L’offerta del National Team per il lander lunare delle missioni Artemis non è stata scelta dalla NASA. Blue Origin, alla guida dell’offerta del National Team, prima ha aperto una protesta formale al GAO (Government Accountability Office) che però ha confermato la decisione della NASA, ora ha deciso di denunciare alla corte federale proprio l’Agenzia Spaziale Americana. Blue Origin intende quindi continuare a tutti i costi questa battaglia contro la scelta di selezionare SpaceX e Starship come prossimo lander lunare. “Questa denuncia sfida la valutazione illegale e impropria delle proposte [al programma HLS ndr] da parte della NASA” Così hanno scritto gli avvocati di Blue Origin nei documenti consegnati in tribunale oggi, lunedì 16 agosto.
L’assegnazione a SpaceX del contratto per l’HLS è avvenuta ad aprile. Le immediate proteste di Blue Origin e Dynetics (l’azienda che aveva presentato la terza protesta) hanno fatto sospendere i lavori a SpaceX e aperto l’indagine del GAO. Questa è durata 95 giorni, con una conferma della scelta della NASA avvenuta il 31 luglio. Blue Origin però, nelle ultime settimane è passata al contrattacco in tutti i modi possibili.
Le proteste precedenti
Prima che arrivasse la decisione del GAO, Jeff Bezos si era offerto di pagare parte del progetto per l’HLS di Blue Origin. L’offerta infatti, richiedeva un finanziamento di 5.9 miliardi, contro i 2.9 di quello di SpaceX. Il fondatore di Blue Origin si era quindi offerto di fornire 2 miliardi di dollari di tasca propria, portando il finanziamento richiesto a 3.9 miliardi.
Infine, nei giorni successivi, Blue Origin ha rilanciato le proprie accuse direttamente al sistema di lancio di SpaceX. In particolare si sono concentrati nell’indicare come critici gli aspetti innovativi e dei numerosi lanci. Starship, per raggiungere la Luna, necessita infatti di 16 rifornimenti in orbita per raggiungere la Luna a pieno carico. Un sistema che per Blue Origin è troppo rischioso e troppo complesso e che la NASA non ha valutato con attenzione.
Blue Origin updated its HLS infographic about SpaceX's Starship, saying this is "what immense complexity & heightened risk' looks like for going back to the moon:" pic.twitter.com/QtffH8dEio
— Michael Sheetz (@thesheetztweetz) August 13, 2021
Una dubbia strategia
Questi attacchi mediatici sono quindi rivolti direttamente al progetto SpaceX, dopo che per mesi Blue Origin aveva invece difeso “semplicemente” la necessità di scegliere due lander invece che uno solo. Secondo una fonte ascoltata dal giornalista Joey Roulette inoltre, la denuncia di Blue Origin è stata consegnata già la scorsa settimana, allegando una richiesta di sospensione dei lavori al progetto della Starship lunare. Per questa sospensione non c’è ancora nessuna fonte ufficiale. La situazione sarà quindi in rapido mutamento nei prossimi giorni. Per tutti gli aggiornamenti lampo, consigliamo l’iscrizione al canale telegram di Astrospace.
Non è ancora chiaro quale sia l’obbiettivo finale della strategia finale di Jeff Bezos. Il fondatore dell’azienda ha lasciato parte della sua guida in Amazon proprio questa estate per concentrarsi maggiormente nella società spaziale. Questo accanimento sembra inoltre che non sia visto troppo bene dai partner commerciali di Blue Origin e dai dipendenti.
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook, sul nostro canale Youtube e ovviamente anche su Instagram. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.