La missione CAPSTONE (the Cislunar Autonomous Positioning System Technology Operations and Navigation Experiment) è formalmente la prima del nuovo programma Artemis della NASA. Si tratta infatti di un piccolo cubesat 12U che sarà immesso in orbita Near-HALO attorno alla Luna. Questa particolare orbita è la stessa sulla quale si troverà il Lunar Gateway. L’obbiettivo primario del satellite sarà quindi quello di testare l’ambiente lunare in questa orbita, oltre a dimostrare l’applicazione di tecnologie di comunicazione e di propulsione per piccoli satelliti attorno alla Luna. CAPSTONE sarà lanciato con un vettore Electron di Rocket Lab, e la sua partenza, prevista per la prima metà del 2021 dalla Virginia, è stata ora formalmente rinviata, e anche spostata geograficamente.
Rocket Lab dispone attualmente di tre diverse rampe per lanciare Electron. Due si trovano sull’isola di Mahia, in Nuova Zelanda, e sono chiamate Launch Complex 1a e 1b. La seconda rampa si trova invece in Virginia, nello spazioporto di Wallops Island della NASA. Da qui dovrebbero in futuro partire in particolare tutte le missioni di Rocket Lab con carichi governativi o militari. Attualmente, solamente la rampa LC-1a è stata usata per effettuare dei lanci, ma Rocket Lab ha confermato che anche la LC-2 e la LC-1b sarebbero già pronte.

In ogni caso, la partenza di CAPSTONE è stata spostata in Nuova Zelanda. L’unico motivo fornito per questa scelta è la diversa finestra di lancio. Il satellite della NASA era infatti previsto partisse ad inizio del 2021, ma è stato rinviato alla fine dell’anno.
La missione CAPSTONE
CAPSTONE verrà lanciato dall’Electron assieme alla piattaforma satellitare Photon. Quest’ultima è uno speciale dispenser di satellite sviluppato da Rocket Lab che in questo caso contribuirà ad immettere il cubesat nella giusta orbita verso la Luna. La separazione di CAPSTONE da Photon avverrà infatti sette giorni dopo il lancio, quando entrambi avranno già lasciato l’orbita terrestre. A quel punto inizierà un viaggio di quattro mesi per il satellite della NASA, e una volta arrivato nella sua orbita lunare, la missione primaria durerà altri sei mesi.

Photon invece non verrà lasciato a sé stesso, ma continuerà il suo viaggio con una missione secondaria. Eseguirà infatti un flyby della Luna, continuando verso lo spazio interplanetario. In questo modo testerà la sua tecnologia per futuri viaggi oltre l’orbita lunare, già in programma da Rocket Lab per i prossimi anni.
Durante la sua permanenza attorno alla Luna, CAPSTONE validerà innanzitutto il suo particolare sistema di propulsione, sviluppato da Stellar Exploration Inc. Questo sistema, funziona ad idrazina, ed è progettato appositamente per far effettuare lunghi viaggi in autonomia a piccoli satelliti. Durante la sua fase operativa sulla Luna, CAPSTONE sarà invece gestito da Advanced Space, una società con sede in Colorado. La missione CAPSTONE della NASA sarà forse l’unica di quelle originariamente previste per il 2021 che riuscirà a raggiungere la Luna quest’anno. Nel 2020 ci si aspettava infatti diverse missioni (almeno 5) verso il nostro satellite, ma saranno tutte rinviate al 2022, rendendolo un anno ancora più affollato per l’esplorazione lunare.
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