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AstroSpace

Crew-1 nello spazio, cosa è successo questa notte

SpaceX e NASA danno il via alla prima missione di lunga durata della Dragon, segnando una nuova importante pagina della storia dell'esplorazione spaziale.

Andrea D'Urso by Andrea D'Urso
Novembre 17, 2020
in Agenzie Spaziali, ISS, NASA, News, Space economy, SpaceX
Crew-1 nello spazio, cosa è successo questa notte

La partenza di Crew-1. Credits: NASA.

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In Italia erano le ore 1:27 e allo storico pad 39A del Kennedy Space Center partivano un Falcon 9 con la capsula Dragon Resilience. Questa notte ha avuto così inizio Crew-1, la prima storica missione di lunga durata a bordo di una capsula privata. Il 13 novembre Kathy Lueders, amministratore del direttorato NASA per le operazioni di esplorazione spaziale umana, ha firmato il documento che certifica al volo umano tutti i sistemi di SpaceX. Non solo la Dragon, ma sono stati abilitati al volo umano anche il razzo Falcon 9 ed i sistemi di supporto di terra. L’ultima volta accadde 40 anni fa con il primo volo dello Space Shuttle.

Ora il testimone è passato a SpaceX, che con alla missione Crew-1 porterà 4 astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale completando l’equipaggio della Expedition 64. Gli Stati Uniti tornano quindi ad avere i mezzi per portare con regolarità astronauti nello spazio. A causa dello slittamento del lancio, inizialmente previsto per domenica mattina, al momento della partenza la ISS non si trovava nella giusta posizione per eseguire un viaggio di breve durata. I 4 astronauti quindi, dal momento della partenza, impiegheranno 27 ore per raggiungere l’avamposto spaziale.

Le ore prima del lancio di Crew-1.

Crew-1 Dragon

Durante le ore precedenti al lancio l’unica preoccupazione era rappresentata dal meteo. Inizialmente le condizioni erano infatti favorevoli solamente al 50%, ma sono poi aumentate man mano, arrivando all’80% in prossimità della partenza.

La preparazione del lancio è stata da manuale, un unico problema è avvenuto subito dopo la chiusura del portellone della Dragon. Una piccola perdita di pressione nella capsula ha fatto temere per la partenza. Il problema sembra essere stato causato dalla condensa, che ha fatto scolorire una piccola zona attorno ai fori delle grid fins del Falcon 9. Qualche piccolissima parte si è insinuata nelle guarnizioni, causando una piccola perdita. Il problema è stato comunque risolto dai tecnici che hanno poi richiuso il portellone.

Istante della prima chiusura del portellone della Dragon.

Un Falcon 9 per due missioni con equipaggio

Il razzo utilizzato per portare in orbita Resilience è il B1061 al suo primo volo. Questo booster, come quello utilizzato per la missione GPS III SV04, presentava 2 Merlin con un piccolo difetto di fabbrica. Questo ha causato il rinvio della partenza dei 4 astronauti di circa mese, rispetto a quanto precedentemente programmato.

La partenza è stata da manuale, e alle 01:27 il Falcon 9 ha scalfito le tenebre, portando la Dragon nello spazio.  Nel seguente video sono ripresi gli istanti della partenza.

https://www.astrospace.it/wp-content/uploads/2020/11/HV-bO4I1oLHkHCqv.mp4

Dopo circa 9 minuti e mezzo, il B1061 è atterrato perfettamente sulla chiatta Just Read The Instructions, posizionata a 510 km dalla costa di Cape Canaveral. Questo Falcon 9 quindi verrà riutilizzato e grazie a Jim Bridenstine, amministratore della NASA, siamo già a conoscenza di quale sarà la sua prossima missione. Il B1061 infatti verrà utilizzato per portare in orbita anche l’equipaggio della missione Crew-2, attualmente prevista per l’inizio di aprile. Sarà la prima missione con un equipaggio a volare su un booster riutilizzato, riducendo in questo modo il costo per portare in orbita degli astronauti.

Rientro del primo stadio del Falcon 9 durante Crew-1

Potrebbe interessarti anche: Come riesce SpaceX a recuperare i primi stadi dei Falcon?

Come accaduto con Demo-2, NASA ha fatto dipingere il proprio logo anche sul B1061, ma questa volta solamente sul secondo stadio. Siccome i Falcon 9 sono riutilizzabili, è possibile che questa scelta sia dovuta al fatto che l’agenzia americana non voglia che il proprio logo compaia per missioni non correlate ad essa.

Falcon 9 and Crew Dragon vertical on Launch Complex 39A pic.twitter.com/hBVUHWv3Ab

— SpaceX (@SpaceX) November 10, 2020

Infine, un ultimo aspetto, non ancora reso pubblico, è stato mostrato durante la prima fase di volo. A bordo di ogni volo con astronauti, per tradizione, viene infatti posto un piccolo peluche come test di gravità. Questo portafortuna è diverso ad ogni missione e reso pubblico solamente quando lo si vede fluttuare all’interno della capsula. Per Crew-1 il dimostratore di microgravità è stato un pupazzetto di baby Yoda, un personaggio della serie Disney The Mandalorian.

baby Yoda Crew-1

Aggiornamento

La capsula Crew Dragon è correttamente attraccata alla ISS e l’equipaggio è entrato nella stazione. Tutti i dettagli sul viaggio e su cosa aspetta gli astronauti ora li trovate qui. 

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Tags: Crew-1DragonFalcon 9ISSNasaSpaceX

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