SpaceX non si ferma un attimo e continua a lavorare alla costruzione della torre e delle diverse infrastrutture a supporto dei lanci orbitali. Il mese scorso ci siamo lasciati con gli operai che avevano da poco impilato la sezione numero 3 della torre. In soli 30 giorni sono riusciti ad aggiungerne 4, portando il totale a 7. Manca quindi solamente un’ultima sezione, più piccola rispetto alle altre, per completare la struttura principale della torre che supporterà i lanci orbitali del Super Heavy e Starship.
Dovremmo quindi attendere ancora prima di vedere un nuovo lancio. Sembra ormai scartata l’ipotesi di un volo della Starship SN16, che ha raggiunto la storica SN15 in un’area destinata al parcheggio. Forse i due prototipi potrebbero essere presto smantellati. Elon Musk nell’ultimo periodo si è lasciato andare ed ha rivelato molte informazioni sul futuro dell’intero progetto. Alcuni suoi tweet ci hanno dato delle conferme, mentre altri hanno sollevato nuove domande.
Vediamo quindi le ultime novità su Starship e Super Heavy.
La questione dei motori
Sapremo mai quanti motori avrà il Super Heavy ? A quanto pare è una domanda a cui gli stessi ingegneri di SpaceX stanno cercando una risposta. Il numero dei Raptor che spingerà il booster dipende molto dalle prestazioni di questi motori e da quanta spinta riusciranno a generare. Il mese scorso Musk aveva affermato con sicurezza che il Super Heavy, nella sua versione finale, avrebbe montato 32 Raptor. Ora tale valore oscilla tra 32 e 33.
Inizialmente si parlava anche di due versioni differenti di motori da montare sul booster, una “normale” e l’altra denominata R-Boost. Questi avrebbero dovuto comporre l’anello esterno e rispetto a quelli interni fornire una spinta maggiore. I Raptor Boost però non potranno direzionare tale spinta, in quanto privi di gimbal. Ora secondo le ultime parole di Musk, tutti i motori del Super Heavy dovrebbero essere dello stesso tipo, in grado di generare 230 tonnellate di spinta. Il motivo di questi cambiamenti è che SpaceX sta continuamente migliorando i suoi Raptor, tanto che stanno lavorando alla loro seconda generazione.
Se la versione finale del Super Heavy dovesse avere 33 Raptor di questo tipo, sarebbe in grado di generare una spinta di circa 7600 tonnellate, più del doppio di quella del Saturn V.
Oltre ai Raptor ottimizzati per il volo in atmosfera vi sono anche i cosiddetti RVac, dotati di ugello più grande per poter garantire prestazioni migliori nel vuoto. Sempre mediante uno dei suoi tweet, Musk ha affermato che questa sarà l’unica variante del motore. Per la prima volta un Raptor Vacuum ha inoltre fatto la sua comparsa a Starbase. Molto probabilmente si tratta di uno dei motori che verranno montati sulla prima Starship che raggiungerà l’orbita, ovvero la numero 20.
Gli ingegneri stanno cercando di vagliare tutte le possibili opzioni per poter avere le prestazioni migliori. Vi è infatti anche la possibilità che Starship monti 6 RVac, ma si tratta solamente di una ipotesi che comporta diverse problematiche, come il loro utilizzo in atmosfera in fase di rientro.
Finalmente un Super Heavy al pad di test
Il primo luglio abbiamo assistito allo spostamento del più grande primo stadio mai costruito dall’uomo, con i suoi 70 metri di altezza e 9 metri di diametro. Dopo una lunga attesa, finalmente possiamo osservare in modo dettagliato il primo prototipo di Super Heavy. SpaceX ha iniziato ad adottare una nuova nomenclatura per i suoi prototipi e questo Super Heavy è stato denominato Booster 3. Non lo vedremo volare, in quanto servirà per effettuare diverse prove strutturali, come i test di pressurizzazione a temperature criogeniche.
