terra una per una. La prima arriverà la sera del 10 agosto.
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