SpaceX negli ultimi giorni ha dovuto rimandare due delle sue missioni: Starlink-9 e ANASIS 2. Il primo dei due lanci è quello che ha subito maggiori slittamenti. Fissato inizialmente per il 26 giugno, ad oggi, 14 luglio, non si conosce ancora una data precisa per la partenza.
Il primo rinvio della missione Starlink-9 è stato causato da un problema legato ad un sensore che ha rilevato una perdita di ossigeno nel motore centrale del primo stadio.
Un secondo slittamento è stato causato dal maltempo e SpaceX ne ha approfittato per eseguire comunque dei test sullo stato del razzo. L’11 luglio è stato comunicato nuovamente l’annullamento della missione, non citando però il meteo come causa, ma affermando di avere in questo modo “più tempo per i controlli”. Il numero di serie del Falcon 9 che volerà con questa missione è B1051, usato già 4 volte.
Si è giunti così a ridosso della data fissata per lanciare il satellite militare sudcoreano ANASIS 2. Trattandosi quindi di un lancio per conto di un ente terzo, SpaceX ha dato la priorità a questa missione.
Il 12 luglio gli ingegneri hanno completato con successo uno static fire test sul booster B1058, famoso per aver volato durante Demo-2. Il razzo ha acceso i 9 motori Merlin per qualche secondo, verificando lo stato dei sistemi. Un giorno prima della partenza gli ingegneri di SpaceX hanno però riscontrato un’anomalia nel secondo stadio, costringendoli quindi ad un rinvio. La partenza era prevista per il 14 luglio alle 23:00 e avrebbe portato in orbita il satellite militare ANASIS 2.
Sembra quindi che SpaceX stia riscontrando diversi problemi sui suoi razzi. I lanci subiscono ritardi non tanto a causa del meteo, che in Florida dà comunque molti problemi, ma per inconvenienti tecnici.
Una possibile soluzione
SpaceX ha già avuto problemi di questo tipo in passato, legati ad alcune valvole e sensori dei secondi stadi. Questi sono sempre stati risolti velocemente. Cosa potrebbe fare però SpaceX per lanciare velocemente il B1058 con ANASIS 2? Scambiare i secondi stadi.
Un’operazione di questo tipo è già avvenuta in passato, con la missione CRS-20 del 7 marzo 2020. Dato che i lanci per conto di terzi hanno la priorità rispetto a Starlink, SpaceX preferisce lanciare prima quelle missioni e soddisfare le richieste dei clienti.
In quell’occasione l’azienda aveva in programma due missioni: Starlink-5 e CRS-20. Riscontrata un’anomalia nel secondo stadio che doveva portare la Dragon i orbita, l’azienda di Musk ha optato per uno scambio. Così il secondo stadio che avrebbe dovuto supportare Starlink-5 è stato utilizzato per il lancio dell’ultima Dragon V1.
Un’operazione di questo genere potrebbe avvenire nuovamente, siccome ha priorità maggiore il lancio di ANASIS 2 per conto del Dipartimento della Difesa sudcoreano. Questo però causerebbe ulteriori ritardi per il lancio dei nuovi Starlink, che potrebbe avvenire addirittura ad agosto.
Non sappiamo quale sia il problema riscontrato nel secondo stadio e quanto tempo serva agli ingegneri per risolverlo. Siccome però il 26 luglio SpaceX dovrebbe lanciare anche il satellite argentino SAOCOM 1B, è probabile che anche questa missione parta prima di Starlink-9. Ciò è dovuto al fatto che, come abbiamo detto, SpaceX assegna una priorità maggiore ai lanci per conto di enti esterni.
Nella missione Starlink 9 oltre ai satelliti di SpaceX, che saranno 57, viaggeranno anche 2 BlackSky, ma per questi il discorso sulla priorità non vale. Si tratta di piccoli satelliti, dal peso di 55 kg l’uno, che hanno acquistato un posto sul Falcon 9 grazie al programma Rideshare. I BlackSky quindi rappresentano un carico secondario e questo tipo di ritardi è proprio uno degli inconvenienti di inserirsi in un lancio affollato.
Dopo 4 lanci effettuati nel giro di 30 giorni fra maggio e giugno , SpaceX ha subito una battuta d’arresto a causa di due problemi tecnici.
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