Il 30 luglio, dallo spazioporto di Kourou, in Guyana Francese, è partito un Ariane V con a bordo due satelliti di telecomunicazioni diretti all’orbita geostazionaria. Il vettore europeo ha eseguito la sua missione correttamente ed era particolarmente importante che lo facesse. Da circa un anno il razzo era infatti rimasto a terra, in particolare per un problema di vibrazioni e di prestazioni non previste al fairing. Nella zona dove viene stivato il carico da portare nello spazio, durante l’ultimo lancio nel 2020 erano state rilevate depressurizzazioni e vibrazioni impreviste. Non impattarono sul successo del lancio, ma in funzione del lancio del James Webb Space Telescope avevano destato preoccupazioni.
Sarà infatti il vettore europeo a lanciare nello spazio, verso il punto lagrangiano L2, il telescopio spaziale. Il lancio è previsto da molti mesi per il 31 ottobre, ma si tratta di una data placeholder, programmata come periodo approssimativo. Ora che il James Webb Space Telescope è assemblato e testato, eventuali ritardi saranno infatti dovuti solamente a problemi al vettore di lancio o a problematiche nell’integrazione del telescopio con il razzo. L’ultimo lancio di Ariane V sembra però essere stato un grande successo. Che tempistiche possiamo ora aspettarci per il lancio del James Webb?
Un’altra missione prima del lancio
Prima di eseguire il lancio del James Webb Space Telescope, ArianeSpace dovrà effettuare un’altra missione. Questa teoricamente potrebbe svolgersi a settembre, e sarà un’altra discriminante sul successo del Webb. Questo secondo lancio, previsto già da tempo, sarà utile anche come secondo test del vettore prima del lancio più importante.
Dopo la partenza del 30 luglio, Thomas Zurbuchen, direttore della divisione scientifica di NASA, ha commentato la situazione in un post sul blog della NASA. Zurbuchen ha confermato che il lancio del Webb sarà effettuato entro fine anno. Un’affermazione che probabilmente conferma un rinvio oltre il 31 ottobre, ma che ci da speranze sul fatto che possa avvenire fra novembre e dicembre. Non ci sono infatti discriminanti sulla finestra di lancio. Essendo diretto verso il punto lagrangiano L2, una posizione fissa nello spazio per definizione, non ci sono finestre di lancio predefinite.
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Le tre settimane di terrore di James Webb
Thomas Zurbuchen ha anche raccontato più nel dettaglio come sarà importante il lancio del James Webb, e quale rischio comporterà. Solitamente la maggior parte del rischio di una missione spaziale è contenuta proprio nel lancio. Se questo viene effettuato con successo, gran parte dei rischi sono superati. Per alcune missioni non è però così. Un esempio è stato Perseverance, dove il lancio dalla Terra era il 10-20% del rischio. Un altro 50% è stato durante l’atterraggio su Marte, e il resto durante le operazioni di trivellamento sul pianeta rosso. Tutte queste operazioni sono ad alto rischio perchè un eventuale loro fallimento potrebbe provocare il fallimento completo della missione.
Per il Webb il tutto sarà ancora più critico. Nelle tre settimane successive al lancio ci saranno circa 350 “fallimenti a punto singolo”. Operazioni singole, ognuna delle quali dovrà essere ottenuta con successo pena il fallimento. Saranno a tutti gli effetti “le tre settimane di terrore del James Webb Space Telescope”. Thomas Zurbuchen ha così scritto nel suo post sul blog nasa:
Coloro che non sono preoccupati o addirittura terrorizzati da questo lancio non capiscono cosa stiamo cercando di fare.
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