Ieri, 5 agosto 2023, il rover Curiosity della NASA ha festeggiato il suo undicesimo anno su Marte. Di recente ha anche esplorato una zona soprannominata Jau, in cui sono presenti dozzine di crateri da impatto. Il più grande sarebbe lungo almeno quanto un campo da basket.
Jau si trova ai piedi del monte Sharp, una montagna alta 5 chilometri che miliardi di anni fa era ricoperta di laghi, fiumi e torrenti. Ogni strato della montagna si è formato in un’era diversa dell’antico clima marziano, e più Curiosity la risale, più ci aiuta a comprendere come il paesaggio è cambiato nel corso del tempo.
Il percorso compiuto negli ultimi mesi ha richiesto la scalata più dura che Curiosity abbia mai dovuto affrontare. Non era la più ripida, nonostante la pendenza di 23 gradi, ma con un terreno di sabbia scivolosa e ostacoli rocciosi delle dimensioni di una ruota, il rover ha portato a termine un’impresa davvero senza precedenti.
Una salita non priva di difficoltà
Durante la scalata, Curiosity non si è mai trovato davvero in pericolo. Il team Hale, uno dei 15 che ogni giorno scrivono centinaia di righe di codice per comandare il sistema di mobilità e il braccio robotico di Curiosity, non pianifica nulla che possa danneggiare il rover. Anzi, i comandi sono pensati proprio per farlo fermare in caso di ostacoli troppo pericolosi.
Tuttavia, possono sempre verificarsi arresti imprevisti, quando le ruote slittano troppo o una viene sollevata troppo in alto da un grosso sasso. Sulla rotta verso Jau, risalendo il crinale del monte Sharp, il rover si è trovato ad affrontare questo tipo di problemi. Dane Schoelen, responsabile della pianificazione strategica del percorso di Curiosity presso JPL, ha ammesso: “Fondamentalmente stavamo giocando al bingo degli errori. Ogni giorno scoprivamo di aver sbagliato, per un motivo o per l’altro.”
Gli ingegneri, che collaborano con gli scienziati per capire dove dirigere il rover, quali foto scattare e quali obiettivi studiare utilizzando gli strumenti sul suo braccio robotico, si affidano alle immagini del Mars Reconnaissance Orbiter della NASA per avere un’idea approssimativa della pericolosità del terreno. Ma le immagini catturate dallo spazio non possono mostrare con esattezza quanto sia ripido un pendio, o se ci siano massi troppo grandi da superare.
La deviazione necessaria per raggiungere Jau
Invece di seguire il percorso originale, che li stava mettendo in seria difficoltà, Schoelen e colleghi hanno optato per una deviazione laterale, verso un punto a circa 150 metri di distanza dove la pendenza si è livellata. La deviazione avrebbe aggiunto alcune settimane al viaggio di Curiosity verso Jau, a meno che il terreno non nascondesse altre sorprese, ma sarebbe stata di grande vantaggio per il rover.
Fortunatamente, la deviazione ha dato i suoi frutti, permettendo a Curiosity di superare il pendio e a scattare un bellissimo mosaico il 25 luglio, o 3899esimo Sol della missione, che mostra parte del paesaggio presso Jau.
Si pensa che su Marte la maggior parte degli ammassi rocciosi si siano formati in seguito all’impatto di grosse meteore. Tuttavia, gli scienziati vogliono capire in che modo le rocce relativamente morbide del terreno arricchito di sale hanno influenzato il modo in cui i crateri si sono formati e sono cambiati nel tempo.
Nella sua posizione attuale, raggiunta non senza fatica, Curiosity permetterà di studiare approfonditamente diversi crateri marziani, così come il collegamento tra questi e l’area Jau sul crinale del monte Sharp.