- Con due diverse cerimonie in Australia e Sud Africa, l’Osservatorio SKA ha celebrato l’inizio ufficiale della costruzione dei due diversi radiotelescopi.
- Insieme, andranno a costituire il futuro radiotelescopio più grande del mondo: lo Square Kilometre Array.
- Durante le cerimonie, l’organizzazione SKAO ha annunciato contratti di costruzione per un valore di 300 milioni di euro.
Ora è ufficiale: i lavori di costruzione dello Square Kilometre Array (SKA), il futuro radiotelescopio più grande del mondo, sono ufficialmente iniziati. Lo ha annunciato l’organizzazione SKAO (SKA Observatory) in occasione di due diverse cerimonie, in Australia occidentale e in Sud Africa, sedi dei due radiotelescopi parte del progetto.
Negli ultimi 18 mesi l’Osservatorio ha stipulato oltre 40 contratti, per un valore superiore a 150 milioni di euro. Durante la celebrazione dell’inizio dei lavori, sono stati annunciati importanti ulteriori contratti di costruzione, per un valore di oltre 300 milioni di euro. Il ministro Ed Husic dell’Australia e il dottor Blade Nzimande del Sud Africa hanno confermato più di 200 milioni di euro a favore delle società australiane e sudafricane, destinati a parte dell’ampia infrastruttura necessaria per i telescopi.
Lo SKAO ha anche annunciato i principali contratti, del valore di 100 milioni di euro, per la produzione delle antenne di entrambi i telescopi. Ciò porta l’importo totale dei fondi per la costruzione stanziati finora dall’Osservatorio a quasi 500 milioni di euro.
Il direttore generale dello SKAO, Philip Diamond, si è recato nell’Australia occidentale per rappresentare l’Osservatorio presso il sito del futuro telescopio SKA-Low. Il presidente del Consiglio, la dott.ssa Catherine Cesarsky, ha partecipato all’evento nella provincia di Northern Cape nel Sud Africa, dove sarà collocato il telescopio SKA-Mid. Nel suo discorso, la dottoressa Cesarsky ha dichiarato:
Il progetto SKA ha richiesto molti anni. Oggi ci riuniamo qui per segnare un altro capitolo importante in questo viaggio di 30 anni che abbiamo fatto insieme. Un viaggio per consegnare il più grande strumento scientifico del mondo. Dopo 18 mesi di intense attività in tutto il mondo, stiamo iniziando la costruzione dei telescopi SKA.
I due radiotelescopi leader mondiali
Lo SKA è in fase di sviluppo in modo graduale. Lo sviluppo pre-costruzione è iniziato ufficialmente nel 2013 e si è svolto nell’arco di sette anni, coinvolgendo la progettazione ingegneristica e il lavoro di governance necessari per portare lo SKA ad essere pronto a tutti gli effetti per la costruzione.
In Australia, il telescopio a bassa frequenza dello SKA comprenderà un totale di oltre 130.000 antenne. In Sud Africa, 133 antenne paraboliche saranno aggiunte al telescopio precursore MeerKAT già esistente, per un totale di quasi 200 parabole.
Ancor prima che lo SKA entri in funzione, una serie di telescopi dimostrativi e sistemi noti come esploratori e precursori sono già operativi o in fase di sviluppo in tutto il mondo. Ciò aprirà la strada ai tipi di tecnologia di cui lo SKA avrà bisogno, tra cui l’utilizzo di supercomputer e una tecnologia di rete che vedrà il flusso di dati a una velocità 100.000 volte più veloce della banda larga media globale, per fare da pioniere per analizzare l’enorme quantità di dati a disposizione degli scienziati.
Un progetto senza pari
L’obiettivo è costruire un’area di raccolta efficace di centinaia di migliaia di metri quadrati, cosa che conferirà allo SKA una sensibilità e una risoluzione senza pari mentre osserva vaste aree di cielo contemporaneamente.
Il primo importante traguardo dovrebbe arrivare nel 2024, quando quattro parabole in Australia e sei stazioni di antenne in Sud Africa funzioneranno perfettamente insieme, come un telescopio di base. Questo momento di prova attiverà quindi il roll-out completo dell’array di radiotelescopi. Entro il 2028, lo SKA avrà un’area di raccolta effettiva di poco meno di 500.000 metri quadrati. Ma l’assetto è tale da poter continuare a crescere, fino all’agognato chilometro quadrato.
Il sistema funzionerà su una gamma di frequenze da circa 50 megahertz a 25 gigahertz. In termini di lunghezza d’onda, questo è nell’intervallo da centimetri a metri. Queste caratteristiche tecniche, insieme all’immensa aria di raccolta, dovrebbe consentire al telescopio di rilevare segnali radio molto deboli provenienti da sorgenti cosmiche a miliardi di anni luce dalla Terra, compresi quei segnali emessi nelle prime centinaia di milioni di anni dopo il Big Bang. Una delle grandi missioni di SKA sarà tracciare l’intera storia dell’idrogeno, l’elemento più abbondante nell’Universo.
Per aggiornamenti e dettagli sul progetto SKA, questo è il sito ufficiale.
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