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In attesa dello static fire test. I progressi di Starship

Andrea D'Urso di Andrea D'Urso
Febbraio 5, 2023
in I progressi di Starship, News, Rubriche, Space economy, SpaceX
progressi di Starship
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Siamo tutti in trepidante attesa del prossimo importante test che SpaceX condurrà sul Super Heavy, ovvero l’accensione in contemporanea di tutti e 33 i motori Raptor. Una volta che questo test verrà completato con successo, avremo indicazioni più precise sulla possibile finestra di lancio per il primo volo nello spazio di Starship. Osservando i lavori a Starbase, oltre ad alcune dichiarazioni, sembrerebbe che lo static fire test sia ormai imminente, anche se da oltre 10 giorni sembra sia così. Nonostante la fretta, SpaceX deve però procedere con cautela, altrimenti rischierà di rimanere ancora a terra per molto tempo.

Nel frattempo in Florida, gli operai stanno lavorando alla realizzazione di un secondo pad di lancio per Starship, al complesso 39A. In un solo mese sono arrivate diverse componenti importanti, e sono stati installati dei bracci di Mechazilla.

È un inizio 2023 molto intenso per SpaceX e per l’intero progetto Starship, che presto potrebbe giungere a un punto di svolta. Su Twitter, Musk continua a ritenere possibile il lancio di Starship a marzo, a patto che tutti i prossimi test diano esito positivo. In questo nuovo articolo della rubrica “I progressi di Starship” vedremo come proseguono i lavori di SpaceX in vista non solo dei prossimi importanti test, ma anche dei futuri voli.

Gli spostamenti che hanno portato al WDR

I primi giorni di gennaio sono stati caratterizzati da diversi spostamenti. Il Booster 7 a inizio mese si trovava all’interno della Mega Bay, per l’installazione delle protezioni dei Raptor. La Ship 24 invece, a seguito dello static fire test del 15 dicembre, si trovava ancora sul pad suborbitale. Non avendo prototipi sul pad orbitale, SpaceX ha potuto testare i ganci che serviranno per tenere ancorato al suolo il Super Heavy quando avvierà i suoi motori durante le prossime prove.

Il 9 gennaio, abbiamo assistito nuovamente all’unione della Ship 24 e del Booster 7 grazie all’utilizzo di Mechazilla. L’11 gennaio invece, il Booster 9 che si trovava sul pad suborbitale per i test ha fatto ritorno al sito di costruzione, liberando l’area in modo da evitare che subisca danni durante le prove effettuate lì vicino.

Prima di eseguire il Wet Dress Rehearsal il 23 gennaio, rifornendo completamente Starship e Super Heavy con metano e ossigeno liquidi, SpaceX aveva effettuato altre prove. Il 13 e il 18 gennaio infatti, hanno rifornito solo parzialmente i prototipi, in modo da collaudare tutti i sistemi per il trasporto carburante prima della prova generale.Starship Full Wet Dress

Il 24 gennaio, Ship 24 e Booster 7 sono stati nuovamente separati, per permettere alla Starship di fare ritorno al sito di costruzione. Attualmente la Starship si trova al Rocket Garden, in area di parcheggio per prototipi dove precedentemente gli operai avevano rimosso il Booster 8 e la Ship 22 per smantellarli. Al Rocket Garden hanno rimosso i ganci della Ship 24 utilizzati per sollevarla mediante una gru, in modo da poter ultimare lo scudo termico nella parte superiore del prototipo.

Nel frattempo, il 14 gennaio SpaceX aveva trasportato anche la Ship 25 al sito di test, per posizionarla poi sul pad suborbitale tre giorni dopo.

Il lavori al pad non finisco mai

Sono ancora diversi i lavori da portare a termine prima di poter effettuare il tanto atteso static fire test con i 33 Raptor del Booster 7. Questi lavori riguardano sia il Super Heavy che l’intero sistema del pad di lancio. Dal 28 gennaio infatti, SpaceX ha iniziato a sostituire alcuni motori, oltre ad avere rimosso una delle due Hydraulic Power Unit. Queste sono centraline idrauliche utilizzate per gestire il movimento dei Raptor centrali e direzionare la spinta. Purtroppo non si hanno informazioni sul perché siano necessari questi particolari lavori di manutenzione.

L’intera area a supporto dei lanci orbitali continua a essere oggetto di modifiche e migliorie, anche grazie ai dati acquisiti durante i test. Negli ultimi giorni infatti, sembrerebbero essere iniziati i lavori per la realizzazione del Water Deluge System (WDS). Diverse grandi tubazioni sono partite dalla Florida per arrivare a Starbase via mare, insieme a diversi serbatoi.

Durante i precedenti static fire test, abbiamo potuto osservare i danni causati dai motori alla base del pad, tanto che gli operai sono stati costretti a sostituire parte del cemento. Per evitare che ciò accada, SpaceX ha deciso d’installare un sistema che inonderà di acqua la base del pad, in modo da proteggerlo dalle fiamme. Questo si aggiungerà ai getti d’acqua provenienti proprio dall’Orbital Launch Mount (OLM), l’anello sui cui poggiano i prototipi. L’acqua ha diverse funzioni, in quanto è utilizzata sia per assorbire il calore che le vibrazioni prodotte dai motori. Inoltre, spruzzata al centro dell’OLM insieme ad azoto, evita l’accumulo di ossigeno e metano alla base del pad, che creano il rischio d’innescare esplosioni, come accaduto a luglio dello scorso anno.

Inizialmente il WDS non era previsto, ma i tecnici si sono resi conto essere un elemento indispensabile per evitare danni al pad. Sembrerebbe però che lo stiano costruendo in vista del lancio ma non dello static fire test con i 33 Raptor.

Just leaving the engine bay of Starship pic.twitter.com/JTnFfNaymh

— Elon Musk (@elonmusk) January 31, 2023

Anche la Mechazilla in Florida ottiene i suoi bracci

SpaceX sta procedendo velocemente anche nella realizzazione di un secondo pad per i lanci di Starship. Questo si trova al complesso di lancio 39A, tuttora utilizzato per supportare i decolli sia dei Falcon 9 che dei Falcon Heavy.

Ultimata la struttura principale della torre, il 6 gennaio gli operai hanno trasportato al pad la struttura che permetterà ai Chopstick, ovvero i bracci, di correre lungo tutta la lunghezza della torre. Il 13 gennaio, i Chopstick hanno raggiunto la base della torre, per poi essere successivamente installati e formare così una nuova Mechazilla. A differenza di quelli utilizzati a Starbase, i bracci di questa nuova Mechazilla sono più corti, segno che hanno apportato alcuni aggiornamenti grazie all’esperienza acquisita.

Per ultimare la Mechazilla del 39A manca ancora il Quick Disconnect Arm, ovvero il braccio utilizzato per rifornire la Starship una volta posizionata sul Super Heavy. Procedendo a questa velocità, è possibile che le infrastrutture in Florida a supporto dei lanci di Starship siano pronte entro la fine del 2023. In questo modo per SpaceX sarà possibile effettuare dei test di volo nel 2024 anche dal Kennedy Space Center.

La Federal Aviation Administration ha imposto una limitazione di 5 lanci all’anno da Starbase, e ciò potrebbe rallentare lo sviluppo del progetto. Come dimostrato fino ad adesso, SpaceX utilizza i voli per collaudare diversi elementi dei prototipi, in modo da poter osservare direttamente il loro comportamento. È quindi importante poter avere una seconda base di lancio e ricavare più informazioni possibili dai voli.

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Tags: RaptorSpaceXStarshipSuper HeavyWDR

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