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Perseverance ha scoperto nuove molecole organiche. Non una prova di vita, ma un indizio importante

Stefano Piccin di Stefano Piccin
Settembre 18, 2022
in Agenzie Spaziali, Esplorazione spaziale, NASA, News, Scienza
Il braccio robotico di Perseverance, su cui è posto lo strumento SHERLOC. Credits: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS

Il braccio robotico di Perseverance, su cui è posto lo strumento SHERLOC. Credits: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS

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Su Marte Perseverance sta per completare la sua seconda grande campagna scientifica, effettuata all’interno del delta fluviale del cratere Jezero. Recentemente ha completato un nuovo campionamento, raccogliendo quattro diversi sample di rocce marziane proprio dal delta fluviale dove si trova. In questi campioni, la NASA ha trovate delle tracce di molecole organiche, che però non rappresentano una prova di vita biologica passata. La roccia su cui sono state rilevate queste molecole è stata chiamata Wildcat Ridge e ha una larghezza di circa un metro.

La raccolta di campioni di Perseverance è iniziata in questa zona il 7 luglio. Il 20 luglio invece, il rover ha trapanato una roccia in modo da creare della polvere. Quest’ultima è stata analizzata con lo strumento SHERLOC (Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals). Esso è riuscito così ad individuare che la provenienza di queste molecole è correlata con la posizione in cui si trovano minerali solfati. Questi ultimi sono un indizio importante di dove si trovava l’acqua su Marte.

“Abbiamo scelto il cratere Jezero per l’esplorazione di Perseverance perché pensavamo che avesse le migliori possibilità di fornire campioni scientificamente eccellenti – e ora sappiamo di aver mandato il rover nel posto giusto”, ha dichiarato Thomas Zurbuchen, amministratore della divisione scienza della NASA. “Queste prime due campagne scientifiche hanno prodotto un’incredibile varietà di campioni da riportare a Terra con la campagna Mars Sample Return”.

Perché una molecola organica non è una dimostrazione di tracce biologiche?

Un composto si dice “organico” se è costituito da uno o più atomi di carbonio, uniti ad atomi di altri elementi che includono solitamente idrogeno, ossigeno e azoto. Alcuni di questi composti costituiscono i mattoni chimici per la vita, perciò la loro presenza è solitamente considerata una bio-segnalazione, cioè un indizio che in quel luogo potrebbe esserci stata vita passata. Non tutte le molecole organiche formano composti biologici però.

Esistono inoltre dei processi chimici che producono queste molecole e non richiedono di coinvolgere organismi viventi. Il metano ad esempio, un sottoprodotto digestivo dei microbi qui sulla Terra, può essere generato da reazioni geotermiche in cui non entra in gioco la biologia. Perciò le tracce di composti organici non sono necessariamente una firma biologica.

La roccia Wildcat Ridge. Credits: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS
La roccia Wildcat Ridge. Credits: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS

Nel 2013, il rover Curiosity della NASA aveva già trovato prove di materia organica in campioni di polvere di roccia. Anche Perseverance aveva già rilevato sostanze organiche nella zona cratere Jezero. L’ultima segnalazione di Perseverance, è stata effettuata in un’aera in cui sedimenti e sali si erano depositati in un lago, condizioni in cui sarebbe potuta sorgere la vita. L’importanza di questi campioni è quindi massima, anche se non sono ancora delle prove di vita passata. 

Quanto sono importanti questi campioni marziani

“È giusto dire che questi sono i campioni di roccia più preziosi che siano mai stati raccolti” ha affermato David Shuster, uno scienziato che fa parte del team di Perseverance. La loro composizione, unita alla zona in cui sono stati trovati, li rende perfetti per studiare l’eventuale presenza di tracce biologiche. Per farlo bisognerà però attendere che ritornino sulla Terra. Attualmente Perseverance ha raccolto 12 campioni. Questi ultimi è previsto che verranno lasciati sulla superficie nel corso dei prossimi due mesi di missione.

“Nel lontano passato, la sabbia, il fango e i sali che oggi compongono il campione raccolto da Wildcat Ridge si sono depositati in condizioni in cui la vita avrebbe potuto potenzialmente prosperare. Il fatto che la materia organica sia stata trovata in una roccia sedimentaria di questo tipo – nota per aver conservato fossili di vita antica qui sulla Terra – è importante.

Tuttavia, per quanto siano capaci i nostri strumenti a bordo di Perseverance, per trarre ulteriori conclusioni su ciò che è contenuto nel campione di Wildcat Ridge bisognerà aspettare che venga riportato sulla Terra per uno studio approfondito nell’ambito della campagna Mars Sample Return dell’Agenzia”. Così ha spiegato Ken Farley, project scientist della missione Perseverance.

Recentemente il programma della missione Mars Sample Return è cambiato. Dei due lander originariamente previsti ne è rimasto solo uno, mentre sono stati aggiunti due diversi droni. Questi ultimi raccoglieranno i campioni che Perseverance lascerà sulla superficie, portandoli ad un piccolo vettore che li trasporterà in orbita e poi verso Terra.

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Tags: NasaPerseverancerover

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