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I primi movimenti di Mechazilla. I progressi di Starship

Andrea D'Urso di Andrea D'Urso
Febbraio 5, 2022
in I progressi di Starship, News, Rubriche, Space economy, SpaceX
I primi movimenti di Mechazilla. I progressi di Starship

Starbase con Ship20 e Booster 4 in primo piano.

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Febbraio sarà un mese molto interessante e importante per l’intero progetto Starship. Entro il 28 infatti, la Federal Aviation Administration si esprimerà riguardo l’analisi sull’impatto ambientale delle infrastrutture e dei test a Starbase. SpaceX potrebbe ricevere il via libera per procedere ai test di volo oppure segnalazioni per la modifica di alcune infrastrutture.

Inoltre Elon Musk ha finalmente annunciato la data in cui terrà una nuova conferenza per mostrare i progressi dell’intero progetto Starship. Questa è prevista per venerdì 11 febbraio, quando in Italia saranno le 03:00. Prima d’ipotizzare cosa accadrà in futuro diamo un’occhiata al passato, con i principali eventi del mese di gennaio.

Mechazilla inizia a muoversi e mostra i muscoli

Nella scorsa puntata de “I progressi di Starship” ci siamo lasciati dicendo che uno dei possibili primi test del 2022 sarebbe stato sui meccanismi di Mechazilla. E così è stato. SpaceX infatti, dopo aver rimosso tutte le impalcature presenti sulla torre, ha iniziato a collaudare tutti i diversi sistemi per azionare i bracci. I test sono iniziati con piccoli movimenti, per poi passare a spostamenti via via più ampi. Il 9 gennaio i chopstick hanno raggiunto per la prima volta la sommità della torre. Un evento festeggiato con sbuffi di azoto dal pad orbitale.

Starship launch & catch tower pic.twitter.com/5mLIQwwu0k

— Elon Musk (@elonmusk) January 9, 2022

La prova è servita per verificare il corretto funzionamento dei sistemi per la salita e la discesa oltre all’apertura e chiusura dei bracci. SpaceX ha condotto una prima simulazione generale delle operazioni che poi Mechazilla dovrà eseguire in futuro. Tutti i movimenti dovranno essere coordinati, anche gli spostamenti del Quick Disconnect Arm (QDA). Questo infatti dovrà prima ruotare verso l’esterno per consentire il transito dei chopstick e poi ritornare verso il corpo della torre.

In seguito SpaceX ha ripetuto questi test utilizzando delle sacche riempite d’acqua per simulare la massa di Starship e del Super Heavy. Il compito principale dei chopstick infatti, è quello di posizionare sul pad di lancio i due razzi. Grazie a questo secondo tipo di prova sono stati ottenuti dati sull’integrità strutturale di Mechazilla durante i movimenti con carichi. Presto potremmo assistere al primo sollevamento di Starship e Super Heavy utilizzando Mechazilla, per ricomporre il razzo più grande mai costruito dall’uomo in vista della presentazione di Musk.

Il destino incerto del Booster 4 e della Ship20

Con gli ultimi prototipi di Starship e Super Heavy SpaceX ha dato l’impressione di non avere un piano ben preciso sul loro utilizzo. Secondo alcune dichiarazioni di Musk la Ship20 sarebbe dovuta arrivare nello spazio, spinta proprio dal Booster 4. Le operazioni condotte a Starbase però non hanno supportato molto le parole del fondatore dell’azienda.

I prototipi sono stati spesso “abbandonati” al sito di test, in quanto gli operai sono maggiormente concentrati sull’ultimare le infrastrutture di terra. Le prove condotte sul Booster 4 e sulla Starship numero 20 sono state discontinue e le ultime hanno avuto luogo a dicembre. Se con la Ship20 SpaceX è riuscita ad avviare tutti e sei i motori Raptor di cui è dotata, ciò non vale per il Super Heavy. Il Booster 4 infatti non è mai arrivato all’esecuzione di uno static fire test. Ciò potrebbe essere dovuto a due differenti cause.

