Con il decollo di un altro Falcon 9, avvenuto alle 4:14 del 10 agosto, salgono a 35 le missioni completate nel 2022 da parte di SpaceX. Il lancio, classificato come Starlink-4.26, ha portato in orbita 52 satelliti, uno in meno rispetto alle precedenti missioni. Da maggio 2019 sono 3007 gli Starlink che l’azienda ha trasportato oltre l’atmosfera terrestre.
Il Falcon 9 è partito dalla rampa di lancio 39A del Kennedy SpaceX Center, dove SpaceX sta lavorando alla costruzione della nuova torre a supporto dei futuri lanci di Starship. Il lancio inoltre è avvenuto 5 giorni dopo l’inizio del viaggio del piccolo satellite KPLO realizzata dalla Corea del Sud, in viaggio verso la Luna.
Con la crescita della mega costellazione aumenta anche i rischio che questi satelliti incontrino detriti lungo il loro tragitto. Per quanto riguarda la commercializzazione del servizio di connessione invece, l’azienda sta iniziando a differenziare i prezzi nelle varie Nazioni.
Tanti detriti da evitare
In un documento rilasciato alla Federal Communications Commission a luglio SpaceX ha dichiarato che gli Starlink hanno effettuato 6873 manovre per evitare collisioni. I satelliti hanno eseguito questo numero di manovre in un periodo che va da dicembre 2021 a maggio di quest’anno.
Di queste, 1700 manovre sono servite a evitare i detriti generati dal test anti satellite effettuato dalla Russia a novembre dello scorso anno. Dan Oltrogge, director of integrated operations alla COMSPOC, azienda che si occupa di analisi delle operazioni satellitari, ha fornito maggiori dettagli su queste congiunzioni. Le dichiarazioni sono state fatte durante il Small Satellite Conference che si sta tenendo negli Stati Uniti.
Oltrogge ha affermato che la “nuvola” di detriti derivati da test russo il 6 agosto ha interessato un gran numero di Starlink, ben 841. Sono stati circa 6000 i passaggi avvenuti a meno di 10 km di distanza tra i satelliti di SpaceX e questi detriti. Ciò è dovuto anche all’immissione in orbita polare di due nuovi gruppi di Starlink. Questi infatti seguono una traiettoria molto simile a quella dei detriti e per tale ragioni gli incontri ravvicinati sono molto più frequenti.
I satelliti di SpaceX hanno sistemi automatizzati per evitare le collisioni ma Oltrogge sottolinea il fatto che non tutti hanno queste capacità e il rischio di scontri in orbita è sempre più elevato. Nel mese di agosto space ha in programma il lancio di altri Starlink in orbita polare e dovrà far i conti anche con questa problematica.
I prezzi di Starlink iniziano a variare
Con l’inizio della commercializzazione di Starlink di SpaceX, l’azienda aveva mantenuto i prezzi sempre molto omogenei ma ora le cose stanno cambiando. A inizio agosto infatti l’azienda ha iniziato a modificare i costi non solo dei kit di connessione ma anche degli abbonamenti mensili. Ciò è accaduto soprattutto in Europa.
Nel corso dei mesi SpaceX non aveva mai abbassato il prezzo della parabola Starlink anzi, a causa dell’inflazione queste era addirittura aumentato. In Italia il prezzo della parabola era passato da 499€ a 644€, mentre negli Stati Uniti ha raggiunto la cifra di 599$.
Ora l’azienda di Musk ha aggiornato nuovamente i prezzi e l’Italia è diventato il Paese più economico dove acquistare i kit di connessione satellitare. Per parabola e router infatti gli italiani devono sborsare 199€, a cui si aggiungono i 99€ mensili per utilizzare la connessione. Calo di prezzo anche in Germania, dove il kit costa 399€. Queste sono le uniche due Nazioni europee in cui l’hardware di Starlink ha un prezzo al di sotto dei 600€.
In Francia invece l’azienda sta sperimentando un nuovo tipo di abbonamento, che prevede limitazioni sul traffico. Sebbene il kit costi 634€, un cittadino francese può pagare un canone mensile di 50€, ma con una limitazione sui dati disponibili in download. SpaceX fornirà internet ad alta velocità finché non verranno superati i 250 GB di dati scaricati. Oltrepassata questa soglia l’azienda applicherà delle limitazioni sulle velocità di connessione. Per ripristinare le prestazioni sarà possibile pagare ulteriori 10€ al mese per aggiungere 100 GB di traffico. Questo tipo di offerta entrerà in vigore a partire da ottobre di quest’anno.
SpaceX non ha fornito nessuna dichiarazione ufficiale né sulla modifica dei costi del kit né su questa nuova modalità di abbonamento. È anche possibile quindi che si tratti di prove effettuate su determinati campioni.
61 atterraggi di successo consecutivi
Su 35 missioni concluse nel 2022 i Falcon 9 non hanno fallito nemmeno un rientro. SpaceX continua quindi a incrementare i propri record, raggiungendo così quota 61 atterraggi effettuati consecutivamente.
Falcon 9’s first stage has landed on the A Shortfall of Gravitas droneship pic.twitter.com/dh2gpVSu49
— SpaceX (@SpaceX) August 10, 2022
Il primo stadio che ha portato in orbita i 52 Starlink è il B1073, un booster che l’azienda ha utilizzato la prima volta proprio in questo 2022. Si tratta di un primo stadio particolare, perché è decollato la prima volta proprio con una missione per portare in orbita i satelliti dell’azienda. Ciò è accaduto a maggio quando SpaceX ha utilizzato per la prima volta un Falcon 9 nuovo con un lancio Starlink. A giugno invece il B1073 ha trasportato il satellite per le telecomunicazioni SES-22 e ora con Starlink-4.26 ha colato per la terza volta. L’atterraggio è avvenuto sulla chiatta A Shortfall Of Gravitas, che ha così supportato 14 missioni durante questo 2022.
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