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Astroscale e Orbit Fab per il primo rifornimento di Xenon in orbita geostazionaria

Stefano Piccin di Stefano Piccin
Gennaio 14, 2022
in Esplorazione spaziale, News, Satelliti, Space economy
Un render dell satellite LEXI di Astroscale. Credits: Astroscale.

Un render dell satellite LEXI di Astroscale. Credits: Astroscale.

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Astroscale U.S. Inc. e Orbit Fab, the Gas Stations in Space™, hanno siglato un accordo per rifornire di propellente il satellite LEXI di Astroscale. Il nome completo è Astroscale’s Life Extension In-Orbit (LEXI™), e sarà un particolare satellite per l’In Orbit Servicing che opererà in orbita geostazionaria. Il suo compito sarà quello di fornire supporto ad altri satelliti, per permettere di estenderne la vita operativa. Questo accordo fra le due aziende, che già da sole stanno sviluppando diversi prodotti innovativi, pone le base per un ulteriore passo in avanti: un servizio di rifornimento di satelliti-meccanici.

Il sistema LEXI di Astroscale è programmato per un lancio entro il 2026. Il suo compito sarà raggiungere l’orbita geostazionaria e attraccare ai grandi satelliti di telecomunicazioni qui presenti. L’orbita geostazionaria è caratterizzata da un limitato affollamento. Si tratta infatti della quota alla quale un satellite esegue un giro attorno alla Terra in un giorno esatto, il che vuol dire che esso staziona sempre sopra lo stesso punto del nostro pianeta. Per questo motivo l’orbita GEO è una “proprietà limitata” e ogni Stato ha diritto a usufruire del tratto di orbita sopra la sua superficie.

L’importanza di LEXI

Per questo motivo non sono presenti molti satelliti a questa quota, e quelli presenti sono grandi e costosi, in modo che possano fare molte cose, e farle per molti anni. L’obbiettivo di LEXI sarà quindi raggiungere questi satelliti e allungarne la vita operativa, fornendo supporto per modificare l’assetto, o addirittura per spostarli in un’orbita di parcheggio alla fine della loro vita operativa, liberando posto per i successivi.

EXI si concretizza in un veicolo progettato dalla divisione americana e israeliana di Astroscale, molto simile ai MEV di Northrop Grumman. Il bus satellitare presenta quattro bracci sulle cui estremità ci sono altrettanti motori elettrici necessari al controllo dell’orbita del satellite cliente. L’approccio con quest’ultimo avviene tramite un adattatore circolare che si posiziona in corrispondenza dell’interfaccia dei satelliti con i lanciatori.

Per approfondire i vari progetti di in orbit servicing e rimozione dei detriti spaziali di Astroscale: Astroscale, un’azienda asiatica con l’obbiettivo di pulire lo spazio – Spazio D’Oriente.

Parte delle tecnologie e del personale al lavoro su LEXI derivano dalla recente acquisizione da parte di Astroscale dell’israeliana ESS (Effective Space Solution). L’azienda è stata incorporata nella compagnia giapponese per la presenza di proprietà intellettuali e personale ritenuto strategico per lo sviluppo di LEXI.

Un render della stazione di rifornimento di OrbitFab. Credits: OrbitFab.
Un render della stazione di rifornimento di Orbit Fab. Credits: Orbit Fab.

Il rifornimento di Orbit Fab

Orbit Fab prevede invece di lanciare satelliti-serbatoi per rifornire altri satelliti in tutte le diverse orbite, sia in LEO che in GEO, ma in futuro anche in orbita lunare. L’obbiettivo di questa Startup californiana è creare delle vere e proprie stazioni di rifornimento in orbita. Queste saranno poi dotate di piccoli satelliti in grado di fare la spola fra i serbatoi e i vari satelliti, trasportando il rifornimento richiesto. Un passaggio in più che aumenta drasticamente la sicurezza di tutta l’operazione. La prima missione di test verso l’orbita GEO, chiamata GEO Pathfinder, partirà già nella seconda metà del 2022, a bordo del lander lunare Nova-C della missione IM-2 di Intuitive Machines.

Terminare il propellente a bordo è infatti uno dei problemi tipici dei satelliti, che spesso porta alla loro dismissione anche se ancora funzionanti. Inoltre, disporre di un servizio di rifornimento sicuro e garantito, in futuro permetterà a ogni dispositivo in orbita di non dover portarsi dietro per forza tutto il propellente necessario ad anni di operatività.

Per approfondire il trasferimento di carburante in orbita: Fare “benzina” lungo il tragitto sarà il futuro dell’esplorazione spaziale? Intervista a Davide Conte. 

L’accordo firmato con Astroscale prevede il rifornimento fino a un massimo di 1000 kg di Xenon in orbita geostazionaria. Con questo rifornimento garantito, Astroscale amplia di molto i satelliti che potrà raggiungere con un singolo LEXI. Le due aziende stanno già lavorando per inserire gli appositi adattatori fra i due mezzi nel progetto del satellite.

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Tags: AstroscaleIn orbit servicingOrbit FabRifornimento

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