• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

Ecco perché esopianeti non terrestri possono ospitare acqua liquida

Un team di ricercatori dell'Università di Berna e Zurigo ha studiato l'evoluzione di innumerevoli esopianeti per scoprire la loro potenziale capacità di ospitare acqua liquida in superficie. I risultati mostrano che anche pianeti non terrestri possono diventare target interessanti per la ricerca della vita, di cui l'acqua è uno degli ingredienti chiave.

Chiara De Piccoli di Chiara De Piccoli
Luglio 9, 2022
in Astronomia e astrofisica, Divulgazione, News, Scienza
Rappresentazione artistica esopianeta
Condividi su FacebookTweet

La ricerca della vita al di fuori della Terra e del Sistema Solare è una delle sfide più intriganti e complesse che si trovano a fronteggiare i ricercatori. Conoscendo l’evoluzione della vita sul nostro pianeta, gli esopianeti terrestri, cioè simili alla Terra, sono considerati i mondi su cui poter identificare con più probabilità delle tracce biologiche. Un team di ricercatori dell’Università di Berna e di Zurigo ha dimostrato come anche pianeti diversi dalla Terra siano potenziali target su cui individuare uno degli ingredienti chiave per la vita. L’acqua allo stato liquido.

L’evoluzione dell’acqua liquida sugli esopianeti

Lo studio ha coinvolto innumerevoli esopianeti, di cui è stata simulata l’evoluzione nel corso di miliardi di anni. Questa ricerca è stata spinta dall’idea che pianeti più massivi di quelli terrestri possono intrappolare un’atmosfera primordiale più larga rispetto a quella terrestre. E questo, a seguito dell’evoluzione del sistema, avrebbe indotto un effetto serra simile a quello presente sulla Terra oggi. Un fenomeno indispensabile per la formazione di acqua liquida.

I modelli utilizzati hanno tenuto in considerazione le proprietà dell’atmosfera e il calore geotermico dei vari pianeti, ossia la quantità di calore interno che si irradia verso l’esterno. Anche l’intensità delle radiazioni della stella gioca un ruolo importante.

Grafico che descrive la durata di acqua liquida su alcuni esopianeti studiati
Grafici che rappresentano la durata delle condizioni ottimali per il mantenimento dell’acqua liquida sulla superficie per una vasta gamma di pianeti, distinti per semiassi maggiori dell’orbita e massa dell’involucro atmosferico. I pallini colorati rappresentano il dato temporale: dal viola scuro, pari a 10 Myr (1 milione di anni) a quello giallo di 5 Gyr. Le croci grigi corrispondono a casi senza condizioni per l’acqua liquida che durano più di 10 Myr. I grafici (a), (b), (c) descrivono pianeti con masse rispettivamente pari a 1.5, 3 e 8 masse terrestri. Il grafico (d) invece pianeti di 3 masse solari con un vincolo nella temperatura superficiale tra i 270 K e 400 K. Crediti: Nature Astronomy (2022)

I risultati delle simulazioni mostrano come alcuni pianeti perdano completamente l’atmosfera a seguito della radiazione stellare. Altri invece riescono a trattenerla, fornendo le condizioni ottimali affinché l’acqua allo stato liquido esista sul pianeta. Questo è possibile anche grazie al contributo del calore geotermico. Queste condizioni favorevoli sopravvivono nel pianeta per un tempo estremamente lungo, fino a decine di miliardi di anni.

L’effetto serra dell’atmosfera

Ciò che rende la Terra, e i pianeti simili ad essa, habitat favorevoli per l’acqua allo stato liquido è l’atmosfera. Come spiega Ravit Helled, professore di Astrofisica Teorica presso l’Università di Zurigo, “con il suo effetto serra naturale, [l’atmosfera] intrappola la corretta quantità di calore per creare le giuste condizioni per oceani, fiumi e piogge“.

L’atmosfera terrestre non è sempre stata quella che conosciamo oggi. Ne esisteva una primordiale, composta principalmente da idrogeno e elio, che avvolgeva la Terra fin dalla sua nascita. Durante l’evoluzione del pianeta però è andata persa, lasciando quella che troviamo ora.

