Le atmosfere dei mondi del Sistema Solare continuano a riservare sorprese. In una nuova serie di osservazioni congiunte, il telescopio spaziale James Webb e il telescopio Keck II presso l’Osservatorio W.M. Keck alle Hawaii hanno monitorato l’atmosfera della luna di Saturno Titano, rilevando nuvole di metano a latitudini medie, segno di una possibile ripresa della stagione estiva nell’emisfero settentrionale.
Il sistema atmosferico di Titano, unico tra le lune del Sistema Solare, è complesso e dinamico. L’osservazione delle sue nuvole è fondamentale per capire l’evoluzione meteorologica del satellite e per testare i modelli climatici globali sviluppati finora.
Le nuove immagini rivelano variazioni nella copertura nuvolosa rispetto a quanto previsto dai modelli, con implicazioni sul ciclo stagionale del metano.
Un’atmosfera densa e un ciclo simile a quello dell’acqua
Titano è l’unico satellite conosciuto con un’atmosfera densa e strutturata, composta principalmente da azoto e con abbondanti tracce di metano. Proprio come il vapore acqueo sulla Terra, anche il metano evapora, condensa e precipita sotto forma di pioggia, alimentando laghi e fiumi di idrocarburi sulla superficie.
Le osservazioni combinate effettuate tra novembre 2022 e maggio 2023 dal James Webb, con lo strumento NIRCam, e da uno dei due telescopi gemelli del Keck Observatory, mostrano la comparsa e il successivo dissolvimento di nuvole di metano. Le immagini ottenute da Webb hanno permesso di mappare i livelli superiori dell’atmosfera, mentre Keck ha fornito dati complementari sulla struttura e la posizione verticale delle nubi.

Nonostante la stagione estiva sia prevista da tempo su Titano, queste nuvole sono comparse in regioni più basse rispetto alle previsioni, un elemento che suggerisce una risposta atmosferica ritardata ai cambiamenti stagionali. Secondo i ricercatori, le differenze potrebbero essere causate da interazioni tra la circolazione atmosferica e la superficie, oppure da processi chimici inattesi.
In attesa di Dragonfly
Questi risultati rafforzano l’importanza di osservazioni a lungo termine, fondamentali per costruire modelli climatici più precisi. Il monitoraggio continuo delle nuvole su Titano permetterà non solo di capire meglio le dinamiche meteorologiche, ma anche di preparare il terreno alla futura missione Dragonfly della NASA.
Attesa per il lancio nel 2028 e con arrivo previsto nel 2034, Dragonfly sarà un drone rotante che esplorerà direttamente la superficie di Titano, studiandone la chimica prebiotica e il ciclo del metano.
I dati raccolti da Webb e Keck saranno utili per pianificare le future operazioni in superficie e identificare le zone di interesse.