In meno di sei settimane, il rover Perseverance della NASA è riuscito a costruire un vero e proprio deposito di campioni su un altro mondo. La conferma che il decimo e ultimo campione è stato rilasciato con successo è stata ricevuta attorno alle 20:00 EST di domenica 29 gennaio dal JPL.
I campioni sono stati depositati nella regione “Three Forks” del cratere Jezero, sito di atterraggio del rover. In tutto sono presenti 10 campioni che contengono una gran varietà di rocce marziane, campioni atmosferici e di polvere. Sono localizzati in posizioni strategiche, cosicché possano essere recuperati in sicurezza durante la futura Mars Sample Return di NASA ed ESA, missione che poi riporterà sulla Terra questi samples per studi approfonditi.
I campioni di Marte
Nel corso delle campagne scientifiche, Perseverance ha raccolto numerosi campioni, alcuni dei quali di grande importanza per gli scienziati. Il team di missione ritiene che i nuclei di roccia ignea e sedimentaria siano tra i più promettenti: potrebbero fornire informazioni cruciali sulla storia dei processi geologici avvenuti sul cratere Jezero poco dopo la sua formazione, quasi 4 miliardi di anni fa.
Rocce come queste, studiate da vicino, potrebbero per la prima volta contribuire ad attribuire un’età specifica alla superficie di Marte. Un metodo utilizzato dagli scienziati per datare un pianeta o un satellite è contare i crateri presenti sulla sua superficie. Riuscire a dare una stima utilizzando un metodo completamente diverso potrebbe fornire una volta per tutte una risposta più certa.
Tra i campioni sono presenti anche un tubo contenente del gas atmosferico e un “testimone” che, una volta sulla Terra, sarà utilizzato per determinare se i campioni raccolti sono stati contaminati da altri materiali lungo il viaggio fino a qui.

Il recupero
Il recupero di questi campioni avverrà con due droni, simili ad Ingenuity e che arriveranno su Marte con la missione Mars Sample Return. Questi due elicotteri saranno dotati di un braccio robotico di piccole ruote, in modo da avvicinarsi il più possibile ai campioni e raccoglierli, per poi riportarli al lander che li inserirà in un piccolo razzo per raggiungere l’orbita.
Questi campioni saranno una sorta di backup, in quanto si punta ad ottenere per primi i campioni che rimarranno a bordo di Perseverance e che lui stesso porterà al lander per il ritorno sulla Terra. Se Perseverance avrà problemi quando arriverà Mars Sample Return, ci saranno i due droni a recuperare gli altri 10 campioni.
Questi due droni sono stati costruiti sull’esperienza di Ingenuity, che il 27 gennaio ha eseguito il suo volo numero 41, comunicato il 31 gennaio dal JPL. Con questo volo il drone si è mosso per 183 metri di distanza orizzontale, in un volo durato poco meno di due minuti (109 secondi).
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Il deposito “Three Forks”
I tubi di titanio contenenti i campioni sono stati depositati sulla superficie in uno schema a zigzag, all’interno dell’area denominata “Three Forks”. Ogni campione si trova da 5 a 15 metri di distanza dai vicini, per garantire un futuro recupero in sicurezza.
La posizione di ogni tubo, lungo circa 18,6 centimetri, e del suo rispettivo adattatore è stata mappata con precisione. In questo modo i campioni saranno trovati facilmente.

Il deposito “Three Forks” si trova su un terreno pianeggiante, vicino alla base dell’antico delta fluviale a forma di ventaglio che si pensa si sia formato molto tempo fa, quando un fiume sfociava in un lago posizionato dove ora c’è il cratere Jezero.
La prossima campagna scientifica
Perseverance ora si dirige oltre l’antico delta fluviale, tenendo nello specchietto retrovisore il deposito “Three Forks”. La risalita del rover avverrà attraverso un percorso esplorato in precedenza e chiamato Hawksbill Gap. Una volta superata l’area rialzata che precede il delta, che il team scientifico definire “Rocky Top”, Perseverance si troverà in un territorio del tutto nuovo, pronto ad esplorarlo per la prima volta.
Il superamento dell’affioramento “Rocky Top” rappresenta la fine della campagna scientifica Delta Front del rover e l’inizio della campagna Delta Top, a causa della transizione geologica che avviene a quel livello. Ken Farley, scienziato del progetto Perseverance al Caltech, ha spiegato:
Abbiamo scoperto che dalla base del delta, fino al livello in cui si trova Rocky Top, le rocce sembrano essersi depositate in un ambiente lacustre. Quelle appena sopra Rocky Top sembrano essere state create all’interno o alla fine di un fiume marziano che sfocia nel lago. Risalendo il delta in un ambiente fluviale, ci aspettiamo di imbatterci in rocce composte da grani più grandi, dalla sabbia ai grandi massi. È probabile che questi materiali abbiano avuto origine in rocce esterne a Jezero, erose e poi trasportate nel cratere.
Una delle prime soste che il rover farà durante la nuova campagna scientifica è in un luogo detto “Curvilinear Unit”, un banco di sabbia marziano. Questa unità geologica è costituita da sedimenti che eoni fa si sono depositati in una curva di uno dei canali fluviali di Jezero. Il team scientifico ritiene che questo sarà un luogo eccellente per cercare affioramenti di arenaria e forse di fango, e per dare un’occhiata ai processi geologici al di là delle pareti del cratere Jezero.
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