A chi rivolge lo sguardo verso il cielo per ammirare il firmamento, un libro sulle costellazioni non può che essere d’aiuto. Non tanto per trovarle, perché per quello esistono ormai diverse e più pratiche applicazioni, quanto per conoscerle. Imparare la loro storia, il motivo del loro nome, chi per primo le ha notate e catalogate, quanti secoli di leggende hanno alle spalle.
Sicuramente, “Notte di stelle” di Margherita Hack e Viviano Domenici riesce a chiarire molte di queste curiosità nel migliore dei modi. L’argomento sono le costellazioni, ma vengono descritte attraverso tre punti di vista molto differenti: la scienza, la storia, il mito. Tre contesti molto distanti tra loro, ma comunque connessi perché tutti fanno parte dell’evoluzione dell’umanità e del suo approccio all’osservazione della volta celeste.
Margherita Hack non è stata solamente una grande scienziata, è stata anche una grande divulgatrice scientifica, e questo saggio è forse una delle sue pubblicazioni che più facilmente trascina nel complesso e affascinante mondo dell’astronomia. Con il contributo di Viviano Domenici, per decenni caporedattore delle pagine scientifiche del “Corriere della Sera” ed esperto di storia antica, archeologia e antropologia, il libro è un connubio di storia e scienza e un intreccio di osservazioni e interpretazioni.

Il saggio analizza le principali costellazioni, cominciando con una loro descrizione scientifica. Questa introduzione indica le stelle più importanti della costellazione, le ricerche svolte su di essa e le scoperte che ha permesso di portare a termine. Queste peculiarità astronomiche, spiegate da Margherita Hack, contengono tematiche sia semplici che complesse e dettagli ben delineati, per quanto a volte i tecnicismi rendano la lettura più difficoltosa.
Successivamente si parla di archeologia: quali popoli per primi hanno descritto la costellazione, come è stata tramandata da una popolazione all’altra, come veniva vista dai popoli antichi. Il narratore è Viviano Domenici, che racconta la vera e propria storia della costellazione. Sempre Domenici passa poi a parlare di miti: quali storie e leggende sono legate alla costellazione, come è passata da una cultura all’altra, quali tradizioni sono giunte fino a noi.
L’intreccio delle due visioni, scientifica e storica, è molto affascinante. Nel complesso, il lavoro è piacevole e interessante, con aneddoti da ricercare e raccontare agli amici la sera sotto il cielo stellato.
Tutte le sere, quando si apre il sipario della notte, nel cielo nero si accendono le stelle e inizia lo spettacolo che da millenni mette in scena storie in cui si muovono eroi dotati di superpoteri, mostri e ibridi da fantascienza, fanciulle più divine che terrestri: tutti impegnati in un repertorio d’amori e d’avventure ai confini della realtà.
Peccato per alcuni capitoli un po’ troppo tecnici per adattarsi al grande pubblico, che non ha conoscenze specifiche in materia astronomica. Inoltre, alcune spiegazioni sono un po’ ripetitive in varie parti del libro. L’idea di fondo è comunque molto buona, lascia al lettore la voglia di cercare le costellazioni in cielo la sera e il fascino di ciò che nel corso degli anni ha appassionato migliaia di persone e decine di popoli diversi.
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