NASA e Boeing hanno comunicato oggi che i problemi rilevati alla CST-100 Starliner sono tali da richiedere il ritiro della capsula dalla rampa di lancio. Si trovava in cima al vettore Atlas V dalla fine di luglio, pronta alla missione OFT-2 che l’avrebbe portata sulla ISS. Questo lancio era particolarmente importante per certificare la capsula al volo umano. Si trattava infatti dell’ultima missione nello spazio senza equipaggio per la Starliner. Purtroppo sono stati rilevati dei problemi a 13 valvole del sistema propulsivo della capsula.
Il problema a nove di queste valvole è stato risolto quando la capsula si trovava ancora a Cape Canaveral, ma per quattro di queste, Boeing e suoi partner non sono riusciti a risolvere la situazione. Si è quindi deciso di riportare a terra la Starliner e rimandare indefinitamente la data di lancio. Boeing e ULA avevano infatti pochi giorni per effettuare questa missione, in quanto a fine agosto la porta della ISS usata da Starliner sarà occupata dalla capsula Dragon Cargo della missione CRS-22.
Quando vola Starliner?
Prima di tutto occorre considerare che ad ottobre, una finestra temporale che sarebbe teoricamente libera sulla ISS, il vettore di lancio Atlas V è occupato per la missione Lucy, dalla priorità sicuramente maggiore. Durante la conferenza stampa congiunta fra NASA e Boeing, il VP dell’azienda, John Vollmer ha affermato che è ancora troppo presto per sapere se riusciranno ad eseguire un volo nel 2021. Prima di tutto andrà analizzato nel dettaglio il problema alle valvole del sistema propulsivo.

Quando verrà eseguito questo volo, Starliner dovrà poi essere lanciata una seconda volta con tre astronauti a bordo nell’ultimo volo di test. Quest’ultimo potrà essere eseguito alcuni mesi dopo il test orbitale senza equipaggio. Quindi, almeno per la prima metà del 2022 la capsula di Boeing non sarà ancora operativa.
Qual è il problema?
Durante il temporale si è comunque verificata un’infiltrazione di acqua in uno dei propulsori. Sempre il Vicepresidente di Boeing ha però affermato che i temporali che si sono verificati sulla rampa di lancio sono stati imprevisti e di enorme intensità, ma non si tratta della causa principale del problema. Un problema potrebbe invece essere dovuto all’alta umidità atmosferica, ma anche per confermare questo serviranno ulteriori analisi. Per quanto riguarda le valvole, ancora John Vollmer ha affermato che stanno rilevando un problema con l’ossidante del sistema propulsivo (Tetrossido di diazoto), che potrebbe aver creato della corrosione nelle guarnizioni delle valvole. Quelle interessate sono sia sul sistema di manovre orbitali, sia in quelle per le manovre di controllo negli RCS (Reaction Control System).
Non è ancora chiaro se questo problema potrà essere risolto o richiederà un riprogettazione del sistema da eseguire assieme al sub appaltatore Aerojet Rocketdyne. Durante la conferenza stampa è stato chiesto quanto questo problema costerà, ma anche a questa domanda non c’è risposta. E’ bene notare comunque come l’intera missione OFT-2 sia finanziata da Boeing e non da NASA.
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