La missione Mars Sample Return è una delle più ambiziose e complesse mai organizzate dalla NASA in ambito di esplorazione marziana. Prevede la raccolta di campioni di rocce e atmosfera sulla superficie di Marte (eseguita dal rover Perseverance) e il successivo recupero da parte di una seconda missione robotica, prevista per il 2028. Quest’ultima riporterà anche sulla Terra questi sample, che poi saranno analizzati e conservati in laboratori terrestri.
Secondo una inchiesta di ArsTechnica, la missione ha in questo momento grossi problemi di budget, che faranno raddoppiare il costo, con probabili e conseguenti ritardi anche sulle date previste. Ars Technica ha raggiunto due diverse fonti: Richard Cook, Program Manager della missione al JPL, e Jeff Gramling, direttore della missione alla NASA. Entrambi hanno confermato che lo sviluppo di Mars Sample Return non sarà più possibile all’interno dei 4.4 miliardi di dollari previsti, ma raggiungerà presto una stima fra gli 8 e i 9 miliardi di dollari.
Il budget attuale
A questi vanno aggiunti i costi di lancio, gestione operativa della missione e organizzazione e gestione dei campioni marziani una volta tornati sulla Terra. Si raggiungerebbe così un totale stimato di oltre 10 miliardi di dollari. Thomas Zurbuchen, a capo della divisione scientifica della NASA fino alla fine del 2022 ha affermato, sempre ad Ars Technica, che il bilancio di MSR è stato un problema costante nei suoi ultimi mesi all’Agenzia, tanto da non farlo dormire la notte.
“Questa è stata la cosa che mi ha fatto passare notti insonni verso la fine del mio incarico alla NASA e anche dopo averla lasciata. Penso che ci sia una crisi in corso.”
Attualmente la missione ha impegnato 822 milioni di dollari nell’anno fiscale in corso, e ne sono stati chiesti 949 milioni per il 2024. Con un lancio previsto per il 2028, il picco di costo non dovrebbe ancora essere stato raggiunto. Viene da se pensare che con quasi un miliardo di dollari all’anno da impegnare in questa missione non sarà possibile rimanere entro i 4.4 miliardi previsti attualmente.
Il principale problema per questo aumento sembra essere una gestione non ottimale delle risorse e della programmazione da parte del JPL. Uno dei motivi è la mancanza di personale, che ha portato a diverse scelte errate e a investimenti rivelati poi non necessari. Lavorare con risorse e personale limitato a quella che è a tutti gli effetti la missione più complessa di esplorazione spaziale mai organizzata, non è una buona pratica.
Dallo stato attuale dei lavori sembra che il lander di Mars Sample Return sarà decisamente fuori scala rispetto a quello che è stato mandato finora su Marte. Si stima che avrà una massa di 3.4 tonnellate, una lunghezza di 7.7 metri e una altezza di 2.1 metri.
La missione Mars Sample Return
La missione è stata completamente rivista proprio alla fine del 2022, quando l’idea di lanciare due diversi lander è stata cancellata. Il secondo mezzo era previsto per facilitare la raccolta dei campioni, rilasciati sulla superficie nel corso degli anni da Perseverance. Viste le sue buone condizioni di salute attuali, si è pensato di eliminare il secondo rover e affidare la consegna dei campioni al primo lander direttamente a Perseverance. Come backup sono previsti due piccoli droni simili ad Ingenuity.
Questo potrebbe diventare una idea controproducente se il lancio del primo lander venisse rinviato di diversi anni rispetto al 2028, aumentando così il rischio che Perseverance abbia problemi, trovandosi sulla superficie dal 2021. Per paragone, il suo gemello Curiosity si trova su Marte dal 2012, e continua a funzionare senza grossi problemi.
Lo stato attuale
Ritardi e problemi di gestione al JPL sono stati trovati e analizzati anche da un team indipendente che ha indagato sui ritardi della missione Psyche. Secondo lo stato attuale del centro californiano, la maggior parte della forza lavoro sarà impiegata nel 2024 nella missione Europa Clipper, il che potrebbe far aumentare ancora i costi e i ritardi su Mars Sample Return.
Inoltre, la NASA ha già affidato ad un “Institutional Review Board” una analisi indipendente dello stato della missione Mars Sample Return. Questo gruppo è guidato da Orlando Figueroa, già a capo della divisione scientifica del Goddard Space Flight Center della NASA. Le loro conclusioni sono attese per fine agosto 2023.
Secondo Paul Byrne, scienziato della Washington University sentito sempre da Ars Technica, la missione rischia di diventare come il James Webb, ma allo stesso tempo diversa. Il telescopio spaziale ha subito negli anni un aumento dei costi elevato, ma non essendo aumentato il budget NASA ha “mangiato” quello di altri progetti. Una volta nello spazio sta però dimostrando di valere quello che è costato, portando risultati a diversi settori scientifici.
Mars Sample Return rischia invece di diventare una missione costosa come il James Webb, se non di più (il telescopio è costato circa 10 miliardi di dollari alla NASA), ma senza portare grossi benefici ad un ampio gruppo di settori di ricerca. L’analisi dei campioni di Marte sarà rivoluzionaria per studiare la storia del Pianeta Rosso, e del Sistema Solare, ma solo per quello.