In cima al Booster 3 inoltre, hanno fatto la loro prima comparsa i motori a gas caldo (hot gas thruster), alimentati anch’essi con metano e ossigeno. Sono motori di manovra che andranno a sostituire gli RCS a gas freddo, tipicamente azoto, montati sui booster come il Falcon 9 e che lo direzionano in fase di rientro.
Super Heavy on road & 7th Tower segment added pic.twitter.com/SJIHA3BLhL
— Elon Musk (@elonmusk) July 1, 2021
SpaceX ha adottato questa scelta per avere un razzo che utilizzi solamente quel mix di sostante per l’alimentazione e la pressurizzazione dei serbatoi. Ciò sarà molto importante per i viaggi su altri corpi celesti della Starship. Un futuro insediamento umano dovrà infatti preoccuparsi di reperire solamente ossigeno e metano e nessun altro tipo di propellente.
Come avviene con il Falcon 9, anche il Super Heavy sarà dotato di griglie per il controllo del rientro in atmosfera, ma con alcune differenza. Mentre quelle del Falcon 9 sono in titanio, le griglie del nuovo booster saranno in acciaio inossidabile e molto più grandi. Anche il loro posizionamento sarà differente. Non si troveranno infatti a 90° l’una dall’altra, ma ad angolazioni differenti, ovvero 60° e 120°.
È plausibile che questa scelta sia stata fatta in vista del possibile recupero al volo del Super Heavy. I punti di aggancio per il recupero si troveranno sotto le griglie ed in questo modo due di essi risulteranno più vicini. Con questa configurazione, dovrebbe essere più facile per il Super Heavy appoggiarsi ai bracci della torre mediante 4 punti di contatto.
Riprende la costruzione di prototipi
Nell’ultimo periodo la forza lavoro di Starbase era maggiormente concentrata sulla realizzazione delle infrastrutture del nuovo pad di lancio. Completate le parti principali della torre e dei serbatoi, ora stanno riprendendo la costruzione dei diversi prototipi di Starship e Super Heavy.
Mentre il Booster 3 si trova al Pad A, sono iniziati i lavori per l’assemblaggio del Booster 4, quello che secondo i piani di Musk dovrebbe portare la prossima Starship attorno alla Terra. Il nuovo razzo presenterà molte differenze rispetto al prototipo che presto inizierà i test. Questo è un segno di quanto SpaceX stia ancora lavorando all’ottimizzazione di tutta la struttura. Anche con il Super Heavy quindi, l’azienda di Musk sta adottando un processo iterativo, migliorando di volta in volta i prototipi. Secondo le sue stime, dovremmo aspettarci dei rapidi cambiamenti fino al Booster 10.
Infine, un’altra novità riguarda la base del booster. Rispetto a quanto visto in alcuni render, sia che siano ufficiali o meno, i motori del Super Heavy non saranno protetti da una “gonna”, come avviene con Starship. I Raptor saranno completamente esposti all’esterno. Tale scelta probabilmente è stata fatta per massimizzare lo scambio di calore.
Starbase, Texas Build Site
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— RGV Aerial Photography (@RGVaerialphotos) July 3, 2021
Anche con Starship hanno iniziato ad adottare una nomenclatura differente, chiamando i prototipi semplicemente Ship, evitando così l’uso di sigle spesso odiate da Musk. Sarà con Ship 30 che SpaceX potrebbe iniziare ad avere una versione definitiva. Nella loro versione finale, Starship e Super Heavy dovrebbero comporre un unico enorme razzo con una massa pari a 5200 tonnellate. La riutilizzabilità è il fulcro del progetto e rispetto a quanto accade con il Falcon 9, i lavori di manutenzione tra un volo a l’altro saranno quasi nulli.
I progressi di Starship è una rubrica di aggiornamento sul progetto Starship di SpaceX, progettata e scritta da Andrea D’Urso e viene pubblicata il giorno 5 di ogni mese.
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