• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

Dai dati del James Webb si è ottenuta la più dettagliata composizione atmosferica di un esopianeta

Con il James Webb è stato possibile osservare agli infrarossi e caratterizzare nel dettaglio l'atmosfera di un esopianeta, WASP 39b: è densa, ricca di nuvole, e tiene traccia della storia di formazione planetaria.

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Novembre 22, 2022
in Astronomia e astrofisica, ESA, NASA, News, Scienza
WASP-39b

Illustrazione artistica dell'esopianeta WASP-39b, un gigante gassoso caldo con una massa 0,28 volte Giove. Credits: NASA, ESA, CSA, Joseph Olmsted (STScI)

Condividi su FacebookTweet

Ad agosto, NASA e l’ESA hanno comunicato che il James Webb era riuscito a trovare per la prima volta prove definitive della presenza di anidride carbonica nell’atmosfera di un esopianeta. Si trattava di WASP-39b, un gigante gassoso in orbita attorno ad una stella simile al Sole, a 700 anni luce di distanza da noi.

Dopo l’analisi completa dei dati raccolti da Webb, i ricercatori sono ora riusciti a ricavare una grande quantità d’informazioni sull’atmosfera di quel esopianeta. I dettagliati spettri infrarossi acquisiti con tre dei quattro strumenti del telescopio, contengono informazioni sulla chimica atmosferica di una precisione senza precedenti. Ciò ha consentito deduzioni sulla copertura nuvolosa del pianeta e includono i primi segni di fotochimica nelle atmosfere degli esopianeti.

I dati sulla composizione chimica sono così accurati da costituire un vero e proprio inventario chimico, quasi completo. Ciò ha permesso agli esperti di avanzare ipotesi sulla formazione del pianeta. I risultati sono stati pubblicati in cinque diversi articoli sulla rivista Nature; essi mostrano anche lo sviluppo di nuovi metodi che dovrebbero consentire agli astronomi di rilevare la vita su pianeti lontani, anche se questo sarà un lavoro per uno dei successori del James Webb.

Un’atmosfera densa e nuvolosa

Le osservazioni di WASP-39b alla base degli studi fanno parte del “Transiting Exoplanet Community Early Release Science Program”. Fondamentali sono stati i cosiddetti transiti di esopianeti: un transito si verifica quando, dal punto di vista degli osservatori sulla Terra, un pianeta in orbita attorno a una stella lontana passa tra quella stella e noi. Ciò che si può osservare sono quindi le variazioni di luminosità della stella stessa.

Gli astronomi hanno utilizzato JWST per osservare quattro diversi transiti da metà a fine luglio 2022, utilizzando tre dei quattro strumenti scientifici del telescopio spaziale. NIRCam (Near InfraRed Camera) e NIRISS (Near InfraRed Imager and Slitless Spectrograph) hanno catturato un transito ciascuno, gli altri due transiti invece sono stati osservati con due diverse modalità operative di NIRSpec (Near InfraRed Spectrograph).

Dalle variazioni di luminosità durante il transito, i ricercatori hanno scoperto che WASP-39b ha un’atmosfera relativamente densa. Essa sarebbe caratterizzata da un insieme frammentato di nuvole, fatte non solo d’acqua ma anche di sostanze come solfuri e silicati. Le nuvole e i loro costituenti risultano distribuiti in maniera disomogenea, invece che in un’unica coltre uniforme che riveste la superficie del pianeta. Tra le molte molecole presenti, una caratteristica spettrale inizialmente misteriosa nello spettro si è rivelata rappresentare l’anidride solforosa: il primo rilevamento del genere nell’atmosfera di un esopianeta.

anidride solforosa
Catena di reazione innescata dalla luce stellare che converte l’idrogeno solforato in anidride solforosa. Credits: NASA/JPL-Caltech

Ecco cosa il Webb può dirci sugli esopianeti

E non è finita qui. Alcune delle informazioni contenute negli spettri hanno consentito deduzioni sulla storia di formazione del pianeta. I rapporti tra carbonio e ossigeno, potassio, ossigeno, zolfo e idrogeno indicano una storia di formazione in cui corpi precursori più piccoli (“planetesimi”) si sono scontrati tra loro e si sono fusi per creare l’attuale pianeta, piuttosto grande.

