L’azienda aerospaziale Rocket Lab da ieri, 25 agosto, è presente in borsa nell’indice Nasdaq con il codice RKLB. L’operazione, annunciata ad inizio 2021, è stata effettuata tramite la fusione con la SPAC Vector Acquisition. Rocket Lab, nata in Nuova Zelanda nel 2006, è attualmente leader nel mercato dei piccoli lanciatori grazie al vettore Electron, che è anche il secondo razzo americano lanciato più di frequente, dopo il Falcon 9 di SpaceX. Con questa operazione sono stati raccolti 777 milioni di dollari lordi, che aiuteranno l’azienda a consolidarsi sul mercato e a sviluppare il nuovo lanciatore Neutron.
Il processo di quotazione di Rocket Lab è avvenuto tramite una SPAC, cioè una realtà già presente in borsa (in questo caso Vector Acquisition), che ha raccolto fondi dagli investitori attraverso un’offerta pubblica iniziale. Poi ha utilizzato questo denaro per acquisire una realtà privata (in questo caso Rocket Lab) che è diventata quindi a sua volta pubblica, cioè presente in borsa. Questo processo di quotazione è diventato comune per le piccole aziende spaziali. Negli ultimi anni molte hanno intrapreso questa strada, iniziata da Virgin Galactic nel 2019, che si è quotata tramite una SPAC.
Rocket Lab, ora presente in borsa, avrà a disposizione più capitale da investire nella propria crescita. Eventuali fallimenti di lancio o rinvii troppo prolungati potrebbero però pesare sull’andamento delle azioni. Nello spazio i fallimenti e i ritardi sono comuni, ma spesso l’andamento azionario non si adatta al meglio a ragionamenti di medio e lungo termine. La giornata di ieri è stata chiusa con un prezzo di 10,43$ per azione, dopo aver aperto a 11,60$.
$RKLB has launched! Today's exciting next step in Rocket Lab's story was made possible by the incredible people behind us – our team, our families, our customers, and our investors. Thank you, thank you, thank you. #SpaceIsOpenForBusiness #NasdaqListed pic.twitter.com/DLmVsmtqOj
— Rocket Lab (@RocketLab) August 25, 2021
Il futuro dei lanci di Rocket Lab
Rocket Lab attualmente ha già portato in orbita 105 satelliti in 20 diverse missioni. L’attività di lancio di Rocket Lab ha registrato ricavi per 13.5 milioni di dollari nel 2018, 48 milioni di dollari nel 2019 e circa 33 milioni di dollari nel 2020. Rocket Lab inoltre, prevede che la crescita dei ricavi del lancio aumenterà quest’anno e salirà fino a 915 milioni di dollari entro il 2027. Questa crescita sarà ovviamente favorita dall’utilizzo del nuovo vettore Neutron, il cui lancio è previsto per il 2024.
Nella giornata di ieri Peter Beck, CEO e fondatore dell’azienda, ha dichiarato che lo sviluppo del nuovo lanciatore costerà 200 milioni di dollari. I finanziamenti ricevuti dalla quotazione in borsa saranno quindi fondamentali nei prossimi anni. Beck ha inoltre dichiarato che nelle prossime settimane ci saranno nuovi aggiornamenti su Neutron, che sarà talmente innovativo da sembrare un razzo progettato nell’anno 2050.
Neutron sarà in grado di portare in orbita 8 tonnellate di carico utile, adatto al lancio di satelliti delle megacostellazioni. Inoltre, sarà progettato per il trasporto di passeggeri nello spazio. Il primo stadio sarà completamente riutilizzabile, e rientrerà a terra con un rientro propulsivo come il Falcon 9 di SpaceX. Nella giornata di ieri Beck ha inoltre annunciato che il design del loro nuovo razzo sarà completamente diverso da quello precedentemente annunciato. Il Neutron sarà lanciato dallo spazioporto di Wallops in Virginia, dove Rocket Lab gestisce già una rampa di lancio per Electron. Il primo lancio da qui deve però ancora avvenire, e Beck ha dichiarato che sarà effettuato entro la fine del 2021. La rampa si aggiungerà quindi alle due presenti nello spazioporto in Nuova Zelanda.
Nei prossimi anni sarà invece il rientro del primo stadio di Electron a doversi consolidare. Rocket Lab ha già effettuato due test di recupero con successo, ma il primo stadio non è ancora veramente riutilizzabile. Anche questa sarà una operazione fondamentale per abbassare il prezzo di lancio del piccolo vettore, che con la grande concorrenza sempre più presente, sta diventando sempre meno competitivo. Attualmente il prezzo di lancio di un Electron è compreso fra i 4 e i 5 milioni di dollari.
Non solo lanci nel futuro di Rocket Lab
Rocket Lab, da alcuni mesi è impegnata anche nello sviluppo di servizi satellitari, gestiti attraverso la piattaforma Photon. Questa è un sistema per la consegna di satelliti in determinate orbite, o per la gestione di esperimenti nello spazio. Con Photon quindi, Rocket Lab permette ai propri clienti di non occuparsi del sistema propulsivo dei propri satelliti, o addirittura delle comunicazioni con la Terra.
Photon sarà per esempio impiegata per portare satelliti in orbita attorno alla Luna, attorno a Marte e su Venere. In orbita terrestre permetterà invece di ospitare esperimenti scientifici e payload di aziende, università ed altri enti, gestendo propulsione, alimentazione e comunicazione. La piattaforma Photon e i servizi collegati, secondo le previsioni di Rocket Lab, nel 2027 produrrà circa la metà delle entrate dell’azienda. L’andamento si può vedere nel grafico poco sopra.
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