• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

Nuovi indizi per provare il passato vulcanico violento di Marte

Analizzando i dati raccolti su Marte dallo Spirit's Microscopic Imager, un team di ricercatori dell'Arizona State University ha avanzato nuove ipotesi sulla natura del misterioso substrato roccioso ricco di olivina sul pianeta rosso. Esso potrebbe essersi originato in seguito a violente esplosioni vulcaniche, e le rocce sarebbero simili all'ignimbrite sulla Terra.

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Maggio 1, 2022
in Astronomia e astrofisica, News, Scienza, Sistema solare
Rocce su Marte

Affioramento di un substrato roccioso ricco di olivina nel cratere Gusev osservato con la Spirit's Panoramic Camera (Pancam) nel 2005. Credits: NASA/JPL/Cornell/ASU

Condividi su FacebookTweet

Per decenni uno degli obiettivi delle missioni su Marte era determinarne la storia. La sua formazione, la sua evoluzione, cosa lo ha portato a essere come noi oggi lo vediamo. Ora, analizzando dati presi nel corso degli anni sul pianeta rosso, un team di ricercatori ha determinato che il misterioso substrato roccioso ricco di olivina nel cratere Gusev, oltre alla zona dentro e intorno al cratere Jezero, potrebbe essere un tipo di roccia simile a quella che sulla Terra si chiama “ignimbrite”.

Questa roccia è sia ignea che sedimentaria, e si forma come risultato di eruzioni esplosive, provenienti da immense caldere vulcaniche. Così potrebbe essere anche su Marte. Se il team, guidato da Steve Ruff della School of Earth and Space Exploration dell’Arizona State University, ha ragione, ciò potrebbe portare a una migliore comprensione del substrato roccioso ricco di olivina in altri luoghi su Marte. Inoltre, potrebbe indicare che nell’antichità di Marte lo stile di vulcanismo fosse molto più comune che nel presente.

Il substrato di rocce ricco di olivina

Da quasi vent’anni prosegue un dibattito sull’origine del substrato roccioso marziano ricco di olivina che copre vaste porzioni di una regione chiamata Nili Fossae, che include il cratere Jezero. Solamente pochi mesi fa Perseverance aveva già confermato l’origine vulcanica del substrato roccioso del cratere Jezero, un importante indizio a favore di questa ricerca più vasta.

cratere Jezero
Zona del cratere Jezero sulla superficie di Marte. Credits: NASA

L’olivina è un minerale silicato proveniente dal magma generato nel mantello di Marte. Un processo vulcanico sembrerebbe quindi una spiegazione ragionevole all’origine delle rocce ricche di olivina su Marte. Tuttavia, sono numerose le idee che si sono susseguite negli anni per fornire uno scenario alternativo, da colate laviche a un impatto gigantesco che draga l’olivina dal mantello. Si è notato che due località hanno la più alta abbondanza di olivina mai identificata sul pianeta rosso:

  1. il cratere Gusev, esplorato 16 anni fa dal rover Spirit della NASA;
  2. la regione di Nili Fossae, dove il rover Perseverance della NASA (lanciato nel 2020) sta attualmente esplorando la zona circostante il cratere Jezero.

Le somiglianze nella composizione e nella morfologia delle rocce ricche di olivina sono notevoli, nonostante la grande distanza tra le due località marziane. Qualcosa che non era mai stato studiato approfonditamente prima d’ora.

Le ignimbriti terrestri e l’analogo su Marte

Ruff e il suo team hanno esaminato i mosaici d’immagini dello Spirit’s Microscopic Imager, notando rocce del cratere Gusev caratterizzate da una texture insolita. Consultando un catalogo online con immagini di rocce sulla Terra, i ricercatori si sono imbattuti in alcune rocce vulcaniche con texture notevolmente simili a quelle marziane. Le immagini provenivano da un tipo di roccia terrestre chiamata “ignimbrite”, allo stesso tempo ignea e sedimentaria.

Marte Terra
L’immagine a sinistra è un mosaico del Spirit’s Microscopic Imager che mostra tonalità scure orientate diagonalmente con forme simili a fiamme. Esse sono possibili frammenti di pomice che includono cristalli di tonalità chiara (rettangolo bianco), simili a quelli dell’ignimbrite proveniente dalla Terra, a destra. Le porzioni scure sono ombre dell’hardware del rover. Credits: NASA/JPL/USGS e Scripps Institution of Oceanography

La storia del pianeta rosso è più violenta del previsto

Le ignimbriti si formano come risultato dei flussi di cenere piroclastica, pomice e blocchi nelle più grandi esplosioni vulcaniche conosciute sulla Terra. Dopo la loro collocazione, i depositi d’ignimbrite si raffreddano lentamente nel corso di mesi o anni.