Vista l’importanza dell’atmosfera nella formazione della vita dunque, la ricerca degli astronomi si è focalizzata sui pianeti situati nella cosiddetta zona abitabile. Si tratta della regione di spazio attorno alla stella nella quale le radiazioni ricevute dal pianeta permettono la formazione di acqua liquida. Troppa irradiazione la farebbe evaporare, troppo poca invece la farebbe ghiacciare.

rappresentazione artistica atmosfera primordiale
Rappresentazione artistica di un pianeta con un’atmosfera primordiale d’idrogeno e elio che possiede le temperature e pressioni che consentono all’acqua di trovarsi nella fase liquida. Crediti: (CC BY-NC-SA 4.0) – Thibaut Roger – Universität Bern – Universität Zürich

Un lavoro di squadra

La scoperta del team sottolinea che non c’è un confine entro cui individuare acqua liquida, poiché la sua formazione dipende da molte variabili. Secondo lo studio, anche i pianeti free-floating (ossia liberi di fluttuare nello spazio) possono ospitare acqua allo stato liquido.

Tuttavia sebbene i risultati siano eccitanti, ci sono ancora molte cose da considerare. Infatti l’atmosfera dei pianeti deve resistere per molto tempo nella giusta quantità per sostenere la formazione di acqua liquida. Questa condizione tuttora non si sa quanto sia comune all’interno della vastità di esopianeti scoperti.

Anche il lavoro di squadra con gli astrobiologici è fondamentale per capire quanto probabile è lo sviluppo di vita in habitat esotici, diversi da quelli terrestri. Il lavoro da fare dunque è ancora molto, ma questo studio aiuta a ampliare gli orizzonti di ricerca. Citando Christoph Mordasini, professore di Astrofisica Teorica presso l’Università di Berna, “la nostra idea centrata sulla Terra di un pianeta favorevole alla vita potrebbe essere troppo ristretta”.

Lo studio, pubblicato su Nature Astronomy, è disponibile qui.

Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook, sul nostro canale Youtube e ovviamente anche su Instagram. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.

Tags: AcquaastrobiologiaAtmosferaEsopianetiTerraVita

Potrebbe interessarti anche questo:

Render artistico della missione Mars Atmosphere and Volatile Evolution (MAVEN) della NASA in orbita attorno a Marte. Credits: NASA/GSFC

L’orbiter MAVEN ha osservato per la prima volta lo “sputtering” atmosferico su Marte

Maggio 30, 2025
Vista globale della superficie di Venere, centrata a 180 gradi di longitudine est, in un mosaico radar della missione Magellan della NASA. Credits: NASA/JPL-Caltech

La crosta di Venere potrebbe essere più sottile del previsto

Maggio 12, 2025
Installazione di 24 dei 26 telescopi della missione PLATO dell?ESA completata, presso OHB in Germania. Credits: ESA – P. Sebirot

Installati 24 dei 26 telescopi a bordo della missione PLATO dell’ESA

Maggio 9, 2025
Rappresentazione artistica dei tre cubesat della missione EZIE della NASA, in orbita attorno alla Terra. Credits: NASA/Johns Hopkins APL/Steve Gribben

I primi dati dei satelliti della missione EZIE della NASA mostrano risultati promettenti

Aprile 28, 2025
Rappresentazione artistica dell'insolita orbita perpendicolare dell'esopianeta 2M1510 (AB) b attorno alle sue stelle ospiti, una coppia di nane brune. Credits: ESO/L. Calçada

Trovato il primo pianeta su un’orbita perpendicolare attorno a una coppia di stelle

Aprile 16, 2025
Rappresentazione artistica di un anello di gas caldo lasciato attorno a una stella da un evento di "ingestione" planetaria intorno alla stella. Credits: NASA, ESA, CSA, Ralf Crawford (STScI)

Il James Webb ha osservato le conseguenze della distruzione di un pianeta da parte della sua stella

Aprile 11, 2025
Attualmente in riproduzione

I più letti

  • Rappresentazione artistica di una rete neurale che collega le osservazioni (a sinistra) ai modelli (a destra). Credits: EHT Collaboration/Janssen et al.

    L’IA ha rivelato nuovi dettagli sui buchi neri supermassicci Sagittarius A* e M87*

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • L’azienda cinese Space Epoch ha testato uno stadio riutilizzabile in acciaio con rientro in mare

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • SpaceX propone 76 lanci annuali di Starship dalla rampa SLC-37 (ora il totale è 145)

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Redwire supera la revisione di Mason, un sistema per costruire infrastrutture su Luna e Marte

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Non ci sono eventi previsti.

Gli ultimi approfondimenti

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Aprile 24, 2025
Eclissi parziale di Sole. Credits: Reuters

È in arrivo un’eclissi parziale di Sole, visibile anche dall’Italia. Ecco quando e come osservarla

Marzo 28, 2025

Present and future of space debris management. Interview with Tim Flohrer, head of the ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162