Proviene da Brescia il più piccolo satellite mai rilasciato dalla Stazione Spaziale Internazionale. Si chiama FEES2 (Flexible Experimental Embedded Satellite-2) e lo ha realizzato la GP Advanced Projects, una startup italiana. Il rilascio è avvenuto mentre in Italia erano le 13:00 del 26 gennaio ed è stato possibile grazie al Nanoracks CubeSat Deployer (NRCSD). Si tratta di un dispositivo che permette di rilasciare nello spazio piccoli satelliti, precedentemente caricati sul NRCSD direttamente dagli astronauti a bordo della ISS. Il rilascio è avvenuto dal modulo giapponese Kibo.
Una volta che i satelliti sono posizionati sul NRCSD ed esposti allo spazio, il braccio robotico del modulo afferra il dispositivo di Nanoracks per portarlo in posizione di rilascio. FEES2 aveva raggiunto la Stazione Spaziale a bordo della capsula Dragon durante la missione CRS-24 partita il 21 dicembre. Insieme al cubesat bresciano, Nanoracks ha rilasciato anche altri 4 satelliti.
La costellazione italiana per l’Internet of Things
FEES2 è il secondo satellite prodotto dalla GP Advanced Projects (GPAP) che raggiunge l’orbita terrestre. Si tratta di un cubesat che misura solamente 10x10x3cm con una massa di 300 grammi. Una dimensione indicata come 1/3U. L’obbiettivo iniziale di GPAP è quello di testare i diversi sistemi dei suoi satelliti, dal controllo dell’assetto alla ricezione del segnale GPS, oltre ai pannelli solari per far funzionare il tutto.
In futuro l’obbiettivo è formare una costellazione per fornire connettività ai dispositivi dell’Internet of Things. I satelliti infatti potranno ricevere e ritrasmettere dati da piccoli dispositivi situati in zone in cui la connessione è quasi assente. FEES2 inoltre, si appoggia alla rete IRIDIUM, permettendo quindi la trasmissione delle informazioni anche senza un collegamento diretto con le stazioni di terra. L’alimentazione del satellite è fornita da due piccoli pannelli solari. Un sensore inoltre consente a FEES di orientarsi in modo ottimale verso il Sole per ricaricare la batteria. La piattaforma satellitare inoltre è sviluppata in modo tale che in futuro possano essere aggiunti altri sensori e dispositivi.
I servizi offerti da Nanoracks
Il rilascio di FEES2 è stato possibile grazie ai servizi offerti da Nanoracks Space Outpost Europe srl, con sede a Torino. L’azienda offre diverse soluzioni per immettere i satelliti in orbita. Tre di questi sistemi di rilascio si trovano sulla ISS e il loro funzionamento è molto simile tra loro. Una volta che i satelliti raggiungono la ISS a bordo delle diverse capsule cargo, vengono prima prelevati dagli astronauti. A seconda delle dimensioni sono poi installati sugli appositi sistemi di rilascio. Il NRCSD viene utilizzato per i carichi più piccoli, mentre per quelli più voluminosi vi sono il Kaber e il Bishop. Quest’ultimo è un intero modulo in grado d’interfacciarsi sia con l’interno della ISS che con l’esterno, ed è il primo elemento della ISS completamente gestito da un’azienda privata.
Gli astronauti hanno il compito di posizionare i satelliti, controllarli e rimuovere eventuali parti utilizzate come protezione. Una volta installati sugli appositi dispositivi di rilascio, raggiungono l’esterno della ISS passando per l’airlock, una camera intermedia che collega l’interno con il vuoto dello spazio. I dispositivi NRCSD e Kaber vengono portati in posizione di rilascio mediante uno dei bracci robotici presenti sulla ISS. Insieme a FEES2 sono stati rilasciati anche altri 4 satelliti. Tre di questi sono progetti universitari, ovvero GASPACS, PATCOOL e TARGIT. Il quarto invece è di proprietà della Aerospace Corporations, un cubesat con l’obiettivo di studiare l’atmosfera terrestre.
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