La NASA ha tenuto oggi una conferenza per comunicare tutti i risultati relativi al recente test WDR. Lunedì 20 giugno è stato infatti effettuato un altro tentativo di eseguire il test wet dress rehearsal, questa volta conclusosi quasi perfettamente. L’unico problema è stato infatti una perdita in uno dei condotti di rifornimento dell’idrogeno liquido nel razzo. In particolare si tratta di un tubo alla base del Mobile Launcher, la struttura che sorregge e gestisce l’SLS prima del lancio.
Oggi la NASA ha fornito ulteriori conferme sulla riuscita del test, affermando che la perdita d’idrogeno al sistema del mobile launcher si potrà aggiustare senza dover poi ripetere ulteriori test alla rampa 39B. Si procederà quindi al rientro dell’SLS al VAB, l’edificio d’integrazione, per preparalo al lancio della missione Artemis 1.
Le prossime date
La NASA ha poi affermato che oggi, 24 giugno, è previsto un altro test all’SLS (la conferenza si è tenuta alle ore 11:00 di mattina locali). Il rientro del razzo è invece previsto tra l’1 e il 2 luglio. Cliff Lanham, senior vehicle operations manager dell’ Exploration Ground Systems Program, ha affermato che si aspetta da sei a otto settimane di lavori una volta ritornati al VAB. Questo è quindi concorde con l’obbiettivo attuale di lanciare Artemis 1 fra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Se al VAB dovessero sorgere problemi durante le analisi i tempi naturalmente si allungherebbero.
Durante la conferenza è stato ripetuto che ancora non è possibile stabilire una data obbiettivo per il lancio. Attualmente tutti i dirigenti presenti alla conferenza hanno ripetuto che sono troppi i test e i lavori da fare al VAB. Non ci sarà la comunicazione di una data precisa almeno per due settimane. Le finestre di lancio plausibili sono dal 23 agosto al 6 settembre e dal 19 settembre al 4 ottobre.
Il test WDR
Per quanto riguarda la perdita d’idrogeno, è stato affermato che si trattava comunque di una quantità leggermente inferiore ai limiti di sicurezza per procedere comunque al lancio. Durante il test la NASA ha nascosto al computer di bordo del razzo questa perdita, in quanto avrebbe comportato comunque un’interruzione del test per ragioni di estrema sicurezza.
Data la scarsa entità della perdita, essa non avrebbe comunque comportato danni durante il test, quindi si è scelto di modificare il software e proseguire con il test. Ricordiamo che esso si è interrotto a 29.5 secondi prima dell’accensione vera e propria dei motori. Secondo i piani originali si sarebbe dovuto concludere circa 9 secondi prima. Nonostante questo, solo 13 delle 128 operazioni da eseguire non sono state fatte. Per questo motivo si è considerato il test di lunedì sufficiente.
Inoltre, la più importante delle operazioni non eseguite, un test agli SRB (i booster laterali) è stata eseguita oggi. Si tratta della prova di un sistema che sposta la direzione di spinta degli SRB. Questo è un sistema importante in quanto esso fornisce l’80% del cambio di direzione del razzo durante la prima parte del volo.
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