La NASA ha formalizzato un nuovo contratto, finalizzato allo studio di nuove proposte di lander lunari per astronauti. Questo contratto, del valore di 146 milioni di dollari, è stato diviso fra cinque aziende. Questo finanziamento coprirà una fase progettuale della durata di 15 mesi, al termine della quale potrà essere esteso per le fasi successive della progettazione. Non è stato dichiarato se al termine di questa prima fase avverrà già una selezione fra le prime cinque proposte. Le società selezionate, e i relativi ammontare dei finanziamenti sono i seguenti:
- Blue Origin: 25.6 milioni di dollari.
- Dynetics: 40.8 milioni di dollari.
- Lockheed Martin: 35.2 milioni di dollari.
- Northrop Grumman: 34.8 milioni di dollari.
- SpaceX: 9.4 milioni di dollari.
Nei successivi 15 mesi le aziende selezionate dovranno sviluppare i concetti di progettazione del lander, valutare le prestazioni, il design, gli standard di costruzione e sicurezza oltre al design dello spazio dedicato agli astronauti e al supporto vitale. Al termine di questo sviluppo, il lavoro svolto sarà utile alla NASA stessa per poter definire al meglio le sue richieste relative ai lander lunari di prossima generazione.
Nessun legame con il programma HLS
Il programma HLS è servito alla NASA per trovare la prima proposta di lander lunare, necessario per portare a termine la missione Artemis 3. Ad aprile del 2021 l’Agenzia Spaziale Americana ha selezionato SpaceX e Starship all’interno di questo programma. l’HLS è formalmente parte del Next Space Technologies for Exploration Partnerships (NextSTEP-2) Appendix H, mentre questo nuovo finanziamento di 146 milioni fa parte del NextSTEP-2 Appendix N.
Si tratta quindi, a tutti gli effetti, di un primo finanziamento necessario per trovare un secondo (e forse anche un terzo) lander lunare per gli anni successivi alla missione Artemis 3. Questo era un obbiettivo dichiarato dalla NASA già per l’Appendix H, ma che non è stato completato per mancanza di finanziamenti. Era anche un punto centrale di tutte le proteste avviate da Blue Origin contro la scelta di SpaceX e Starship come unica soluzione del programma HLS.
Lo sblocco del programma HLS?
L’azienda di Jeff Bezos ha infatti più volte affermato che mantenere la dovuta concorrenza nel settore del trasporto di astronauti sulla Luna sarebbe fondamentale. Attualmente Blue Origin ha una causa aperta con la NASA stessa, che quindi è stata spinta a bloccare i lavori alla Starship lunare di SpaceX almeno fino a Novembre. Questo nuovo contratto potrebbe essere quindi anche un aiuto nel sbloccare la situazione del programma HLS.
Con l’Appendix H la NASA cercherà quindi di soddisfare l’aspetto multi-lander, fondamentale anche per l’Agenzia Spaziale stessa, rimandandolo agli anni e alle missioni successive ad Artemis 3. Per stabilire una permanenza sulla Luna, commerciale e costante, nei prossimi decenni serviranno sistemi di trasporto differenti, adattati al mercato e a diverse esigenze. Instaurare un regolare trasporto commerciale di astronauti verso la Luna sarà quindi l’obbiettivo a lungo termine del programma NextSTEP-2, anche se all’interno dell’HLS la NASA è riuscita a finanziare solamente la Starship di SpaceX.
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