- La navicella spaziale JUICE dell’ESA ha completato tutti i test, ed è pronta a lasciare il suo produttore Airbus alla volta della Guyana francese, per il lancio nel prossimo aprile.
- JUICE studierà il pianeta gigante e le sue lune ghiacciate, Callisto, Europa e Ganimede, alla ricerca di potenziali indizi che suggeriscano se sono adatti a ospitare la vita.
- Sul veicolo è installata una targa commemorativa in omaggio a Galileo Galilei, il primo ad avvistare Giove e le sue quattro lune più grandi nel 1610.
La sonda europea JUICE (Jupiter Icy Moons Explorer) è pronta: i test sono stati completati, ora deve prepararsi al lancio a bordo di un razzo Ariane V ad aprile, prima d’intraprendere il lungo viaggio di 8 anni attraverso il Sistema Solare.
JUICE è la missione scientifica più ambiziosa del programma spaziale scientifico dell’ESA Cosmic Vision per il decennio 2015-2025. Effettuerà osservazioni dettagliate del pianeta gigante gassoso e delle sue tre grandi lune oceaniche: Callisto, Europa e Ganimede. Uno degli obiettivi più ambiziosi è quello di scoprire se gli oceani nascosti sotto la superficie delle lune ghiacciate di Giove, hanno il potenziale per ospitare la vita extraterrestre.
Al momento, JUICE si trova ancora presso la sede di Airbus a Tolosa che lascerà ad inizio febbraio. Presto infatti, il veicolo spaziale verrà messo in un container, per viaggiare verso lo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese. Tra gli altri record, oltre ad essere la sonda con i più grandi pannelli solari mai lanciata verso il Sistema Solare esterno, sarà anche la prima missione spaziale europea verso Giove.
Come regalo di addio, sul retro della navicella è stata montata una targa commemorativa in omaggio all’astronomo italiano Galileo Galilei, che fu il primo ad avvistare Giove e le sue lune più grandi nel 1610. Più di 400 anni dopo, JUICE darà un’immagine molto più chiara di Europa, Ganimede e Callisto, prima di diventare il primo veicolo spaziale ad orbitare attorno a una delle lune di Giove.
8 anni attraverso il Sistema Solare
Giove si trova a più di 600 milioni di chilometri dalla Terra. Per effettuare un percorso così complesso e per una distanza così enorme, saranno necessarie tecniche di navigazione estreme. Esse si baseranno sulla rete Estrack di antenne nello spazio profondo dell’ESA, in Spagna, Argentina e Australia, controllate a distanza dall’ESOC. Molte cose potrebbero andare storte, tuttavia nelle prossime settimane tutte le simulazioni del post-lancio saranno svolte proprio per testare ogni possibile problema, così da riuscire poi a gestire qualsiasi situazione anche nello spazio.
Nel suo viaggio verso Giove, JUICE effettuerà una serie di sorvoli della Terra, del sistema Terra-Luna e di Venere. L’arrivo su Giove è previsto a luglio 2013. Successivamente, il veicolo effettuerà 35 sorvoli delle lune ghiacciate, prima di entrare in orbita attorno a Ganimede per effettuare osservazioni più dettagliate nel dicembre 2034.
JUICE viaggerà per un totale di due miliardi di chilometri. Il tempo di viaggio consentirà anche ai pannelli solari di assorbire quanta più energia possibile. Il veicolo infatti, avrà bisogno di quella potenza una volta attraversata la snow line tra Marte e Giove, quando le temperature scenderanno fino a -220 gradi Celsius.
A quel punto, la sonda dovrà frenare in modo tale da scivolare nell’orbita di Giove. Per quella parte della missione, sarà completamente sola. Il team seguirà la manovra qui a Terra, ma senza poter intervenire.
Una volta arrivata nel sistema di Giove, JUICE dovrà affrontare un ambiente con radiazioni e temperature difficili, per raccogliere dati che sveleranno i misteri del complesso ambiente del pianeta e delle sue lune. Alla fine della sua missione, la sonda cadrà sulla superficie di Ganimede.
La targa dedicata a Galileo
Su JUICE è stata montata una targa commemorativa come tributo all’astronomo italiano Galileo Galilei. Galilei fu il primo a vedere Giove e le sue quattro lune più grandi nel gennaio 1610, attraverso un telescopio. La sua osservazione che le lune cambiavano posizione da una notte all’altra ha sfidato la convinzione che tutto nei cieli ruotasse attorno alla Terra. Le lune Io, Europa, Ganimede e Callisto sono soprannominate satelliti galileiani in suo onore.
La targa riproduce diverse pagine del Sidereus Nuncius di Galileo, in cui egli descrive le sue osservazioni delle lune. La copia del testo da cui proviene questa riproduzione è conservata nella biblioteca del Museo Astronomico e Copernicano presso la sede INAF di Roma. È una delle prime 550 mai stampate nel 1610 a Venezia.
L’immagine a sinistra mostra il frontespizio con la firma del “Museo Copernicano a Roma” e il nome “A. Wolynski”, Artur Wolynski, il primo proprietario del testo, uno studioso polacco che ha donato il libro all’ex ufficio meteorologico centrale dell’Osservatorio del Collegium Romanum nel 1882. Le immagini al centro e a destra sono tratte da pagine che descrivono una serie di osservazioni fatte da Galileo. Il cerchio aperto rappresenta Giove, mentre le “stelle” sarebbero le mutevoli posizioni delle lune mentre orbitano intorno al pianeta.
A proposito dell’apposizione della targa, Giuseppe Sarri, project manager Juice dell’ESA, ha affermato: “È un’opportunità per celebrare la curiosità e la meraviglia di tutti coloro che hanno mai guardato Giove nel cielo notturno e meditato sulle nostre origini: l’ispirazione dietro questa missione.”
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