SpaceX ha lanciato altri 53 satelliti Starlink dopo un mese di pausa da missioni di questo tipo. Il Falcon 9 è decollato alle ore 18:09 del 17 giugno, dalla rampa di lancio 39A del Kennedy Space Center. Sono ora 2704 gli Starlink arrivati in orbita e che consentono all’azienda di Musk di avere una copertura sempre più vasta e stabile a livello globale.
Nel 2022 sono 15 le missioni Starlink completate con successo, per un totale di 24 lanci effettuati. Negli anni precedenti SpaceX aveva sempre rallentato il ritmo di questo tipo di missioni durante il periodo estivo. Da quando è nato il progetto, a luglio nessuno Starlink è mai stato lanciato. In questo 2022 però la tendenza potrebbe essere diversa, in quanto SpaceX punta a effettuare 50 lanci e gran parte di questi serviranno proprio a ingrandire la costellazione.
SpaceX inoltre ha stabilito un nuovo primato, riuscendo a completare la missione utilizzando un Falcon 9 per la tredicesima volta. Si tratta del booster con numero di serie B1060. Inoltre, si tratta del centesimo riutilizzo di un booster. Per questa missione, denominata Starlink-4.19, SpaceX ha nuovamente cambiato il profilo di volo. Per portare i satelliti in orbita sono stati impiegati solamente 15 minuti. Le missioni precedenti avevano invece una durata di circa un’ora.
La crescita di Starlink
Stando alle ultime dichiarazioni da parte dell’azienda, gli utenti Starlink hanno raggiunto quota 500 mila. Questo è stato possibile grazie a un incremento della produzione, dopo una fase iniziale in cui vi erano problemi di reperibilità delle componenti. Ora SpaceX è in grado di produrre 20 mila parabole a settimana.
Il servizio di connessione satellitare sta ottenendo anche i permessi per operare in altri Paesi. L’ultimo della lista è la Macedonia. Si è anche conclusa l’indagine da parte del Governo francese sulla concessione dei permessi, revocati lo scorso 5 aprile. SpaceX ha ora ottenuto i permessi per operare nuovamente sul territorio Francese sia con i kit di connessione sia con i Gateway a terra.
L’utilizzo delle parabole in movimento lo vedremo presto sia sulle navi da crociera che sugli aerei. La società Royal Caribbean Group ha richiesto alla Federal Communications Commission l’approvazione per l’utilizzo delle parabole Starlink sulle navi da crociera. Attualmente le connessioni sulle navi da crociera hanno un velocità di download che va dai 3 ai 5 Mbps. Il passaggio a Starlink rappresenta quindi un upgrade di rilievo per i servizi di una nave da crociera.
Breaking news! Royal Caribbean ship, Freedom OTS has got a set of #Starlink dishes onboard and the system will undergo testing soon, as quoted in a post by Singapore Cruise Society. 📸: Facundo Giacobbe/SCS pic.twitter.com/Xc6eRBNKf8
— The Cruise Junkie (@TheCruiseJunkie) June 13, 2022
SpaceX inoltre ha presentato le parabole che verranno installate sugli aerei e le prime le potremmo vedere verso fine anno. L’azienda ha ricevuto oltre 30 mila ordini per il servizio “Starlink RV”, che in Italia è chiamato “Starlink per Camper”. Alcuni utenti stanno sfruttando questa connessione per fare delle live dai posti più disparati, dalla cima di una montagna al ciglio del Gran Canyon.
Obbiettivo: 15 lanci
Quando la nuova generazione di Falcon 9, il Block 5, ha fatto il suo debutto a maggio 2018, SpaceX riteneva di poter effettuare un massimo di 10 missioni con lo stesso stadio. Raggiunto tale valore gli operai avrebbero dovuto effettuare importanti interventi di manutenzione per poter riutilizzare quel booster. I dati ricavati in questi anni però hanno permesso all’azienda di comprendere al meglio il comportamento dei Falcon 9 durante i vari riutilizzi. Ora SpaceX punta a effettuare 15 lanci consecutivi con il medesimo booster e sembrerebbe che quello scelto sia proprio il B1060 utilizzato in questa occasione. Una volta raggiunti i 15 voli è possibile che SpaceX ritiri il B1060 dalla flotta per effettuare analisi più approfondite.
Nel corso delle numerose missioni l’azienda di Musk è riuscita a prendere maggiore confidenza con i propri mezzi, apprendendone i limiti e cercando di superarli. È proprio per tale ragione che SpaceX ha abbandonato la pratica degli static fire test per i Falcon 9. Le prove statiche di accensione dei 9 motori Merlin servono a verificare che tutti i sistemi del razzo funzionino correttamente. Tale pratica viene eseguita ormai solamente per i lanci con equipaggi o particolari missioni in cui è l’ente proprietario del carico a richiederlo.
Dal 2020 SpaceX ha infatti iniziato a non effettuare più gli static fire, effettuando i vari controlli direttamente durante il countdown prima del lancio. Queste prove venivano effettuate ogni qual volta si sostituiva uno dei 9 Merlin o una turbina dei motori. Ora invece, per uno static fire l’azienda deve arrivare alla sostituzione di tre diversi motori.
La precedente missione del B1060 è avvenuta il 21 aprile, sempre con l’obbiettivo di portare i satelliti Starlink in orbita. È proprio grazie a queste missioni che l’azienda riesce a testare i propri Falcon 9. L’atterraggio sulla chiatta A Shortfall Of Gravitas, avvenuto dopo circa 8 minuti e mezzo, è il cinquantesimo consecutivo di successo.
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.