Il microsatellite ArgoMoon, sviluppato e ideato dall’azienda italiana Argotec è pronto a lasciare il nostro paese, diretto verso il Kennedy Space Center. ArgoMoon sarà infatti a bordo della prima missione Artemis, ancora prevista per la fine del 2021. Artemis 1 sarà infatti la prima missione di test del lanciatore SLS e della capsula Orion, ma porterà nello spazio anche 13 payload secondari, dei piccoli satelliti provenienti da tutto il mondo. ArgoMoon sarà l’unico carico di provenienza europea.
![Orion SLS Artemis NASA](https://www.astrospace.it/wp-content/uploads/2020/10/Schermata-2020-10-17-alle-15.25.47.png)
ArgoMoon è finanziato e gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana, e raggiungerà la Florida ad inizio giugno, dopo una tappa a Los Angeles. Una volta arrivato al Kennedy Space Center, dove si trovano già tutte le varie componenti dell’SLS e la capsula Orion, inizierà l’integrazione con il lanciatore. I 13 satelliti saranno infatti posizionati all’interno dell’Orion Stage Adapter, la sezione che collega la capsula Orion con il secondo stadio dell’SLS. Questi saranno 10 americani, due giapponesi e uno, ArgoMoon, europeo. Mario Cosmo, direttore della Scienza e Ricerca dell’Agenzia Spaziale Italiana ha così commentato questo primo importante passo di ArgoMoon verso la Luna:
Grazie alla missione ArgoMoon e alla credibilità costruita negli anni, soprattutto con il partner americano, l’ASI ha potuto assicurare al proprio paese l’opportunità unica di mettere la propria bandiera a bordo della prima missione nello spazio profondo di un veicolo human rated dai tempi delle missioni Apollo. ArgoMoon, missione interamente nazionale, è la prima di una serie di attività a cui l’ASI ha dato vita nel quadro di una importante partecipazione nazionale al programma di esplorazione lunare.
ArgoMoon
Il microsatellite di Argotec, dalle dimensioni di 30x20x10 cm sarà rilasciato subito dopo la separazione della capsula Orion dal secondo stadio dell’SLS, chiamato ICPS (Interim Cryogenic Propulsion Stage). Uno dei primi obbiettivi di ArgoMoon sarà quindi quello di fotografare questo secondo stadio, per fornire informazioni sul suo comportamento e sul suo stato di salute. Ricordiamo infatti che Artemis 1 sarà prima di tutto la missione di prova del vettore pesante e della capsula Orion.
![Un tecnico di Argotec al lavoro su ArgoMoon. Credits: Argotec.](https://www.astrospace.it/wp-content/uploads/2021/05/4096-2731-max-2-scaled.jpg)
Altra finalità tutta nazionale sarà quella di validare tecnologie per applicazioni su nanosatelliti ed in particolare sui sistemi di telecomunicazione e di controllo di assetto e controllo orbitale nello spazio profondo, nonché la resistenza di componenti e unità alle radiazioni tipiche di questi ambienti. Attraverso un software basato sull’intelligenza artificiale, realizzato interamente nei laboratori di Argotec, il satellite è in grado di effettuare il riconoscimento degli oggetti nel suo campo visivo, di attuare autonomamente manovre orbitali e di assetto per mantenere la corretta distanza e catturare immagini di alta valenza tecnica ma anche di forte impatto pubblico. David Avino, Managing Director di Argotec ha così descritto ArgoMoon:
Con la piattaforma Hawk sviluppata per il progetto ArgoMoon abbiamo dato forma ad un nuovo concetto di microsatellite per l’esplorazione spaziale. Si tratta di una piattaforma, prima nel suo genere, in grado di raggiungere elevate prestazioni di affidabilità e autonomia in spazi ridotti.
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