La missione di SpaceX numero 33 del 2022 è classificata come Starlink-4.25. Dopo aver battuto il precedente record di 31 lanci del 2021, l’azienda ha ancora a disposizione più di 5 mesi per incrementare il nuovo primato. La partenza del Falcon 9 per portare in orbita altri 53 Starlink è avvenuta alle 15:38 del 24 luglio dal pad 39A.
In totale sono 2955 i satelliti dell’azienda arrivati in orbita terrestre, di cui 1013 lanciati solamente quest’anno. Se SpaceX continuerà a mantenere questo ritmo, entro un anno potrà completare la prima fase della costellazione, che prevede 4408 Starlink in orbita. La fase successiva invece, vedrà l’utilizza degli Starlink 2, la nuova versione più grande e performante. Avendo essi una larghezza di 7 metri e una massa di 1.25 tonnellate, SpaceX necessita dell’utilizzo di Starship per portarne in orbita circa 30 mila.
L’elevato numero di possibili collisioni evitate
Secondo l’astronomo Jonathan McDowell, gli Starlink attualmente operativi sono 2141. Quelli totali in orbita invece, compresi gli ultimi lanciati con quest’ultima missione, sono 2656. Molti dei 2955 satelliti lanciati sono deorbitati, distruggendosi completamente, mentre altri sono ancora in viaggio per raggiungere l’altezza finale di 550 km.
Una costellazione con così tanti elementi ha maggiori probabilità d’incontrare detriti o altri satelliti e ciò costringe gli Starlink a eseguire continue manovre evasive. In un recente documento rilasciato dall’azienda alla Federal Communications Commission, SpaceX ha rilasciato alcuni dettagli sulle manovre effettuate dai propri satelliti.
In un periodo che va da dicembre 2021 a fine maggio 2022 sono ben 6873 le manovre evasive effettuate dagli Starlink. Nel report l’azienda non ha però specificato se ogni manovra equivale a un rischio di collisione oppure se per evitare un ostacolo servano più manovre, come è probabile.
Manovre di questo tipo possono comprendere non solo lo spostamento nello spazio del satellite, ma anche la loro configurazione od orientamento. Posizionando il pannello solare parallelo al corpo del satellite e orientandosi verso un eventuale detrito, uno Starlink mostra una sezione d’urto possibile molto minore.
Gli Starlink hanno sistemi automatici per evitare le collisioni, che si attivano quando la probabilità d’impatto è maggiore di 1 su 100,000. Altre aziende o agenzie invece, muovono i propri satelliti quando le probabilità di scontro sono maggiori di 1 a 10,000. In un periodo di 215 giorni, gli Starlink hanno effettuato circa 32 manovre al giorno. In questo arco di tempo 1700 manovre sono state necessarie per evitare i detriti causati dal test anti-satelliti effettuato dalla Russia a novembre dello scorso anno. Sempre all’interno del documento SpaceX ha dichiarato di aver avuto problemi con alcuni Starlink e l’analisi di questi guasti ha portato all’implementazione di alcune modifiche sugli ultimi Starlink.
Otto voli per il Falcon 9 degli equipaggi privati
I 53 Starlink hanno raggiunto l’orbita terrestre grazie al primo stadio con la sigla B1062, che vola così per l’ottava volta. Si tratta di un Falcon 9 alquanto particolare, perché ha permesso a SpaceX di portare in orbita due diversi equipaggi privati, ovvero quelli d’Inspiration4 e Ax-1, rispettivamente a settembre 2021 e ad aprile di quest’anno.
Falcon 9’s first stage has landed on the A Shortfall of Gravitas droneship pic.twitter.com/CEdw1kPSge
— SpaceX (@SpaceX) July 24, 2022
L’azienda di Musk lo ha utilizzato inizialmente per il lancio di due diversi satelliti GPS di terza generazione. Prima di Starlink-4.25 ha portato in orbita il satellite egiziano NileSat-301, realizzato da Thales Alenia Space. Prima del decollo del B1062 SpaceX ha effettuato una prova che non vedevamo da tempo con missioni Starlink, ovvero uno static fire test. Tenendo ancorato il Falcon 9 a terra, SpaceX avvia i 9 motori Merlin per pochi secondi, verificando che tutto funzioni correttamente. Questo tipo di collaudo serve a verificare che tutto funzioni correttamente.
L’azienda di Musk aveva iniziato a effettuare più queste prove, in modo da velocizzare le operazioni di lancio, limitandole a casi molto particolari. Tra questi vi è ad esempio la sostituzione di tre o più Merlin. In precedenza, per una prova di questo tipo bastava anche la rimozione e installazione di un solo motore nuovo. SpaceX non ha dichiarato come mai sia stato necessario eseguire uno static fire e quali parti di questo Falcon 9 siano state sostituite. Il primo stadio ha svolto alla perfezione il suo compito, atterrando poi successivamente sulla chiatta A Shortfall Of Gravitas.
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