Il 29 novembre, presso la sede della stampa estera a Milano, si è tenuta una conferenza stampa della startup Apogeo Space per annunciare l’arrivo in orbita dei primi satelliti della costellazione. Apogeo Space, azienda bresciana nata nel 2015, ha l’obbiettivo di realizzare la prima costellazione italiana per l’Internet of Things (IoT), cioè una rete di satelliti in grado di gestire dallo spazio e collegarsi con dispositivi IoT a terra.
L’11 luglio, a bordo della missione Transporter-9 di SpaceX, il primo gruppo di nove satelliti ha raggiunto lo spazio. Questi hanno viaggiato all’interno dello space tug ION di D-Orbit, che poi li ha rilasciati proprio il 29 novembre, a circa 525 km di altezza.
L’obiettivo di Apogeo Space è una rete di 96 satelliti, attivi entro il 2027, che inizieranno a essere lanciati con una frequenza di 3-4 mesi a partire dalla prossima missione Rideshare di SpaceX, attualmente prevista per marzo 2024.
Questo primo gruppo di 9 satelliti servirà per effettuare i test, mentre la costruzione effettiva della costellazione inizierà con il prossimo lancio. Il primo prototipo è arrivato nello spazio nel 2021, mentre nel 2022 Apogeo è diventata l’azienda che ha rilasciato il più piccolo satellite dalla ISS. Ora l’azienda è pronta per l’inizio della realizzazione della sua costellazione.
Costellazione di pico-satelliti
I satelliti realizzati da Apogeo hanno dimensioni di 10 x 10 x 3 cm, definiti pico-satelliti. Per il loro trasporto e rilascio, Apogeo si affida a trasportatori, in modo da raggiungere orbite specifiche, in quanto i piccoli satelliti sono sprovvisti di sistema propulsivo autonomo. L’azienda bresciana ha stretto accordi per utilizzare sia lo space tug di D-Orbit, altra azienda italiana, che quello della statunitense Momentus.
Nel seguente video è ripreso, dall’ION di D-Orbit, il rilascio dei 9 satelliti di Apogeo Space.
Deployment of PiCo-IoT, by Apogeo Space. Cosmic Wander Mission from D-Orbit on Vimeo.
Per i lanci verranno usati i Falcon 9 di SpaceX, unico vettore che attualmente permette di arrivare in orbita con costanza. Guido Parissenti, fondatore e CEO di Apogeo Space, ha espresso la volontà di volare presto a bordo del vettore di Avio, per garantire una gestione della missione tutta italiana.
Dopo il rilascio, i pico-satelliti aprono i pannelli solari per la produzione di energia e dispiegano le antenne per le comunicazioni. Saranno necessari poi diversi giorni per il distanziamento dei satelliti, che permetterà di rivisitare un determinato punto sulla Terra ogni 60 minuti.
Il Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America (NORAD), non ha ancora rilasciato il codice identificativo dei satelliti di Apogeo, rendendo ancora difficoltoso rintracciarli. A seguito del rilascio dalla ISS, Parissenti ha affermato che ci vollero circa due settimane per l’ottenimento dell’identificativo.
In futuro i satelliti saranno dotati di una piccola vela per programmare il loro rientro sulla Terra, per una vita operativa di circa tre anni. Sarà quindi necessario continuare a portare in orbita i pico-satelliti in modo costante, che verranno aggiornati nel corso negli anni. Gli elementi di upgrade su cui si concentreranno maggiormente sono i sistemi di comunicazione, per una maggiore efficienza e velocità nella trasmissione dei dati a terra.
IoT e crescita del mercato
Il mercato dell’Internet of Things legato al settore spaziale è in forte crescita, soprattutto negli ultimi anni. Per il 2030 L’istituto di ricerca tedesco Statista stima che saranno circa 30 miliardi i dispositivi IoT, mantenendo una crescita costante di 2 miliardi all’anno.
A maggio dello scorso anno, Apogeo ha ottenuto un finanziamento di 5 milioni di euro da parte del fondo Primo Space, seguito poi da un finanziamento anche dall’Agenzia Spaziale Italiana. Sebbene fosse possibile fornire servizi di connessione anche con un solo satellite, i tempi di rivisitazione su una determinata zona sarebbero molto lunghi.
Parissenti durante la conferenza stampa si è soffermato proprio sull’importanza del transito dei pico-satelliti sul medesimo luogo, in modo da monitorare costantemente una determinata area. Diversi settori necessitano di dati acquisiti in tempi diversi, che possono andare da ore, come per l’agricoltura, fino a una copertura costante come nel caso del settore petrolifero.
Per tale ragione Apogeo si aspetta di iniziare la commercializzazione del proprio servizio verso la metà del prossimo anno, quando la costellazione non sarà ancora completa. L’azienda ha già ottenuto i permessi per operare in Europa e hanno preso accordi con diverse aziende per iniziare a testare il servizio commercialmente.
Nei piani futuri di Apogeo vi è anche un’espansione aziendale, per focalizzarsi su altri mercati non europei, come nell’Asia dell’est, in cui questo settore è in forte crescita.