SpaceX porta a termine una nuova missione, la numero 28 di questo 2022, e per la prima volta lancia degli Starlink nel mese di luglio. L’azienda infatti non aveva mai lanciato i propri satelliti durante questo mese, e ora la serie è stata interrotta.
Nel 2020 e nel 2021 SpaceX ha sempre ridotto drasticamente il numero di missioni Starlink effettuate nel periodo estivo. Lo scorso anno aveva portato in orbita soltanto 3 satelliti durante una missione rideshare a giugno, per poi riprendere a settembre. Una possibile motivazione di questa assenza di lanci estivi nel 2021 è il fatto che SpaceX aveva effettuato l’ultima missione per completare il primo guscio orbitale a maggio.
A settembre poi avevano ripreso a lanciare gli Starlink, ma su un piano orbitale con inclinazione differente. Inoltre dopo la pausa estiva, l’azienda di Musk aveva iniziato a portare in orbita i satelliti dotati di sistema di comunicazione laser. I satelliti lanciati in precedenza non erano dotati di questo dispositivo.
Con il decollo avvenuto alle 15:11 del 7 luglio, dal complesso di lancio numero 40, SpaceX porta a termine la missione denominata Starlink-4.21, la prima del mese di luglio. Vedremo ora se manterranno i ritmi dei mesi precedenti o se anche in questo 2022 si prenderanno delle pause. Si tratta inoltre della cinquantesima missione di questo tipo, per un totale di 2757 Starlink portati in orbita.
La lotta per le bande di frequenza
Il 21 giugno SpaceX ha pubblicato uno studio inerente le interferenze causate alla connessione Starlink da altri utilizzatori delle frequenze tra i 12,2 e i 12,7 GHz. Tale studio segue la decisione della Federal Communications Commission di concedere l’utilizzo della banda a 12 GHz per le connessioni mobili. Tali frequenze sono utilizzate da Starlink per il download dei dati, ma con la proposta della FCC verranno implementate anche per il 5G.
Secondo lo studio condotto dall’azienda di Musk, lo sfruttamento di queste bande di frequenza potrebbe causare interruzioni del servizio Starlink per il 74% delle volte. Tali interferenze si estendono fino a un minimo di 21 km dalla stazione base macro che trasmette i segnali.
SpaceX ha quindi inviato una mail a tutti gli utenti americani, nella quale si invitava a commentare la decisione della FCC. In tale mail vi è anche un link che porta a una pagina con un commento già redatto dall’azienda e che gli utilizzatori di Starlink dovrebbero solo inviare.
A rivendicare l’utilizzo delle frequenze a 12 GHz è DISH Network, azienda americana fondata nel 1996, ma nata nel 1980 col nome di Echostar. Si tratta della più grande azienda che fornisce servizi tv satellitari.
SpaceX quindi si scaglia proprio contro DISH, sostenendo che vogliono utilizzare quelle frequenze senza dimostrare che ciò non provocherà interferenze a Starlink o altri sistemi. DISH invece ha accusato SpaceX di permettere agli utenti di utilizzare Starlink in movimento senza averne i permessi e ciò andrebbe contro le leggi. Il 30 giugno però la FCC ha rilasciato tali permessi, che consentono l’utilizzo del servizio satellitare in movimento su diversi mezzi come aerei, navi o camper.
Anche il B1058 vola per 13 volte
SpaceX si ripete e utilizza anche il Falcon 9 con la scritta NASA per ben 13 volte. L’azienda aveva stabilito questo primato già il 17 giugno, sempre durante una missione Starlink. Ora SpaceX si è ripetuta con successo, anche grazie ai dati ottenuti durante la precedente missione, che ha garantito maggiore confidenza. Attualmente l’obbiettivo è quello di raggiungere i 15 voli per un medesimo primo stadio, per poi ritirare quel Falcon 9 e studiarlo in dettaglio.
Il Falcon 9 utilizzato per Starlink-4.21 ha numero di serie B1058, l’unico nella flotta di SpaceX che porta la scritta NASA. Ciò è dovuto al fatto che la sua prima missione è stata Demo-2, partita il 30 maggio 2020. A causa della fuliggine accumulata sul corpo del booster durante i rientri, ormai la scritta NASA sta diventando sempre meno leggibile.
Anche il B1058, nonostante i 13 decolli, è atterrato sulla chiatta Just Read The Instructions, che si trovava a circa 664 km di distanza. Purtroppo SpaceX non è riuscita a mantenere il collegamento video, ma ne ha confermato su Twitter il successo. In questo 2022 è la nona volta che SpaceX utilizza la JRTI per recuperare un Falcon 9. Nelle ultime immagini si vede il booster non perfettamente allineato con la chiatta. Si tratta di una situazione normale, in quanto il Falcon 9 corregge solo all’ultimo la traiettoria. Questo viene fatto perché in caso di problemi il booster rientra in mare senza danneggiare l’imbarcazione.
L’azienda inoltre festeggia anche la centesima missione effettuata con un primo stadio riutilizzato. Sono poi 54 gli atterraggi consecutivi effettuati senza problemi, segno di quanto SpaceX sia riuscita a migliorare anche questa procedura.
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