Durante il raffreddamento si formano intricate reti di fratture note come giunti di raffreddamento, mentre gli spessi cumuli di cenere e pomice si contraggono. Ruff ha riconosciuto in queste texture le stesse formatesi nei depositi rocciosi ricchi di olivina su Marte, aumentando l’evidenza di un’origine come l’ignimbrite. E la consapevolezza che in passato Marte deve essere stato scosso da violente eruzioni vulcaniche, per aver prodotto il sedimento roccioso di olivina come lo vediamo oggi.

Cosa cercheranno Perseverance e i rover futuri?

Sulla Terra, gli ignimbriti si trovano in luoghi come il Parco Nazionale di Yellowstone negli Stati Uniti. Le rocce di colore giallo sono ignimbriti di un’enorme caldera vulcanica che si è formata durante un periodo iniziato circa 2,1 milioni di anni fa e ora è completamente riempita. Ruff ha affermato:

Nessuno aveva precedentemente suggerito gli ignimbriti come spiegazione del substrato roccioso ricco di olivina su Marte. Ed è possibile che questo sia il tipo di roccia su cui il rover Perseverance ha guidato e campionato nell’ultimo anno.

Marte Terra ignimbrite
L’immagine in falsi colori a sinistra mostra depositi ricchi di olivina nella regione di Nili Fossae su Marte, confrontati con depositi di ignimbrite saldati sulla Terra. Le fratture nell’esempio della Terra sono giunti di raffreddamento, che assomigliano molto a quelli di Marte. Credits: HiRISE/Google Earth

Con le nuove scoperte di questo studio, è possibile che gli ignimbriti si trovino sia nei crateri di Jezero che di Gusev, così come in altre località con un substrato roccioso ricco di olivina. Tutte sembrano essersi formate all’inizio della storia di Marte, durante il primo miliardo di anni circa.

“Forse questo indica uno stile di vulcanismo, eruzioni esplosive di magma ricco di olivina, che si sono verificati nella prima evoluzione geologica di un pianeta” ha spiegato Ruff. “La risposta nel caso di Marte potrebbe provenire da campioni di roccia raccolti da Perseverance e restituiti sulla Terra da future missioni“. Restiamo quindi in trepidante attesa di cosa Perseverance e i suoi futuri colleghi potranno rivelarci.

Lo studio completo, pubblicato su Icarus, è disponibile qui.

Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.

Tags: GeofisicageologiaignimbriteMarterocce

Potrebbe interessarti anche questo:

Immagine scattata dall'orbiter Mars Express dell'ESA, che mostra una vista obliqua focalizzata su uno dei vasti flussi di lava nell'Elysium Planitia di Marte, e la sua atmosfera. Credits: ESA/DLR/FU Berlino

La missione Mars Express dell’ESA è stata estesa fino al 2034

Maggio 19, 2025
Vaste caratteristiche superficiali di Venere chiamate "coronae", che potrebbero essere ancora oggi modellate da processi tettonici. Credits: NASA/JPL-Caltech

I dati di Magellan rivelano una possibile attività tettonica in corso su Venere

Maggio 15, 2025
A sinistra: immagine composita di Marte a partire dai dati dell'imaging termico E-THEMIS a bordo di Europa Clipper raccolti durante il flyby dell'1 marzo. A destra, la stessa immagine ma con colori che rappresentano le diverse temperature. Le aree rosse sono circa 0° C, le regioni viola circa -125° C. Credits: NASA/JPL-Caltech/ASU

Ecco i primi risultati dei test agli strumenti di Europa Clipper durante il flyby di Marte

Maggio 13, 2025
Vista globale della superficie di Venere, centrata a 180 gradi di longitudine est, in un mosaico radar della missione Magellan della NASA. Credits: NASA/JPL-Caltech

La crosta di Venere potrebbe essere più sottile del previsto

Maggio 12, 2025
L'agenzia spaziale giapponese JAXA sta studiando l'uso di aeroshell gonfiabili per l'arrivo di piccoli rover su Marte. Credits: ISAS/JAXA

La JAXA sta considerando l’uso di scudi termici gonfiabili per portare piccoli rover su Marte

Aprile 3, 2025
La regione di Arabia Terra su Marte, caratterizzata dalla presenza di diversi crateri. A sinistra, il resto di un antico lago. La foto è del Mars Reconnaissance Orbiter della NASA. Credits: NASA/JPL-Caltech/UArizona

Trovate nuove evidenze di antichi ghiacciai su Marte

Marzo 31, 2025
Attualmente in riproduzione

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

00:18:34

Yuri Gagarin, il semi Dio che ha sfidato lo spazio – La vera storia di Vostok 1

00:11:41

La storia completa del lander che ha portato l'ITALIA sulla Luna

00:22:58

SpaceX può arrivare su Marte nel 2026? Aggiornamenti da Starship e Starbase

00:11:08

Euclid inizia la creazione del più grande Atlante cosmico della storia - Le nuove immagini spiegate

00:11:18

Diretta allunaggio Blue Ghost e LuGRE

03:00:24

Diretta ottavo volo di test di Starship - Lancio rinviato!

