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AstroSpace

I prossimi step per l’assemblaggio del primo Space Launch System

Stefano Piccin by Stefano Piccin
Giugno 14, 2021
in Agenzie Spaziali, Esplorazione spaziale, Luna, NASA, News
Il core centrale dell'SLS all'interno del VAB del Kennedy Space Center prima di essere portato in verticale e trasportato al Mobile Launcher. Credits: NASA.

Il core centrale dell'SLS all'interno del VAB del Kennedy Space Center prima di essere portato in verticale e trasportato al Mobile Launcher. Credits: NASA.

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Al Kennedy Space Center la NASA sta assemblando il primo Space Launch System, il vettore pesante che porterà la prima capsula Orion verso la Luna. Attualmente il razzo si trova all’interno del Vehicle Assembly Building (VAB), integrato al mobile launcher. Sabato 12 giugno è stata completata una delle prime e più importanti manovre, durante la quale è stato integrato il core centrale con i due booster a propellente solido a cinque segmenti.

Il Core centrale si trovava al Vehicle Assembly Building da alcune settimane, dopo aver lasciato lo Stennis Space Center il 25 aprile. Sollevare il core centrale dell’SLS è stata una manovra particolarmente complessa e critica. Alto 64 metri, con un diametro di 8.4 metri, è attualmente il singolo stadio di un razzo più grande mai costruito al mondo (escluso il Super Heavy di Starship, alto 72 metri con 9 metri di diametro). All’interno del VAB era stata condotta una manovra simile nel 2019, con un pathfinder che ha simulato le dimensioni e il peso di questo core. Prima di quel test, un mezzo di questa portata non veniva movimentato dal 2011, anno in cui venne assemblato l’ultimo Space Shuttle.

Ora le manovre di assemblaggio dovrebbero concludersi a settembre. Prima di allora saranno altri 4 gli step che dovranno concludersi, impilando altri 4 “pezzi” dell’SLS.

I vari Step dell'assemblaggio del vettore SLS. Credits: NASA. Traduzione: Astrospace.it
I vari Step dell’assemblaggio del vettore SLS. Credits: NASA. Traduzione: Astrospace.it

Il secondo stadio dell’SLS

Prima del secondo stadio andrà inserito un adattatore, chiamato Launch Vehicle Stage Adapter (LVSA). Questo elemento collega il primo e secondo stadio tramite collegamenti elettrici oltre che strutturali. L’LVSA servirà anche per eseguire una separazione corretta del primo stadio una volta che esso ha concluso la fase di spinta. E’ alto 9 metri, con un diametro alla base sempre di 9 metri ed è costruito in una lega Alluminio-Litio 2195. E’ costruito dalla Teledyne Brown Engineering. La sua integrazione con l’SLS è prevista per la prossima settimana 14-21 giugno.

Una volta inserito l’adattatore, verrà inserito il secondo stadio, chiamato Interim Cryogenic Propulsion Stage (ICPS). Esso è prodotto da Boeing ed è derivato dal secondo stadio dei vettori Delta III e Delta IV di ULA. L’ICPS usato per Artemis 1 non è stato classificato per il volo umano e si trova al Kennedy Space Center dal 2017. Sarà invece classificato quello per Artemis 2 e Artemis 3. Attualmente il secondo stadio si trova al Multi-Payload Processing Facility, sempre al Kennedy Space Center. Una volta che le squadre al VAB saranno pronte, l’ICPS sarà trasportato per alcune miglia e posto sulla cima dell’SLS. Questa manovra è prevista per gli ultimi giorni di giugno.

Nell'immagine sopra il Launch Vehicle Stage Adapter (LVSA), in quella inferiore il Interim Cryogenic Propulsion Stage (ICPS). Credits: NASA.
Nell’immagine sopra il Launch Vehicle Stage Adapter (LVSA), in quella inferiore il Interim Cryogenic Propulsion Stage (ICPS). Credits: NASA.

La capsula Orion

Sopra al secondo stadio, verrà posizionato un altro adattatore. Questo sarà particolarmente importante in quanto, oltre ovviamente a collegare e supportare la capsula Orion, sarà l’alloggiamento di ben 13 micro satelliti. Essi sono in fase di integrazione da alcune settimane, e durante la missione saranno separati subito dopo la capsula Orion. Di questi, due sono giapponesi, dieci americani e uno italiano. Quest’ultimo è il satellite ArgoMoon di Argotec, che una volta separato “seguirà” il ICPS per fotografarlo e tracciarlo in modo automatico.

Una volta assemblato correttamente l’adattatore, non verrà inserita subito la capsula Orion. Prima di essa sarà posta sulla cima dell’SLS una struttura di prova, per simulare il peso della capsula. A questo punto saranno eseguiti una serie di test per controllare il corretto collegamento di tutte le linee di alimentazione dal Mobile Launcher alla struttura che simula la capsula Orion. Poi verranno eseguiti dei test strutturali. Questi ultimi potrebbero avvenire nei primi giorni di Luglio.

Sopra la capsula Orion di Artemis 1 con il suo modulo di servizio. In basso l'adattatore all'interno del quale (supporti neri) saranno inseriti i 13 satelliti. Credits: NASA.
Sopra la capsula Orion di Artemis 1 con il suo modulo di servizio. In basso l’adattatore all’interno del quale (supporti neri) saranno inseriti i 13 satelliti. Credits: NASA.

Una volta terminato tutto questo, verrà il momento di portare la capsula Orion al VAB, la quale sarà già stata integrata con la torre di aborto missione. Quest’ultima, posta sulla cima della capsula, è il sistema che trasporta la Orion il più velocemente possibile lontano dall’SLS nel caso avvenga un problema critico durante la prima parte del lancio.

Gli ultimi step

La Orion dovrebbe essere portata al VAB già all’inizio di Agosto. Lì ci saranno altri test sulla capsula e poi avverrà l’integrazione con l’SLS. Sarà allora che lo Space Launch System per la missione Artemis 1 sarà definitivamente completo. Se tutto procederà nei tempi prestabiliti, il vettore lascerà il VAB per muoversi verso la rampa 39B circa sei giorni prima del lancio. Una volta completo il vettore potrebbe quindi restare all’interno del VAB per alcune settimane, se non mesi. Dipenderà da molti fattori, non per ultimo il meteo.

In ogni caso, rispettando queste date sarà ancora possibile vedere il lancio verso la Luna entro la fine del 2021. Allora sarà l’accensione del vettore più potente mai costruito dall’uomo e il primo ritorno di una capsula per il trasporto di astronauti verso il nostro satellite dopo oltre 49 anni dall’ultima volta.

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Tags: ArtemisNasaOrionSLS

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