- Perseverance ha iniziato le operazioni rilascio sulla superficie di Marte dei primi campioni di terreno raccolti, avendo occupato tutti i tubi a sua disposizione.
- I campioni sono frammenti di rocce, di terreno esposto all’atmosfera marziana e di regolite.
- La futura missione Mars Sample Return consentirà di recuperare i campioni rilasciati dal rover per portarli sulla Terra.
In questi giorni il rover Perseverance ha iniziato le operazioni di rilascio dei primi 10 campioni di terreno raccolti dall’inizio della sua avventura sul Pianeta Rosso. Questo perché ha già riempito 21 dei 43 tubi in titanio disponibili. Per la maggior parte si tratta di frammenti di rocce, ma anche campioni di terreno esposto all’atmosfera e di regolite marziana.
Nei giorni successivi al rilascio, è previsto che il rover mandi sulla Terra delle immagini per verificare il corretto posizionamento del campione sulla superficie. Questo evento rappresenta un passo fondamentale per la futura missione Mars Sample Return.
Fino ad ora, il rover ha raccolto i campioni da ogni target sempre in coppia: uno rimarrà a bordo di Perseverance, l’altro verrà rilasciato a terra. In questo modo ci saranno un gruppo di campioni “primari” e un secondo gruppo di “backup”. I “primari” sono quelli che rimarranno a bordo del rover, che rimane il mezzo principale per riportarli al lander della missione Mars Sample Return. Quelli “secondari” invece, saranno rilasciati sulla superficie e raccolti dai due droni che raggiungeranno Marte alla fine del decennio.
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Le operazioni di rilascio e recupero
Al momento il rover si trova sul fondo del cratere Jezero, dove una volta vi era un lago. La scelta del luogo dove depositare i 10 campioni è ricaduta su una regione denominata Three Forks, caratterizzata da una morfologia pianeggiante e quasi priva d’insidie rocciose. Ciò è dovuto al fatto che questo non sarà solo il luogo del rilascio dei campioni, ma anche la zona del futuro atterraggio del Sample Retrieval Lander, con a bordo due elicotteri simili a Ingenuity.
Questi andranno a raccogliere i campioni lasciati da Perseverance, grazie a un braccio robotico che servirà a trasportarli e trasferirli nel lander. La scelta di questa regione nello specifico è stata condizionata non solo dalla necessità di una zona sicura per l’atterraggio del lander, ma anche di altre dieci zone in cui dovranno atterrare i droni.
Gli elicotteri sono progettati per raccogliere un tubo del peso massimo di 150 grammi per ogni volo. I campioni verranno depositati sulla superficie a una distanza tra 5 e 15 metri l’uno dall’altro, seguendo uno schema a zig-zag. In questo modo i velivoli potranno recuperare i campioni senza disturbarsi fra loro o incontrare eventuali ostacoli. Prima di rilasciare i tubi, il team analizzerà e scatterà diverse immagini provenienti dal rover, per permettere al futuro team del Mars Sample Return di trovarli qualora venissero ricoperti dalla polvere.
Il recupero dei campioni richiederà quattro sol, o giorni marziani. Durante il primo, l’elicottero decollerà dal lander e atterrerà a qualche metro di distanza dal tubo. Al secondo, il drone si avvicinerà al campione e lo raccoglierà: ciò sarà possibile grazie alla presenza di ruote, poste su ogni gamba. Il terzo giorno marziano tornerà al lander e al quarto si posizionerà in maniera tale da permettere al braccio robotico del lander di afferrare il tubo.
Il futuro della missione
Una volta concluse le operazioni di rilascio, che impiegheranno circa 30 giorni, Perseverance continuerà la sua missione scientifica, avviando la cosiddetta “Delta Top Campaign”. Il nome si riferisce al fatto che il rover raggiungerà la sommità del delta creato dall’antico fiume che sfociava sul lago, allontanandosi dal fondo del cratere.
Una volta in cima, Perseverance proseguirà con la raccolta di campioni di terreno, passando da una strategia di raccolta a coppia ad una a tubo singolo, in maniera tale da poter analizzare più luoghi e più tipologie di rocce.
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