Rocket ha comunicato il 10 aprile che per la prima volta un primo stadio del vettore Electron è rientrato nella linea di certificazione e utilizzo al volo. Questo vuol dire che questo primo stadio verrà riutilizzato per lanciare satelliti nello spazio, ma non è stato dichiarato quando accadrà.
Rocket Lab recupera il primo stadio del piccolo razzo Electron ormai da quattro anni, effettuando dei rientri controllati grazie all’attrito atmosferico e a un paracadute di cui è dotato il primo stadio. Quest’ultimo ammara dolcemente nell’oceano e poi viene recuperato da una apposita nave.
Il primo stadio che Rocket Lab sta ricertificando ha volato durante la missione chiamata Four of a Kind partita il 31 gennaio 2024. Lo stadio ha già superato alcuni test effettuati dall’azienda per controllare che fosse possibile lavorare alla ricertificazione.
Un processo lungo ma delicato
Rocket Lab ha eseguito un test di pressurizzazione dei serbatoi, durante il quale sono stati riempiti con gas inerte e pressurizzati per un periodo di tempo 20 volte quello di una missione tipica. Poi hanno effettuato dei test con elio per trovare eventuali perdite nei serbatoi e infine dei test strutturali con ultrasuoni e altri strumenti non distruttivi, per confermare l’assenza di delaminazione delle fibre dei serbatoi in composito di carbonio.
La delaminazione citata da Rocket Lab è un processo in cui i vari strati che compongono il materiale composito iniziano a separarsi o a distaccarsi gli uni dagli altri. Nei materiali compositi, come quelli in fibra di carbonio utilizzati per i serbatoi di Rocket Lab, le fibre di carbonio sono integrato in una matrice (spesso una resina) per formare un materiale unico che combina le proprietà di entrambi i componenti. La delaminazione può verificarsi a causa di stress meccanici, termici o ambientali eccessivi, portando a una riduzione delle prestazioni del materiale.
Peter Beck, CEO dell’azienda, ha dichiarato che ora inizierà una fase di qualifica del vettore, che sembra durerà parecchio. Solo il prossimo anno questo primo stadio volerà nuovamente.
Un riutilizzo importante, ma in ritardo?
“Attraverso un processo di sviluppo iterativo, abbiamo perfezionato metodicamente ogni fase del recupero di Electron, continuando al contempo ad aumentare la nostra capacità di produzione di Electron e la cadenza dei lanci. Questo è l’emozionante pezzo finale del puzzle prima che Electron diventi riutilizzabile”, ha dichiarato il fondatore e CEO di Rocket Lab Peter Beck.
“La nostra priorità principale nel riportare questo stadio nel flusso di produzione standard per la prima volta è quella di garantire che i nostri sistemi e processi di qualificazione siano adatti ad accettare booster pre-volati in scala. Se questo stadio supererà con successo il test e sarà accettato per il volo, valuteremo le opportunità di rimetterlo in volo nel nuovo anno”.
Rocket Lab attualmente ha in previsione il primo volo del razzo di nuova generazione Neutron entro la fine del 2024, ma questa data è stata messa in dubbio da diverse fonti. Neutron sarà un vettore quasi completamente riutilizzabile, che si basa proprio sull’esperienza di Electron. Ottenere la riutilizzabilità del piccolo vettore è quindi importante anche per lo sviluppo di Neutron.
Non è però chiaro quanto verrà utilizzato il piccolo Electron una volta che Neutron diventerà pienamente operativo. Il razzo più grande è definito come un vettore adatto al trasporto di più satelliti, in particolare quelli per megacostellazioni.
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