Il 30 giugno la Federal Communications Commission ha rilasciato a SpaceX i permessi per poter utilizzare Starlink anche in movimento. Sebbene le parabole siano già da tempo in grado di funzionare anche in viaggio, l’azienda non poteva formalmente annunciare questo tipo di utilizzo. Con l’ottenimento di questi permessi, la prima mossa di SpaceX è stata quella di presentare un nuovo tipo di abbonamento chiamato “Starlink Marittimo”. Come suggerisce il nome, si tratta di un servizio rivolto alla navigazione in mare, soprattutto per grandi imbarcazioni.
Già a metà giugno la compagnia Royal Caribbean aveva annunciato l’installazione di parabole su una nave per dei primi test. La stessa compagnia navale aveva chiesto alla FCC di accelerare la procedura di rilascio dei permessi, per poter fornire internet veloce ai propri clienti.
Starlink Marittimo, per costi e prestazioni offerte, potrebbe sbaragliare la concorrenza e ottenere in breve tempo un gran numero di clienti. Il nuovo servizio infatti, prevede un costo di 10 mila dollari per l’acquisto di due parabole e un abbonamento mensile da 5 mila dollari al mese. Potrebbero sembrare prezzi molto alti, ma è necessario confrontare ciò che viene proposto dalla concorrenza. Uno dei servizi più basici offerti da VSAT ad esempio, parte da 25 mila dollari per l’acquisto dell’antenna con abbonamenti a partire da 2000-2500 dollari al mese. Il problema sono però le prestazioni, con una velocità garantita in download di circa 3-5 Mbps.
Dai test con la flotta di SpaceX alla commercializzazione
Prima di annunciare questo nuovo servizio l’azienda di Musk aveva iniziato a collaudare sulla propria flotta l’utilizzo del kit di connessione. In questi casi il principale problema è l’oscillazione dell’imbarcazione, soprattutto in caso di mare agitato. Ciò comporta che la parabola debba continuamente mantenere il corretto allineamento con i satelliti per garantire la connessione. Pioggia e nuvole sono ulteriori fattori che possono influenzare molto sul segnale.
In addition to withstanding extreme cold, heat, hail, sleet, heavy rain, and gale force winds, Starlink is rugged enough to withstand rocket landings. Here’s live video captured on a SpaceX droneship at sea with and without Starlink pic.twitter.com/EKhLrjLhlq
— SpaceX (@SpaceX) July 7, 2022
SpaceX ha quindi iniziato a collaudare Starlink sulle proprie navi. Ciò è stato evidente anche dalle immagini mostrate durante la diretta dei lanci. La qualità dei video è migliorata moltissimo e accade meno frequentemente che salti il segnale mentre il Falcon 9 atterra su una delle chiatte. A causa delle vibrazioni generate dal motore centrale utilizzato in atterraggio, però capita ancora che salti la diretta e SpaceX mostri il booster solamente qualche minuto dopo. Ciò è accaduto anche durante l’ultima missione.
L’utilizzo di Starlink sulla propria flotta ha permesso a SpaceX di tagliare del 70% i costi per avere queste immagini. L’azienda ha infatti dichiarato che doveva sostenere una spesa di 165 mila dollari al mese per avere la connessione sulle proprie navi. A questi si aggiungono i costi per l’acquisto dell’hardware. Il prezzo delle parabole varia a seconda delle dimensioni e delle prestazioni e può superare i 60 mila dollari. A questi bisogna aggiungere gli abbonamenti e le spese di mantenimento dell’hardware.
A seconda dei sistemi di connessione utilizzati, vi sono anche tariffe che dipendono dalla lontananza dalla costa. Se si naviga abbastanza vicino alla terraferma infatti, è possibile riceve i segnali dalle stazioni di terra, abbassando così i costi.
Migliori prestazioni rispetto al passato
SpaceX ha dichiarato che con i precedenti sistemi geostazionari aveva al massimo una velocità di download di 25 Mbps. Ora Starlink marittimo può superare anche i 350 Mbps. Ciò è molto importante per l’azienda, perché può ottenere velocemente i dati provenienti dai Falcon 9 o dalle Dragon. Durante le missioni i dati ottenuti possono superare anche le centinaia di GB. Grazie a Starlink il centro di controllo di SpaceX può accedere a questi dati velocemente, mentre prima doveva attendere anche giorni prima di poterli analizzare. SpaceX è anche riuscita a diminuire la latenza del 95%.
Starlink Marittimo si rivolge principalmente al settore turistico e del trasporto merci. Da un lato, le diverse compagnie possono offrire agli utenti un servizio migliore, dall’altro è possibile ottenere velocemente dati sullo stato della propria flotta. Ciò permette una migliore gestione, oltre a migliorare le condizioni di lavoro e di sicurezza del personale in mare. Prestazioni elevate e bassi costi potrebbero permettere a SpaceX di diventare un’azienda leader nel settore delle connessioni offerte al trasporto navale.
L’utilizzo della connessione laser
Mostrando le aree in cui l’abbonamento sarà attivo, SpaceX ha implicitamente dichiarato che presto sarà perfettamente operativa la comunicazione laser tra satelliti. Nell’Oceano Atlantico e nell’Oceano Pacifico il servizio sarà attivo entro la fine del 2022. Affinché ciò sia possibile è necessario che la comunicazione passi da uno Starlink all’altro prima di raggiungere una stazione a Terra.
Attualmente infatti, ogni parabola prende il segnale da un satellite che a sua volta lo riceve da un Gateway. Ogni Starlink quindi deve essere per forza in vista di una sezione di terra, altrimenti non potrebbe inviare segnali alla parabola.

Grazie all’utilizzo dei laser gli Starlink possono comunicare tra loro, scambiandosi i segnali da e verso i Gateway. Quindi una parabola può continuare a rimanere connessa a internet anche se si trova molto distante dalle stazioni di terra.
Non solo la comunicazione laser permette di connettersi da luoghi sempre più remoti, ma consente anche di avere prestazioni migliori. La luce infatti viaggia più velocemente nel vuoto dello spazio, non dovendo quindi attraversare mezzi come l’aria o i cavi in fibra ottica. Ciò permette di avere una latenza inferiore e velocità di trasferimento dati maggiore.
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