Nel corso degli ultimi vent’anni, fin dal suo arrivo in orbita attorno a Marte il 25 dicembre 2003, l’orbiter Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea ci ha rivelato molto sulla storia e le caratteristiche del Pianeta Rosso. Dopo due estensioni di missione, che ora prevedono il termine delle sue attività non prima del 2026, la sonda continua a fotografare la superficie di Marte, a mapparne i minerali, a esplorare la composizione e l’evoluzione della sua atmosfera, a sondare il sottosuolo e a studiare l’ambiente marziano.
Mars Express ha compiuto finora 25 mila orbite attorno a Marte, e ha iniziato il 20 ottobre 2023 la numero 25 001. Per festeggiare questo importante traguardo, ha scattato una spettacolare vista marziana ad alta quota con la camera HRSC (High Resolution Stereo Camera) a bordo, rilasciata oggi dall’ESA.
La foto mostra in alta definizione molti degli imponenti vulcani marziani e altre caratteristiche, e include il transito della luna più grande del pianeta, Phobos.
Una vista mozzafiato sulla superficie di Marte
Così come le precedenti immagini, anche questa ci restituisce una vista di Marte davvero mozzafiato, con un dettaglio e una tridimensionalità da lasciare a bocca aperta. Sembra quasi di poterci camminare sopra!
Si concentra sulla regione di Tharsis, che copre circa un quarto della superficie del pianeta e ospita i famosi e colossali vulcani di Marte. Nella foto della HRSC ne possiamo vedere molti: Olympus, Arsia, Pavonis e Ascraeus Mons, e Jovis, Biblis e Ulysses Tholus. L’Olympus Mons è il più grande, che raggiunge quasi 22 km di altezza (rispetto agli 8.8 km del Monte Everest qui sulla Terra).
La foto è stata realizzata utilizzando i dati del canale nadir e i canali di colore, con campo visibo allineato perpendicolarmente alla superficie di Marte. La risoluzione al suolo è inferiore a 450 metri per pixel e l’immagine è centrata a circa 2°N/248°E.
Non solo vulcani
I vulcani di Marte, però, non sono l’unica caratteristica interessante visibile in questa nuova immagine del Mars Express. La missione, infatti, ha anche catturato un visitatore inaspettato: la luna più grande di Marte, Phobos, visibile come una macchia scura che transita in basso a sinistra.
Phobos si trova molto vicino a Marte secondo gli standard del Sistema Solare, orbitando a soli 6000 km dalla superficie planetaria (per confronto, la nostra Luna si trova a circa 385mila km dalla superficie terrestre).
Anche i canyon fratturati e fessurati di Noctis Labyrinthus, visti più volte in precedenza da Mars Express, possono essere visti sotto il trio di vulcani che tagliano l’inquadratura. La grande frana del Lycus Sulci può essere individuata appena a nord dell’Olympus Mons, così come gli avvallamenti e le valli di Tantalus Fossae in alto a destra.
Infine, alcune affascinanti caratteristiche meteorologiche possono essere viste nella parte inferiore dell’inquadratura: qui una sfumatura blu si insinua nell’atmosfera color sabbia. Si tratta di nuvole orografiche (lee waves in inglese), nubi simili a onde che si formano quando una corrente d’aria incontra un rilievo, un ostacolo o un sollevamento termico che devia verso l’alto il flusso.
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