NASA
| On 11 mesi ago

Perseverance ha trovato diverse molecole organiche nel cratere Jezero

Share

Il rover Perseverance della NASA ha individuato diverse specie di molecole organiche in formazioni geologiche all’interno del cratere marziano Jezero. In precedenza, erano già state trovate molecole organiche sia nei meteoriti marziani precipitati sulla Terra sia nel cratere Gale, scoperte dal rover Curiosity.

I composti organici sono costituiti principalmente da carbonio, e spesso includono altri elementi come idrogeno, ossigeno, azoto, fosforo e zolfo. Sono un indizio entusiasmante per gli astrobiologi perché la vita per come la conosciamo, è fondata proprio sulle molecole organiche. Tuttavia, possono essere create anche da processi geologici, e non per forza biologici: ecco perché è importante trovarle, caratterizzarle e conoscerle su Marte, per comprendere più a fondo quali possano essere indizio di vita, e quali no.

I risultati della ricerca su questa scoperta di Perseverance suggeriscono che potrebbe esserci una diversità di molecole organiche prevalenti sulla superficie marziana, che persistono nonostante l’esposizione alle intense radiazioni. Si troverebbero in gran parte all’interno di minerali legati a processi acquosi, cosa che indica che questi processi potrebbero aver avuto un ruolo chiave nella sintesi, nel trasporto o nella conservazione di composti organici nel passato marziano.

SHERLOC trova diverse tracce di molecole organiche

I dati di questo studio risalgono al settembre 2021 e appartengono allo strumento SHERLOC (Scanning Habitable Environments with Raman and Luminescence for Organics and Chemicals) a bordo di Perseverance. SHERLOC è il primo strumento su Marte in grado di condurre la mappatura e l’analisi su scala fine delle molecole organiche.

I ricercatori si sono concentrati sui dati SHERLOC di Máaz e Séítah, due formazioni rocciose sul fondo del cratere Jezero. Quando la luce ultravioletta di SHERLOC illumina i composti organici, questi possono “brillare”. L’impronta digitale delle lunghezze d’onda nel bagliore di una molecola può aiutare a identificarla.

Gli scienziati hanno trovato segni di molecole organiche in tutti i 10 obiettivi che Perseverance ha perforato a Máaz e Séítah, coprendo un arco di tempo che va da almeno 2.3 a 2.6 miliardi di anni fa. Questi indicano la possibilità che gli elementi costitutivi della vita possano essere stati presenti per molto tempo sulla superficie di Marte.

In alto, immagine dello strumento HiRISE della regione studiata da Perseverance, attraversata lungo il percorso contrassegnato in bianco. Il grafico indica il numero medio di rilevamenti durante le scansioni eseguite con SHERLOC. In basso, le immagini WATSON di bersagli analizzati in questo studio. Credits: Sharma et al. 2023

Perseverance, il rover che cerca la vita

Perseverance è stato progettato per la scienza in situ, con la capacità di raccogliere una suite di campioni per un eventuale ritorno sulla Terra. Ma soprattutto, trasporta una strumentazione molto utile alla ricerca della vita. Il suo sito di atterraggio, il cratere Jezero, combina un alto potenziale di abitabilità passata (perché un tempo ospitava un bacino lacustre) con la presenza di diversi minerali, tra cui carbonati, argille e solfati che possono preservare materiali organici e potenziali firme biologiche.

Il fondo del cratere Jezero comprende tre formazioni geologiche, tra cui Máaz e Séítah, dove SHERLOC ha trovato le prove di molte diverse classi di molecole organiche. I modelli dei ricercatori suggeriscono che questi composti potrebbero aver avuto origine da un gran numero di minerali e meccanismi di formazione, e che sarebbero per lo più collegati a minerali acquosi.

Gli scienziati non sono stati in grado di identificare specifiche molecole organiche. Per confermare i loro tipi specifici, infatti, è necessario che i campioni siano portati qui sulla terra, obiettivo principale della futura missione Mars Sample Return.

Lo studio, pubblicato su Nature, è reperibile qui.