Un nuovo lancio di SpaceX, il numero 27 di questo 2022, è partito alle 23:04 del 29 giugno. Il decollo del Falcon 9 è avvenuto dal Launch Complex numero 40 di Cape Canaveral. A bordo c’era il satellite numero 22 di SES, azienda del Lussemburgo specializzata nelle telecomunicazioni.
A occuparsi della realizzazione del SES-22 è stata Thales Alenia Space (TAS). Si tratta quindi della seconda missione consecutiva durante la quale vediamo a bordo di un Falcon 9 dei satelliti costruiti dall’azienda franco-italiana.
Sono trascorsi circa 10 giorni dalla fine di un weekend molto intenso per SpaceX, durante la quale ha portato a termine 3 lanci in 36 ore. L’azienda di Musk è sempre più vicina a eguagliare il primato stabilito nel 2021, in cui ha completato 31 lanci. Attualmente la media è di una missione ogni 6.7 giorni, ancora sotto la settimana, perfettamente in linea con l’obbiettivo di 52 lanci per quest’anno.
La velocità di produzione di Thales Alenia Space
SES ha annunciato il contratto per la costruzione di sei nuovi satelliti ad agosto del 2020, selezionando tre diverse aziende. Queste sono: Boeing, Northrop Grumman e Thales Alenia Space. Ogni azienda avrebbe realizzato due satelliti a testa, dal SES-18 al SES-23. La loro messa in orbita è necessaria per l’azienda anche per ottenere finanziamenti da parte della Federal Communications Commission americana.
SES-22 is preparing for launch! 🛰️🚀
👀 Stay tuned for more details on how you can watch the livestream ▶️ pic.twitter.com/pv7yAGO2c6
— SES (@SES_Satellites) June 28, 2022
Questi satelliti infatti, sono stati sviluppati per rientrare in un programma della FCC per liberare bande di frequenza che verranno utilizzate per la rete 5G. L’agenzia americana ha stanziato finanziamenti che vanno dai 3 ai 4 miliardi di dollari per coloro che riusciranno a liberare 300 megahertz di banda C in 40 mesi. La FCC inoltre, invitava ad affidarsi principalmente ad aziende americane per la realizzazione dei satelliti.
I SES-22 e 23 affidati a TAS sono stati ordinati come satelliti di emergenza, con i quattro principali richiesti a Boeing e Northrop Grumman. Il SES-22 è però il primo di questo gruppo di sei satelliti che arriva in orbita. TAS è riuscita a realizzare questo satellite in meno di 22 mesi, nonostante i problemi dovuti all’approvvigionamento di materiali e alla pandemia. Ciò è stato possibile grazie all’utilizzo della piattaforma Spacebus 4000 B2, un bus satellitare utilizzato in precedenza già 10 volte.
Il satellite è alto 3,7 metri, ha una massa di 3500 kg e opererà in orbita geostazionaria per i prossimi 15 anni. Thales Alenia Space si occuperà di tutta la gestione del satellite, fino al suo arrivo in orbita.
Un Falcon 9 quasi nuovo
Il booster utilizzato per portare in orbita questo satellite è il B1073, l’ultimo entrato a far parte della flotta di SpaceX. Si tratta di uno dei primi stadi meno utilizzati, in quanto ha gestito solamente una missione prima di SES-22. Il precedente lancio è avvenuto il 14 maggio, quando ha portato in orbita un carico composto da satelliti Starlink. In quell’occasione SpaceX ha utilizzato per la prima volta un Falcon 9 nuovo per lanciare degli Starlink.
Falcon 9’s first stage has landed on the droneship A Shortfall of Gravitas pic.twitter.com/wuu9B4EMda
— SpaceX (@SpaceX) June 29, 2022
Per completare 27 missioni nel 2022, SpaceX ha utilizzato solamente 10 booster, tra cui il B1073. Lo vedremo presto volare nuovamente grazie al suo rientro avvenuto senza problemi sulla chiatta A Shortfall Of Gravitas. Questa si trovava a circa 666 km di distanza ed è l’undicesima volta che SpaceX la utilizza in questo 2022. Si tratta della piattaforma di atterraggio più utilizzata quest’anno. Il rientro è avvenuto dopo circa 8 minuti e mezzo dalla partenza.
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