Il rapporto carbonio-ossigeno, in particolare, quando l’ossigeno è molto più abbondante del carbonio, suggerisce che WASP-39b inizialmente si sia formato molto più lontano dalla sua stella rispetto alla sua attuale orbita, più stretta.

Questo tipo di ricerche sarà fondamentale per riuscire in una delle imprese più ambiziose della comunità astronomica: rilevare possibili tracce di vita sugli esopianeti. Per farlo, sono necessarie osservazioni dettagliate da parte di vari telescopi spaziali, che verrebbero poi utilizzate per estrarre dati sull’atmosfera dell’esopianeta. Un confronto con i modelli atmosferici mostrerebbe alla fine che una certa combinazione di proprietà, come un eccesso di ossigeno atmosferico, potrebbe essere un indicatore della possibile presenza di tipi specifici di organismi viventi (presenti o passati) su quel pianeta.

Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, su Instagram e sul nostro canale Youtube. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.

Tags: Atmosferacomposizione atmosfericaesopianetaJames WebbJames Webb Space Telescope

Potrebbe interessarti anche questo:

Render artistico della missione Mars Atmosphere and Volatile Evolution (MAVEN) della NASA in orbita attorno a Marte. Credits: NASA/GSFC

L’orbiter MAVEN ha osservato per la prima volta lo “sputtering” atmosferico su Marte

Maggio 30, 2025
Porzione di una immagine del telescopio spaziale James Webb che mostra il cluster di galassie Abell S1063, situato a circa 4.5 miliardi di anni luce dalla Terra, risultato di un'esposizione prolungata di una singola area del cielo per 120 ore di osservazione. Credits: ESA/Webb, NASA e CSA, H. Atek, M. Zamani (ESA/Webb)

Il James Webb ha catturato una delle immagini più profonde dell’Universo

Maggio 28, 2025

Il James Webb ha scoperto una galassia a soli 280 milioni di anni dal Big Bang

Maggio 23, 2025
Immagini infrarosse di Titano ottenute con il James Webb nel luglio 2023. A sinistra, un'immagine a colori rappresentativa. Credits: NASA, ESA, CSA, STScI, Keck Observatory

Il James Webb e il telescopio Keck II hanno osservato l’evoluzione delle nubi di Titano

Maggio 15, 2025
Osservazioni delle aurore di Giove con il James Webb, scattate a una lunghezza d'onda di 3.36 micron con la NIRCam il 25 dicembre 2023. Credits: NASA, ESA, CSA, Jonathan Nichols (University of Leicester), Mahdi Zamani (ESA/Webb)

Rivelati nuovi dettagli sulle aurore di Giove, grazie al James Webb

Maggio 13, 2025
Immagine di Zhúlóng, la galassia a spirale più lontana scoperta fino a oggi. Ha bracci a spirale notevolmente ben definiti, un vecchio rigonfiamento centrale e un grande disco di formazione stellare, simile alla struttura della Via Lattea. Credits: NOIRLab/NSF/AURA/NASA/CSA/ESA/M. Xiao (Università di Ginevra)/G. Brammer (Istituto Niels Bohr)/D. de Martin & M. Zamani (NSF NOIRLab)

Scoperta Zhúlóng, la galassia a spirale più distante mai osservata

Aprile 17, 2025
Attualmente in riproduzione

I più letti

  • Rappresentazione artistica di una rete neurale che collega le osservazioni (a sinistra) ai modelli (a destra). Credits: EHT Collaboration/Janssen et al.

    L’IA ha rivelato nuovi dettagli sui buchi neri supermassicci Sagittarius A* e M87*

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • L’azienda cinese Space Epoch ha testato uno stadio riutilizzabile in acciaio con rientro in mare

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • SpaceX propone 76 lanci annuali di Starship dalla rampa SLC-37 (ora il totale è 145)

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Redwire supera la revisione di Mason, un sistema per costruire infrastrutture su Luna e Marte

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Non ci sono eventi previsti.

Gli ultimi approfondimenti

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Aprile 24, 2025
Eclissi parziale di Sole. Credits: Reuters

È in arrivo un’eclissi parziale di Sole, visibile anche dall’Italia. Ecco quando e come osservarla

Marzo 28, 2025

Present and future of space debris management. Interview with Tim Flohrer, head of the ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162