Esplorazione spaziale
| On 1 anno ago

Il riso modificato geneticamente potrebbe sopravvivere su Marte

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Coltivare riso su Marte potrebbe essere possibile. Lo afferma un nuovo studio presentato da un team di ricercatori interdisciplinari dell’Università di Los Angeles alla 54esima edizione della Lunar and Planetary Science Conference.

Negli ultimi anni, l’esplorazione umana dello spazio sta diventando sempre più importante. Proprio per questo motivo si stanno studiando dei metodi pratici ed economici per l’utilizzo delle risorse su altri corpi planetari, in quanto le missioni di rifornimento saranno molto costose.

Nello specifico, su Marte ci sono diverse risorse utili: l’acqua, la regolite (ossia l’insieme di polvere e frammenti di materiale che compongono lo strato più esterno della superficie dei pianeti rocciosi), la luce e l’anidride carbonica. Queste risorse potrebbero essere usate per introdurre nuova biomassa e, di conseguenza, per la produzione di cibo.

In questo studio, gli scienziati hanno simulato il suolo marziano utilizzando un terreno ricco di basalto estratto dal deserto del Mojave, chiamato Mojave Mars Simulant (MMS), sviluppato dai ricercatori della NASA e del Jet Propulsion Laboratory.

Mojave Mars Simulant: una sfida accattivante per la crescita del riso

Ai fini della ricerca, i ricercatori dell’Università di Los Angeles hanno coltivato tre varietà di riso: una wild-type e due linee modificate geneticamente, in modo tale da rispondere meglio agli stress, come la siccità, la fame di zucchero o la salinità.

Queste varietà sono state coltivate in tre ambienti diversi: nell’MMS, in una normale miscela in vaso e in un ibrido delle due.

Coltivazione di riso. Credits: University of Arkansas

Gli scienziati hanno notato che le piante cresciute nell’MMS hanno avuto una crescita sofferta, una scarsa morfologia delle radici e anche una minore attività fotosintetica, a differenza di quelle coltivate nel terriccio e nella miscela ibrida. Questo conferma il fatto che l’MMS può rappresentare una sfida per la crescita delle piante a causa della scarsità di nutrienti, dell’insufficiente quantità di azoto e dell’elevato pH.

I ricercatori hanno eseguito un ulteriore test: hanno sostituito un quarto del suolo marziano con del terriccio e hanno registrato un miglioramento nello sviluppo delle piante. I risultati ottenuti suggeriscono che ci potrebbe essere un modo per far sì che il riso geneticamente modificato trovi un luogo favorevole nel suolo marziano.

Il futuro della ricerca e il Mars Global Simulant

I prossimi passi da fare comprenderanno la sperimentazione con una nuova riproduzione del suolo marziano, chiamato Mars Global Simulant, e con altre varianti di riso che presentano una maggiore tolleranza a concentrazioni saline più elevate.

Successivamente, i ricercatori vorrebbero introdurre il riso in una camera di simulazione di Marte, in grado di riprodurre la temperatura e l’atmosfera del pianeta.

Questa ricerca potrebbe avere delle applicazioni anche sulla Terra. Il nostro pianeta, infatti, presenta delle zone con un’elevata salinità dove è impossibile coltivare. Abhilash Ramachandran, borsista post-dottorato presso l’Arkansas Center for Space and Planetary Sciences, ha affermato: “Potremmo sfruttare la Terra, prima che i semi vengano inviati su Marte”.

Qui è possibile reperire l’articolo scientifico.

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