02:21:37

Il 2025 di Starship. Cosa aspettarci fra lanci, test e progressi a Starbase

00:14:32

BE-4 o Raptor? Ecco come funzionano i due motori di Blue Origin e SpaceX

00:15:12

La storia di Europa Clipper: alla ricerca di vita aliena intorno a Giove

00:21:59

I sette telescopi spaziali e terrestri più attesi nei prossimi dieci anni

00:20:14

Com'è andato il settimo volo (ed esplosione) di Starship? Un'analisi preliminare

00:08:43

Verso la Luna, e oltre - I progressi di Starship

00:10:37

La nuova analisi ambientale di Starbase e il settimo volo di Starship

00:08:56

La storia del Dream Chaser, il nuovo spazioplano americano pronto al lancio

00:20:05

Speciale elezioni americane - Questa settimana nello spazio 39

01:37:52

La storia di Ariane 6, il nuovo razzo pesante europeo. Sarà l'ultimo?

00:21:44

Polaris Dawn: la storia della più incredibile missione spaziale privata di sempre.

00:17:51

Sesto lancio di test Starship - Diretta

04:33:33

Che fine hanno fatto i lanciatori europei? Analisi di una crisi in corso

00:17:14

Come è andato il quarto volo di Starship? Una dettagliata analisi.

00:11:34

La storia di Starliner: l'ultima capsula spaziale che costruirà Boeing?

00:23:54

La Cina può veramente portare un astronauta sulla Luna prima del programma Artemis?

00:13:00

Come funziona un razzo a propulsione termica nucleare?

00:19:16

Manned Venus Flyby: la storia di quella volta che la NASA voleva mandare tre astronauti su Venere

00:15:21

Il terzo volo di test di Starship (IFT-3) è stato un successo o un (parziale) fallimento?

00:12:12

Perché si costruiscono ancora stazioni spaziali?

00:13:52

La missione IM-1 di Nova-C Odysseus è stata un successo o un fallimento?

00:10:11

Quanto costa il turismo spaziale? Confronto fra mezzi, orbite e opportunità

00:17:16

Cosa sono e a cosa servono gli Accordi Artemis?

00:15:40

Perché è ancora così difficile atterrare sulla Luna?

00:23:27

Starship: successo o fallimento?

00:19:30

Speciale Artemis 1 - Ecco la prima missione del nuovo Programma di esplorazione lunare Artemis

00:30:05

DART e LICIACube: la prima missione di difesa planetaria. Cosa succederà prima e dopo lo schianto?

00:39:10

La prima foto del "nostro" buco nero Sgr A*

01:07:58

La guida completa alla scelta di un telescopio - Live speciale

01:24:54

I cancelli del cielo - Geopolitica ed economia dello spazio

01:03:56

Com'è andato il quinto volo di Starship?

00:09:21

Il test del Raptor nello spazio, l'ultimo prima di portare la Starship in orbita

00:09:40

Dopo HALO e il Lunar Gateway: il futuro lunare spiegato da chi ci lavora

00:17:39

I più letti

  • Ship 35 starship

    La FAA rilascia a SpaceX i permessi per il nono volo di Starship, ma con riserva

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Iniziata una pausa delle comunicazioni con le sonde Voyager. Durerà fino a febbraio 2026

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • SpaceX propone Starlink come alternativa al GPS

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • La crosta di Venere potrebbe essere più sottile del previsto

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Mar 15
Marzo 15 @ 6:00 pm - Giugno 2 @ 8:00 pm

Mostra INAF Macchine del tempo

Mag 20
Maggio 20 @ 10:00 am - Maggio 22 @ 4:00 pm

Space Meetings Veneto 2025

Vedi Calendario

Gli ultimi approfondimenti

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Aprile 24, 2025
Eclissi parziale di Sole. Credits: Reuters

È in arrivo un’eclissi parziale di Sole, visibile anche dall’Italia. Ecco quando e come osservarla

Marzo 28, 2025

Present and future of space debris management. Interview with Tim Flohrer, head of the ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162