Il problema degli space debris è ormai noto, e la comunità spaziale internazionale sta cercando di arginare al massimo il crescente numero di detriti spaziali che orbitano intorno alla Terra. Una possibile soluzione a questo problema saranno le attività IOS (in orbit service). Tra riparazioni, manovre per la rimozione e rifornimenti di satelliti, molte ditte americane (come Momentus Space e Astroscale) ed italiane (come ad esempio D-orbit) stanno lavorando per ridurre in vari modi questo crescente numero di “spazzatura” che orbita intorno alla Terra. Una di queste è la svizzera ClearSpace, che ha annunciato il lancio della sua prima missione con il Vega-C di Avio.
Secondo alcuni dati elaborati da alcune società di consulenza, l’orbita LEO nell’immediato futuro sarà fortemente intaccata da un numero esponenziale di satelliti per svariati usi: civili e militari, osservazione e monitoraggio e sicurezza. Questi satelliti saranno di proprietà di governi, istituzioni, e aziende private e presto anche di privati cittadini.
Le aziende che si stanno specializzando in questa “pulizia” della nostra orbita bassa, sono maggiormente americane, ma le iniziative non mancano anche nel vecchio continente. Una di queste è la società svizzera ClearSpace, che con la collaborazione della rinomata azienda di orologi elvetica Omega, ha annunciato che nel 2026 manderà in orbita il primo robot “spazzino” europeo con il razzo italo-europeo Vega-C.
La missione di ClearSpace
Sarà eseguita un operazione di de-orbiting di una parte del VESPA (Vega Secondary Payload Adapter). Questo è un elemento dell’ultimo stadio di un vettore Vega, che venne lanciato nel 2013 e pesa 112 kg, ed è di proprietà dell’ESA. L’accordo tra Arianspace (società che commercializza i lanci dei razzi europei Ariane e Vega) e ClearSpace è stato ufficialmente firmato il 9 maggio scorso.
Quella di Clear Space sarà la prima missione di questo genere: un robot del peso di 700 kg che catturerà il detrito e lo farà scendere dall’orbita terrestre. Questo è solo un piccolo passo per il nostro pianeta, considerando che attualmente orbitano più di 30.000 detriti intorno alla Terra, spesso, ma non sempre, identificati e regolarmente monitorati per evitare possibili “incidenti spaziali”.
La missione, che decollerà con il Vega-C dalla base di lancio europea di Kouru, in Guyana Francese entro la seconda metà del 2026, prevede il rilascio del robot in un’orbita elisincrona bassa per l’attivazione ed i relativi test funzionali, successivamente si avvicinerà al detrito, catturandolo grazie ai propri “artigli” per poi deorbitarlo con una manovra di rientro atmosferico, e la conseguente distruzione.
ClearSpace nasce come startup ma fino ad ora ha raccolto quasi 30 milioni di dollari per poter avviare la missione “clearspace-1”, grazie anche ad investitori privati elvetici come OTB Ventures, Swisscom Ventures ma anche il Luxembourg Future Fund (LFF) che già prevede la futura presenza dell’azienda svizzera anche in Lussemburgo.
Secondo quanto dichiarato dal CEO di ClearSpace Luc Piguet, Clearspace ha raccolto sino ad ora 130 milioni di dollari per poter effettuare altri servizi in orbita fino al 2028.
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