SpaceX ha riscontrato diversi problemi con la farm orbitale, ovvero il complesso di serbatoi e tubazioni che dovranno rifornire i due enormi razzi. In particolare i serbatoi del metano sono stati posizionati in maniera non conforme alla legislazione e quindi l’azienda attualmente non li può utilizzare. Per lo stoccaggio del metano SpaceX ha dovuto riconfigurare la farm, posizionando due grossi serbatoi in orizzontale e separati dagli altri. I lavori stanno ancora procedendo su queste strutture e il loro stato è ancora ignoto.

starship super heavy Starbase
Il pad orbitale e Mechazilla. Sullo sfondo la Ship20 e il Booster 4. Credits: Nic Ansuini

Un’altra possibile causa al mancato static fire del Booster 4 è il danneggiamento del prototipo durante i test di pressurizzazione a temperature criogeniche. Questi potrebbero aver compromesso l’integrità dei serbatoi, rendendo impossibile caricare il propellente in sicurezza. Invece di effettuare delle riparazioni, gli operai si stanno focalizzando sulla costruzione del nuovo prototipo, il Booster 7. Questo sarà il primo Super Heavy dotato di 33 alloggiamenti per i motori Raptor. SpaceX potrebbe continuare a utilizzare il Booster 4 e la Ship20 solamente per effettuare dei controlli sull’utilizzo di Mechazilla, per poi essere scartati definitivamente.

L’ultimo test eseguito a Starbase è stato condotto sul GSE-4. Si tratta di un piccolo serbatoio che avrebbe dovuto comporre la farm ma successivamente scartato a causa di problemi nella sua realizzazione. SpaceX ha deciso di utilizzarlo per una prova di pressurizzazione a temperature criogeniche portandolo a rottura. Il test si è concluso con l’esplosione di GSE-4, con l’azoto che ha inondato il sito di test.

Cosa dobbiamo aspettarci dalla conferenza di Musk ?

L’ultima presentazione ufficiale risale a settembre 2019 e da allora il progetto ha subito diversi cambiamenti. Musk si è sempre focalizzato principalmente su Starship, fornendo pochi dettagli inerenti il Super Heavy. Questa volta le cose potrebbero andare diversamente.

SpaceX dall’ultima presentazione non ha più mostrato render ufficiali del booster, l’elemento che ha subito più modifiche dell’intero progetto. Rispetto a quello che si vede ancora sulla pagina ufficiale dell’azienda, la nuova versione è sprovvista di gambe di atterraggio ed è dotata di 33 Raptor. Musk il 20 gennaio ha condiviso una prima simulazione che mostra le manovre di cattura al volo del Super Heavy. Potrebbe decidere di riproporla fornendo qualche dettaglio aggiuntivo, come la presa al volo della Starship, oltre a quella del booster.

Maybe something like this pic.twitter.com/PUBLdaewt8

— Elon Musk (@elonmusk) January 20, 2022

Anche la Staship ha subito diversi aggiornamenti di design rispetto quanto mostrato tre anni fa. Musk su Twitter aveva ipotizzato un riposizionamento delle ali superiori e dell’header tank del metano, che verrà collocato nel nose cone. Inoltre il numero di motori Raptor della versione finale è passato da 6 a 9. Difficilmente verranno rivelati dettagli sulla Starship lunare del programma HLS della NASA. Questo perché il contratto è stato definitivamente assegnato a SpaceX solamente a novembre. É trascorso ancora poco tempo per presentare progetti finali e le soluzioni definitive che decideranno di adottare per l’allunaggio. Musk potrebbe comunque mostrare qualche immagine di un possibile ritorno sulla Luna, anche solo come dichiarazione d’intenti per ciò che vorrebbero sviluppare.

Un elemento importante del progetto Starship è rappresentato dai Raptor. SpaceX ha iniziato a testare una seconda versione di questi innovativi motori. Musk potrebbe mostrare uno di questi Raptor 2 sul banco di prova, dandoci l’occasione di vedere nel dettaglio le modifiche apportate rispetto la versione precedente.

I progressi di Starship è una rubrica di aggiornamento sul progetto Starship di SpaceX, progettata e scritta da Andrea D’Urso e viene pubblicata il giorno cinque di ogni mese.

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Tags: presentazione MuskSpaceXStarshipSuper Heavy

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