L’8 aprile, quando in Italia erano le 01:16, dal complesso di lancio 39A è decollato un Falcon 9 di SpaceX, dando inizio a un nuovo servizio del programma Rideshare. Si tratta delle missioni Bandwagon che, come le Transporter, permettono a diverse aziende di condividere il medesimo Falcon 9, riducendo così i costi di lancio.
Con Transporter, il Falcon 9 rilascia il carico su un’orbita polare eliosincrona, mentre la traiettoria delle missioni Bandwagon è inclinata di circa 45 gradi. Ciò permette di soddisfare un diverso segmento di mercato, permettendo a SpaceX di ampliare la sua offerta, e soddisfare le richieste di un numero maggiore di aziende e agenzie spaziali.
Il lancio è stato portato a termine grazie all’utilizzo del Falcon 9 con numero di serie B1073, decollato e successivamente atterrato per la quattordicesima volta. Trattandosi di un carico con una massa non troppo elevata, e dovendo arrivare in orbita terrestre bassa, il primo stadio ha potuto fare rientro direttamente sulla terraferma, alla Landing Zone 1.
SpaceX si prende un’altra fetta di mercato
SpaceX ha annunciato il servizio Bandwagon ad agosto dello scorso anno, durante il 37esimo Small Satellite Conference. L’azienda ha in programma due missioni all’anno per questa tipologia di inclinazione per il programma Rideshare. Il prossimo lancio Bandwagon è infatti programmato per novembre, mentre le missioni Transporter saranno quattro all’anno.
In questo modo SpaceX amplia ulteriormente la sua offerta di condivisione del Falcon 9 e ciò potrebbe andare di discapito di altre aziende di lanciatori. SpaceX attualmente offre il prezzo più basso per portare un carico in orbita terrestre bassa, pari a 6.000 dollari per kg. Rocket Lab, azienda che fornisce servizi di lancio con il piccolo vettore Electron, offre i suoi servizi a un prezzo di 20.000 dollari per kg.
Le differenze sono però importanti, dato che tutti i satelliti a bordo del Falcon 9 vanno inseriti nella stessa orbita, e se non è quella desiderata, anche di soli pochi km o pochi gradi di inclinazione, necessitano di spendere proprio propellente per spostarsi, oppure utilizzare un servizio di trasporto aggiuntivo. Il lancio a bordo di vettori più piccoli come Electron permette invece l’inserimento del satellite nell’orbita richiesta direttamente.
Falcon 9’s first stage has landed on Landing Zone 1 – completing the 14th launch and landing for this first stage booster pic.twitter.com/g3gYlf5fmt
— SpaceX (@SpaceX) April 7, 2024
Bandwagon
Con la prima missione Bandwagon, SpaceX ha rilasciato nello spazio 11 satelliti. Tra questi, sei fanno parte della costellazione di HawkEye 360, che utilizza i suoi satelliti per il monitoraggio del traffico aereo e marittimo. In particolare, questi sei satelliti permetteranno il controllo dell’area marittima indo-pacifica, per aiutare il controllo della pesca illegale e non regolamentata.
A bordo del Falcon 9 vi era anche un satellite del programma chiamato 425 Project del dipartimento della difesa della Corea del Sud. A dicembre SpaceX ha lanciato il primo satellite di questo progetto, che inizialmente sarà costituito da 5 satelliti. Questo satellite è costruito in Italia da Thales Alenia Space.
Con questa missione Bandwagon sono arrivati in orbita anche due satelliti per l’osservazione della Terra tramite tecnologia SAR (radar ad apertura sintetica), uno dell’azienda Capella Space e uno di iQPS. Infine, a bordo del Falcon 9 vi erano anche il Centauri-6 di Tyvak International, per una costellazione per l’IoT, e il TSAT-1A per l’osservazione della Terra dell’indiana Tata Advanced Systems Limited.
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